Rassegna storica del Risorgimento
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1974
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li pensiero politica di Scipio Sighele 539
1 altra,1) ed anche il motivo della, confluenza delle due correnti: la comune idealità di ricostruzione della coscienza nazionale che li portò al Congresso di Fi* renze dove, smussati gli angoli della dottrina, esplose solo il nucleo dei sentimenti . Ma poi, con ingenuo idealismo, si compiace che gli angoli smussati siano quelli imperialisti affinché il nazionalismo possa mantenersi fuori dalle competizioni di parte: il nazionalismo, che non è più letteratura premette il Sighele al suo lavoro più che un partito è un reagente nel corpo del paese, o un comitato per l'erezione di un monumento , pronto a sciogliersi ad opera ultimata.
Il problema filosofico2) della dottrina nazionalista lo riporta alle sue basi positiviste per le quali nazionalismo è determinismo . Ma egli è anche pronto a spiegare che determinismo non vuol dire fatalismo ed anzi precisa che la realtà nazionale è un fatto di coscienza nato nella storia, una continuità geografica e spirituale. Collaterale a questo tema vi è quello dell'internazionalismo, non condannato, ma visto in rapporto con la conservazione dei caratteri nazionali e l'osservazione ricca d'interesse che le collettività prive di coscienza nazionale ( senza storia direbbe Otto Bauer) non tendono all'internazionalismo, ma solo alla spontanea snazionalizzazione.
Il secondo capitolo della parte I, dedicato a Patriottismo e Nazionalismo, rappresenta un punto-chiave non solo nel pensiero del Sighele, ma nella chiarificazione e nelle scelte ideologiche operate dalla nuova corrente politica. Tale fu inteso anche da P. M. Arcati che, attraverso di esso, prospettò i primi tentativi di teorizzazione dottrinale operati dal nazionalismo. Il problema è quello se il nazionalismo sia diverso, o aggiunga qualcosa o si identifichi con il patriottismo; gli interlocutori il De Frenzi ( il nazionalismo è il patriottismo più qualche altra cosa ), l'Arcari ( H patriottismo è un sentimento e il nazionalismo è una dottrina ) e il Corradini ( H nazionalismo è l'opposto del patriottismo. Il patriottismo è altruista, il nazionalismo è egoista ). Ma per il Sighele nazionalismo e patriottismo non possono che compenetrarsi: Il patriottismo è l'anima del nazionalismo, e nessuno arriverà mai a distaccamela , Il nazionalismo [...] fu una resurrezione del patriottismo e, se una differenza c'è, è quella della riforma nel senso della maggiore energia nella affermazione dei valori patriottici, una regola più stretta .3)
Vi è già, preciso, in queste pagine uno dei motivi essenziali che impedirono al Sighele di comprendere il vero volto del nazionalismo, un motivo che P. M. Arcari comprese in modo perfetto (si è già detto della aderente lucidità con la quale condusse il suo giudizio sul Sighele) per dimostrare come egli rimase un isolato fin dai giorni della sua presidenza al Congresso. Gli irredenti, essa afferma, non avevano ancora avverato il mito unitario, erano ancora allo stadio risorgimentale e perciò non potevano superare l'ideale della patria (che per essi non c'era ancora) per aprirsi a quello dello Stato forte che è proprio del nazionalismo imperialista. L'irredentismo, pur adempiendo all'utile
1) ... Questi due gruppi di solitari crani proceduti per qualche tempo divisi e quasi ignoti od avversi fra loro, perche la tinta del primo era conservatrice-imperialista, mentre la tinta del secondo era democrntica-irredcntista . Ibidem, p. 6.
2) Ibidem, Parte prima, // problema filosofico, eap. I, pp. 21-33.
3) a Noi vogliamo risollevare tutti i valori morali del patriottismo, e sottoporli a una più rigida disciplina; noi vogliamo inquadrarli in un sistema di idee ohe scientificamente H mistifichino, e formularli in un programma che praticamente li realizzi. Ibidem, p. 21. Sull'argomento vedi tutto il cap. II, pp. 34*51.