Rassegna storica del Risorgimento

anno <1974>   pagina <543>
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Il pensiero politico di Scipio Sighele 543
temeva che il suffragio universale del 1907 significasse il trionfo delle correnti clericali a danno di quelle liberali-nazionali; ma, già nel 1911 anno in cui egli scrive , Fuso generale dei diritti politici sta educando il popolo e lo persuade ai diritti di libertà e di nazionalità .l)
L identificazione della democrazìa con la sua tecnica di esplicazione ( il meccanismo rappresentativo che le è sinonimo ) riconferma come già si disse la mancata adesione del Sighele alla democrazia come precisa dottrina filosofica e riconduce la sua posizione politica a quella di un liberalismo profon­damente democratico, ma pur sempre un liberalismo che nega l'identità di par­tenza fra gli uomini ed assegna alla storia ed alla educazione (per la quale il suffragio universale è mezzo primario) il compito di liberare l'umanità dalle incrostazioni del passato: salvo lasciare al singolo individuo la possibilità di evidenziarsi attraverso il suo ingegno e col suo lavoro .
In Nazionalismo e democrazia Scipio Sighele compie un pesante attacco contro l' Associazione nazionalista denunciandone l'anima reazionaria : H nazionalismo nacque antidemocratico. Enrico Corradini, al quale va indiscuti­bilmente tutto il merito dell'iniziativa del nostro movimento, è uno spirito anti­democratico. Lo è forse, più che per studio e per convinzione, per ragioni este­tiche. In lui, artista, arde il dispregio per la moltitudine. attorno a lui s'uni­rono, in principio, molti giovani che di questa attitudine antidemocratica fecero orgogliosamente di loro segno di riconoscimento .2) Il Congresso di Firenze nonostante la risoluta antidemocrazia del Maraviglia e di altri parve voler sfumare ogni precisa presa di posizione, e così fece Videa Nazionale, anche se nei suoi primi numeri dava l'impressione che la barca nazionalista virava risolutamente a destra . Ma ora bisogna uscire dall'ambiguità chiede il Si­ghele e pronunciarsi chiaramente in favore o in sfavore dei principi e della tecnica democratica. Anch'egli sarà chiarissimo nella sua posizione : E quanto a me riaffermo la mia convinzione di accettare questi principi (che si riassu­mono nel meccanismo parlamentare) fino alla loro ultima logica conseguenza, il suffragio universale. Credo che in esso noi troveremo il rimedio di molti mali del nostro paese, di molte forme degenerative del parlamentarismo, credo so­prattutto che ad esso il nazionalismo dovrà la sua fortuna.
Questa tnìa attitudine (che rappresenta l'ala sinistra del nazionalismo) è determinata dal fatto che io vedo identità di fini tra il nazionalismo e la demo­crazia. Secondo me e secondo una formula accettata dai più la democrazia e Vorganizzazione sociale che tende a portare al maximum la coscienza e la respon­sabilità civile dì ciascuno. E non è forse questo anche lo scopo del naziona­lismo? .3)
No, questo non era lo scopo del nazionalismo, anche se il Sighele se ne illudeva e parlava di un bene del popolo da farsi attraverso il popolo e del va­lore della coscienza nazionale come strumento di rigenerazione anche del pro­letariato perché espressa dal basso, non monopolio di oligarchie dirigenti. Sci­pio Sighele guardava alla tradizione risorgimentale anche se si accorgeva che nel nazionalismo vi erano i reazionari nei quali pare che più che amore per
1) Ibidem, p. 175.
2) Ibidem, pp. 177-178. U Sighele, in nota, sostiene che le simpatie del Corradini per il sindacalismo sono dovute al fatto che esso, anziché essere una nuova forma di demo­crazia, è una nuova forma di aristocrazia.
3) Ibidem, pp. 185-186.