Rassegna storica del Risorgimento

anno <1974>   pagina <548>
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Maria Garbari
Non si aspettò nemmeno il convegno di Bologna (del 26 maggio 1912) per accettarne le dimissionil) che del resto aveva già dato ma erano state re­spinte nel settembre del 1911.2)
P. M. Arcari rilevò che L'Idea nazionale parlava di queste dimissioni nel tono di una liquidazione nei confronti di una eredità del passato. Gualtiero Ca­stellini ricordava la difesa della democrazia operata dal Sighele contro L'Idea Nazionale che lottava nei confronti dei partiti democratici, reputati dannosi per la coesione nazionale. la polemica preciserà pur troppo conduce all'uscita di Scipio Sighele nella primavera del 1912 dal movimento e ad una graduale scissione degli elementi filo-democratici : 3) un distacco per incompa­tibilità ideologica perciò, che l'affetto di nipote non gli permetteva di accen­tuare con il suo personale dissentire. Infatti, a parte l'articolo pubblicato su La Tribuna, le polemiche vi erano state, e abbastanza vivaci, fra Sighele, Maravi-
Onorevole Giunta Esecutiva dell'Associazione Nazionalista.
Rassegno le mie dimissioni da membro del Consiglio Centrale dell'Associazione Na­zionalista. I motivi di queste dimissioni sono parecchi, ma poiché uno supera gli altri per la sua gravità morale, espongo questo solo.
Nell'ordine del giorno votato dalla Giunta esecutiva e che leggo nel Giornale d'Italia si vuol far credere, coll'ultimo comma, che io, nei miei articoli sulla Tribuna abbia ad arte taciuto il fatto " che la Giunta esecutiva declinò ogni solidarietà col noto articolo anti­semita del Coppola ", e mi a infligge quindi implicitamente il rimprovero di avere man­cato di lealtà.
Molto sorpreso di questa accusa, vi invito a rileggere il mio articolo pubblicato sulla Tribuna del 7 aprile, e precisamente il periodo ove è detto " Volevate sapere come il nazio­nalismo italiano si sarebbe comportato di fronte alla razza israelitica, contro la quale guer­reggia con tanta veemenza il nazionalismo francese? E un giorno L'Idea Nazionale scriveva contro gli ebrei un articolo ferocissimo, accusandoli solidamente di tutte le colpe antina­zionali di qualche banchiere; e un altro giorno la stessa Idea Nazionale pubblicava un commento della Giunta Esecutiva dell'Associazione Nazionalista che scindeva la sua respon­sabilità da quella dell'autore di quell'articolo ".
Come vedete, io avevo detto la verità, com'è mio costume, senza bisogno che la Giunta esecutiva s'incomodasse a ricordarmelo, e mi additasse come un polemista poco leale.
Inutile dire che la larvata e falsa accusa della Giunta esecutiva non arriva ad offendermi.
La mia risposta consiste nel rassegnare le dimissioni da membro del Consiglio Centrale.
Scipio Sighele a.
0 Al convegno di Bologna, avvenuto a dimissioni accettate, fu pronunciata una de­plorazione nei confronti del Sighele. Il gruppo di Milano aveva, inoltre, votato il seguente o.d.g.: H gruppo nazionalista milanese, deplorando le incresciose polemiche derivate dalle dimissioni del Sighele, augura e sollecita una organica discussione dei postulati dottrinali del nazionalismo al prossimo Congresso ed intanto riafferma che la prima e maggiore ra­gione d'essere dell'attività nazionalista, nella vita pratica e nelle condizioni odierne del paese, è nell'opposizione ali 'antimilitarismo rivoluzionario ed al pacifismo sentimentale in qualunque partito essi si manifestino e comunque cerchino di indebolire la compagine ita­liana . L'o.d.g. è in P. M. ASCARI, Le elaborazioni della dottrina politica nazionale cit., voi. Ili, p. 130.
2) P. M. Arcari riporta una lettera di Sighele sulle sue dimissioni del settembre. La lettera, della quale non si cita il destinatario, è in data 4 ottobre 1911. Ecco il testo ripor­tato: ... Io avevo dato le dimissioni per una doverosa delicatezza. La Giunta le rifiutò. Io sono incerto se insistere perché avendo sentito che si accettarono quelle di Rivalla per il fatto che egli non approvò l'adesione ufficiale ai u giovani turchi " [liberali antigiolit-liani di destra], io, che non approvo quella adesione, dovrei rinnovare le dimissioni. Che ne dici? . Ibidem, voi. Ili, pp. 128-129.
3) GUALTIERO CASTELLINI, Fast e dottrine del nazionalismo italiano cit., p. 23.