Rassegna storica del Risorgimento
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1974
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Maria Garbari
trattare gli stessi argomenti concernenti il Trentino con Giovanni Giolitti, ed a questo lo consigliavano anche il Fiorio ed il Pedrotti. Il 5 dicembre, al ritorno da Tunisi, inviava ad essi due lettere pressoché identiche relative alla opportunità ed al tono del colloquio, aggiungendo, in quella indirizzata al Pedrotti, un interessante giudizio su Giolitti: Ho risposto al Fiorio, e rispondo anche a te, che non solo approvo la idea di andar da Giolitti, ma vi avevo già pensato io stesso. Credo opportuno di rimandar questa visita a dopo Natale (quando non sarà aperta la camera e Giolilti sarà più libero): e puoi immaginare in qual modo gli parlerò. Vedrò anche di interessare l'amico generale Spingarda Ed ho la fiducia che spiegate le cose con sincerità e con tatto egli si convinca della bontà delle nostre ragioni. Da quando parlai a Giolitti dopo il mio ritorno da Tripoli, mi sono convinto non solo che egli è persona gentilissima ma anche ch'egli è un uomo al quale si possono dire molte verità colla certezza che ne terrà conto. Il nostro mondo ufficiale bisogna pur troppo confessarlo è ignorante delle questioni nostre. Se gliele faremo conoscere, è sperabile che cambi tattica . ') Le condizioni di salute del Si gliele sembravano però compromettere la visita a Giolitti a dopo Natale, ed egli pensava di spostarla perciò a fine gennaio.
Dal 20 al 22 dicembre 1912 l' Associazione nazionalista teneva, a Roma, il suo secondo congresso nel quale, attraverso una battaglia verbale vivissima e la presentazione di numerosi ordini del giorno (alcuni dei quali non molto chiari o esitanti nei contenuti),2) avveniva il distacco della corrente democratica. Il Sighele aveva seguito questa precisazione in senso reazionario dell' Associa-zione nazionalista ed ora, a congresso concluso, si compiaceva che la parte liberale dei nazionalisti avesse seguito il suo esempio. Adesso, anche il Pedrotti avrebbe potuto levarsi dalla Associazione per combattere in altre forme la campagna del patriottismo ( abbiamo tanta strada da fare, noi tutti quanti siamo patriotti liberali! ). Preoccupato invece il Sighele si dimostrava per la situazione internazionale nella quale gli pareva di cogliere un preannuncio di guerra: Mi pare che l'orizzonte politico prometta poco di buono a noi... se il destino non riserba a primavera la sorpresa d'una guerra europea.3)
1) Lettera a Giovanni Pedrotti, da Firenze, in data 5 dicembre 1912. La lettera indirizzata a G. Fiorio porta la stessa data e, a parte i temi riguardanti il Consiglio Centrale e i programmi organizzativi della ce Trento e Trieste , ha lo stesso contenuto, con l'aggiunta seguente: ce Anche il generale Brusati, col quale parlai appunto quando andai a S. Rossore, è favorevole a noi, e credo influisca non poco sull'animo del Re. Ella può stare sicuro che io farò tutto quanto sta in me: e vorrei sperare che, come trovai insperatamente favorevole a noi il Re, così troverò volontà ferma di aiuti positivi nel Governo e in Giolitti .
2) Riprodotti in P. M. ABCABI, Le elaborazioni della dottrina politica nazionale cit., voi. Ili, pp. 15-26.
3) Lettera a G. Pedrotti, da Viareggio, in data 26 dicembre 1912. Della lettera riproduciamo Io stralcio contenente interessanti giudizi sulle conclusioni del Congresso nazionalista di Roma: Avrai letto del Congresso nazionalista. È avvenuto quello che io prevedevo fin dallo scorso aprile, e che... i nazionalisti allora negarono come se io avessi detto una bestemmia! Personalmente quindi io sono contento che una notevole parte, e la parte liberale dei nazionalisti, mi abbia seguito. Vedo poi e so per comunicazioni private, che le dimissioni continuano a piovere all'Associazione, la quale ormai si orienta in modo reazionario e clericale. Era fatale, che cosi avvenisse: e in un certo senso è bene che sia cosi avvenuto per la sincerità politica. Cosi ognuno va per la sua strada: e per fortuna abbiamo tanta strada da fare, noi tutti quanti siamo patriotti liberali 1
Mi auguro che anche tu adesso ti leverai dall'Associazione: mi ricordo che mi do-