Rassegna storica del Risorgimento

anno <1974>   pagina <556>
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Maria Garbari
trattare gli stessi argomenti concernenti il Trentino con Giovanni Giolitti, ed a questo lo consigliavano anche il Fiorio ed il Pedrotti. Il 5 dicembre, al ritorno da Tunisi, inviava ad essi due lettere pressoché identiche relative alla opportu­nità ed al tono del colloquio, aggiungendo, in quella indirizzata al Pedrotti, un interessante giudizio su Giolitti: Ho risposto al Fiorio, e rispondo anche a te, che non solo approvo la idea di andar da Giolitti, ma vi avevo già pensato io stesso. Credo opportuno di rimandar questa visita a dopo Natale (quando non sarà aperta la camera e Giolilti sarà più libero): e puoi immaginare in qual modo gli parlerò. Vedrò anche di interessare l'amico generale Spingarda Ed ho la fiducia che spiegate le cose con sincerità e con tatto egli si convinca della bontà delle nostre ragioni. Da quando parlai a Giolitti dopo il mio ritorno da Tripoli, mi sono convinto non solo che egli è persona gentilissima ma anche ch'egli è un uomo al quale si possono dire molte verità colla certezza che ne terrà conto. Il nostro mondo ufficiale bisogna pur troppo confessarlo è ignorante delle questioni nostre. Se gliele faremo conoscere, è sperabile che cambi tattica . ') Le condizioni di salute del Si gliele sembravano però compro­mettere la visita a Giolitti a dopo Natale, ed egli pensava di spostarla perciò a fine gennaio.
Dal 20 al 22 dicembre 1912 l' Associazione nazionalista teneva, a Roma, il suo secondo congresso nel quale, attraverso una battaglia verbale vivissima e la presentazione di numerosi ordini del giorno (alcuni dei quali non molto chiari o esitanti nei contenuti),2) avveniva il distacco della corrente democratica. Il Sighele aveva seguito questa precisazione in senso reazionario dell' Associa-zione nazionalista ed ora, a congresso concluso, si compiaceva che la parte liberale dei nazionalisti avesse seguito il suo esempio. Adesso, anche il Pe­drotti avrebbe potuto levarsi dalla Associazione per combattere in altre forme la campagna del patriottismo ( abbiamo tanta strada da fare, noi tutti quanti siamo patriotti liberali! ). Preoccupato invece il Sighele si dimostrava per la situazione internazionale nella quale gli pareva di cogliere un preannun­cio di guerra: Mi pare che l'orizzonte politico prometta poco di buono a noi... se il destino non riserba a primavera la sorpresa d'una guerra europea.3)
1) Lettera a Giovanni Pedrotti, da Firenze, in data 5 dicembre 1912. La lettera indi­rizzata a G. Fiorio porta la stessa data e, a parte i temi riguardanti il Consiglio Centrale e i programmi organizzativi della ce Trento e Trieste , ha lo stesso contenuto, con l'ag­giunta seguente: ce Anche il generale Brusati, col quale parlai appunto quando andai a S. Rossore, è favorevole a noi, e credo influisca non poco sull'animo del Re. Ella può stare sicuro che io farò tutto quanto sta in me: e vorrei sperare che, come trovai insperata­mente favorevole a noi il Re, così troverò volontà ferma di aiuti positivi nel Governo e in Giolitti .
2) Riprodotti in P. M. ABCABI, Le elaborazioni della dottrina politica nazionale cit., voi. Ili, pp. 15-26.
3) Lettera a G. Pedrotti, da Viareggio, in data 26 dicembre 1912. Della lettera ripro­duciamo Io stralcio contenente interessanti giudizi sulle conclusioni del Congresso naziona­lista di Roma: Avrai letto del Congresso nazionalista. È avvenuto quello che io preve­devo fin dallo scorso aprile, e che... i nazionalisti allora negarono come se io avessi detto una bestemmia! Personalmente quindi io sono contento che una notevole parte, e la parte liberale dei nazionalisti, mi abbia seguito. Vedo poi e so per comunicazioni private, che le dimissioni continuano a piovere all'Associazione, la quale ormai si orienta in modo rea­zionario e clericale. Era fatale, che cosi avvenisse: e in un certo senso è bene che sia cosi avvenuto per la sincerità politica. Cosi ognuno va per la sua strada: e per fortuna abbiamo tanta strada da fare, noi tutti quanti siamo patriotti liberali 1
Mi auguro che anche tu adesso ti leverai dall'Associazione: mi ricordo che mi do-