Rassegna storica del Risorgimento

ADDETTI MILITARI ITALIANI GRECIA 1904-1908; ADDETTI MILITARI IT
anno <1974>   pagina <565>
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La rivoluzione dei Giovani Turchi
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trattamento degli ufficiali e degli appartenenti alla gendarmeria, scriveva ancora l'Elia, era di gran lunga migliore di quello delle truppe dipendenti dal sul­tano; ) il prestigio internazionale era inesistente mentre si faceva sempre pia marcata l'ingerenza delle potenze europee;2) le iniziative commerciali e in­dustriali ottomane erano intralciate o impedite mentre gli operatori stranieri riuscivano a sfruttare le risorse del paese attraverso le concessioni, i monopoli, la corruzione dea" funzionari e l'appoggio delle ambasciate;3) tutto questo non poteva non ferire l'amor proprio degli ufficiali, quelli almeno che ragiona­vano s>, e inasprire il sentimento di rivolta verso l'inettitudine del governo. Lo svolgersi delle attività economiche straniere non era sempre privo di difficoltà; molto spesso, infatti, si verificavano incidenti tra le autorità ottomane e gli im­prenditori stranieri. Le rappresentanze consolari e diplomatiche venivano inve­stite direttamente della questione e con l'uso di vari mezzi di pressione otte­nevano una composizione delle vertenze generalmente non dannosa al sud­dito europeo .4) Così era stato anche per alcuni incidenti avvenuti in Tripoli-tania, dove gli interessi italiani sono considerevoli e l'apprensione e la diffi­denza dei Turchi a nostro riguardo estremamente sveglie. A Bengasi era stata ordinata l'interruzione dei lavori per la costruzione di alcuni edifici di pro-
Roma 1908) passato nel 1904 a disposizione del Ministero degli Affari Esteri fu mandato in Macedonia con il compito di riorganizzare il servizio di gendarmerìa. Alla sua morte fu sostituito dal tenente generale Mario Nicolis di Robilant (Torino 1855-1955) fino alla guerra italo-turca.
t) ce ... I nuovi gendarmi, relativamente ben scelti e istruiti, disciplinati, ben vestiti e regolarmente pagati formavano un contrasto non solo su quell'accozzaglia di elementi peri­colosi e inetti che costituivano la vecchia gendarmeria, ma anche su quei poveri batta­glioni di truppa, frazionati in distaccamenti fra gli impervi monti ed in miseri villaggi della Rumelia, laceri, scalzi, poco o punto pagati che conducevano una vita da lupi fra le insidie delle bande e l'odio della popolazione... ; V. ELIA, Sguardo retrospettivo cit., p. 5.
2) ... Né con minore inquietudine i turchi seguivano l'affermarsi di vedute d'altri paesi su terre dell'impero... , V. ELIA, Sguardo retrospettivo cit., p. 7.
3) Si fa qui particolare riferimento alla politica della Germania e dell'Austria-Un­gheria: ... La propaganda austriaca in Albania continuava persistente e la penetrazione del duale impero nei vilayets di Kossovo e Salonicco prendeva una più tangibile forma con la concessione di studi ferroviari per la linea Uvac-Mi trovi tza , ma anche alle aspirazioni ita­liane sulla Tripolitania, oc vedute che, ad arte, la stampa di qualche altro paese metteva in luce ed esagerava, mentre con prudenza assai minore di quel che sarebbe stato necessario e dalla stampa e talvolta dalla tribuna parlamentare del nostro paese si trattava di tale questione in termini atti ad allarmare anche chi è meno sospettoso del turco , V. ELIA, Sguardo retrospettivo cit., p. 8.
4) V. ELIA, Confusione nei rapporti italo-turchi, Costantinopoli, 3 marzo 1908, rapp. n. 10, pp. 5, A.S.M.E., S.J3., r. 35 a, pos. M/625. II decorso normale di questi incidenti ricordava l'Elia consiste in un dibattito contraddittorio, sempre assai lungo e compli­cato fra la rappresentanza diplomatica reclamante e la Sublime Porta, dibattito nel quale entrano in gioco, secondo la maggiore o minore importanza della questione, tutte le ade­renze che, da una parte o dall'altra, si possono far agire. Fra un massimo di richieste e un mìnimo di offerta, si addiviene ad un compromesso non dannoso al suddito europeo [il corsivo è nostro] : talvolta fra i mezzi impiegati c'è l'astensione per un tempo più o meno lungo dell'ambasciatore nel recarsi a palazzo od alla Porta, tal'altra volta l'amba­sciatore parte in congedo senza far le visite di commiato o, più di rado, ma sempre con esito sicuro, una forza navale va a dar fondo in uno dei porti dell'impero, ed allora rapida­mente l'incidente si appiana .