Rassegna storica del Risorgimento

ADDETTI MILITARI ITALIANI GRECIA 1904-1908; ADDETTI MILITARI IT
anno <1974>   pagina <571>
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La rivoluzione dei Giovani Turchi
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costituzionale era stato accolto da spontanee manifestazioni di entusiasmo col­lettivo; Enver bey, condottiero militare di prim'ordine ed uno dei principali artefici della rivoluzione,1) aveva proclamato non esister più né greci, né bui-gari, né serbi, né rumeni, né mussulmani, né cristiani, ma solo ottomani.2) Era questa una delle caratteristiche più originali dell'ideologia dei Giovani Turchi: volendo ripristinare l'autorità dello Stato nei rapporti internazionali era neces­sario costituire all'interno una forza compatta ed omogenea legata da comuni interessi al fine di togliere ogni pretesto all'ingerenza straniera; tuttavia per conseguire questo scopo era necessario superare le divisioni interne essenzial­mente religiose e nazionali. Sarà proprio questa vagheggiata laicizzazione dello Stato che più facilmente si presterà alle critiche degli oppositori, mentre i fatti si incaricheranno di dimostrare l'impossibilità di legare, intorno ad un unico sentimento nazionale ottomano, le molteplici componenti dell'impero che, op­presse per secoli, intendevano ormai realizzare la propria individualità nazio­nale. Le manifestazioni che si susseguivano a ritmo crescente erano a volte de­terminate da reali sentimenti patriottici, altre invece più dalla speranza di un bachshish che non dall'idea della costituzione e lo stesso sultano preferiva di­stribuire, attraverso i propri emissari, il denaro per mantenere in vita il vec­chio e deprecabile sistema .3) Nonostante quindi la chiara volontà politica di Abd ni Hamid di ostacolare con ogni mezzo il movimento liberale, gli eventi lo costrinsero ad allontanare quei funzionari che avevano attuato la sua politica
rapp. n. 63, pp. 11, A.S.M.E., S.B., r. 35, cfr. opp. 2; ID., Movimento liberale in Turchia, Costantinopoli, 39 luglio 1908, rapp. n. 64, pp. 9, ivi,
t) Enver bey poi Enver pascià (Istambul 1881-Belcivan, Turkestan 1922) terminò la Scuola di Guerra nel 1899 e l'Accademia militare nel 1903. Fu messo, col grado di capi­tano, nel III ordii di stanza a Salonicco. Fu tra i membri fondatori della società Unione e progresso e tra gli ufficiali che costrinsero Abd ul Hamid a proclamare la costituzione. In questi anni strinse amicizia con Hilmi pascià, Niazi bey e Talàt bey che sarà più tardi un membro del Triumvirato. Con la presa del potere da parte degli Unionisti fu no­minato ispettore per la Macedonia, quindi addetto militare a Berlino dove sub! l'influenza della corrente pangermanista e il suo nazionalismo si trasformò in panturchismo tenace. Si distinse particolarmente come condottiero militare nella guerra di Libia. Con il colpo di Stato del partito a Unione e progresso del 24 gennaio 1913, nel 1915 fu nominato Mini­stro della Guerra e persuase il governo ad entrare in guerra a fianco della Germania. E il periodo del triumvirato Enver-Talàt-Ccmal. La resa degli alleati e l'impossibilità di con­tinuare la guerra costrinse il governo a dimettersi e i maggiori esponenti a fuggire. Anche Enver lasciò la Turchia passando per Odessa si recò a Berlino e da qui a Mosca. Nel 1920 partecipò al congresso dei popoli d'oriente riunito a Baku. Messosi a capo delle forze irre­golari insorte nel Turkestan contro il governo di Mosca morì in combattimento. Cfr. S. S. AYDEMIR, Makedonya'dan Orla Asya'ya Enver paa, Istambul, s.d.; L. FISCHER, I sovieti nella politica mondiate, Firenze, 1957, 2 voli., voi. I, pp. 450-460.
2) a I primi tre giorni che seguirono la proclamazione furono di delirio patriottico. Discorsi, amplessi fra bulgari e turchi, fra greci e serbi, inno alla costituzione ed acclama­zioni al padiscià , V. ELIA, Circa l'attuale cit., p. 4.
3) Commentando le manifestazioni del 27 e 28 luglio l'Elia scriveva: ... Venne allora per chiasso intorno a Hildiz, un'altra dimostrazione composta, questa, dai bassi fondi di Istambul, plebe facinorosa, attratta ben più dalla speranza di un bachshigsh che non dal­l'idea della costituzione. Stettero per delle ore gridando: e finalmente verso mezzanotte il sultano si mostrò alla finestra ed emissari suoi fecero scorrere antico sistema del denaro nelle mani dei capi popolo e la turba abbandonò le colline di Hildiz. Una buona occasione era stata perduta, una cattiva abitudine continuata... , Circa V'attuale cit., p. 5.