Rassegna storica del Risorgimento

ADDETTI MILITARI ITALIANI GRECIA 1904-1908; ADDETTI MILITARI IT
anno <1974>   pagina <575>
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La rivoluzione dei Giovani Turchi
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stavo Rubin de Cervin, addetto militare a Sofia, giudicava la rivoluzione dei Giovani Turchi come uno dei fenomeni che meritavano speciale attenzione soprattutto per le conseguenze che poteva determinare nella situazione balcanica. Profondo conoscitore di questi problemi, fn infatti a Sofia dal 1906 al 1910, sottolineava come la rivoluzione avesse portato scompiglio nei piani di poli­tica sapientemente elaborati dai gabinetti europei e nei piani che la Bulgaria aveva approntato nei riguardi della Macedonia il cui possesso <* non ammetteva dubbi per questo popolo . Ora che l'agonizzante risorgeva a nuova vita aggiungeva il Rubin dava prova di mirabile energia non disgiunta da esem­plare moderazione, spiegava forze di cui era stimato incapace, la Bulgaria vedeva sfumare anni di lavoro, di propaganda e di penetrazione mentre non era possibile prestar fede alle manifestazioni di amicizia tra bulgari e turchi: chi sa dell'odio, dei sentimenti di vendetta, dei sogni di guerra con cui erano intessute le relazioni bulgaro-turche prima del 24 luglio, non può che rimanere attonito dinanzi alle magniloquenti ed eccessive dimostrazioni che pressoché giornalmente avvengono .') Molti, scriveva ancora il Rubin in un rapporto del settembre 1908, consideravano questa situazione come definitiva basandosi sulla considerazione che i rapporti bulgaro-turchi erano stati di inimicizia a causa del problema macedone, ora che i macedoni avevano maggiore conve­nienza a far parte dell'impero turco rigenerato la pace sarebbe stata duratura e definitiva. In realtà le manifestazioni di pace e di fratellanza dovevano essere considerate come assolutamente transitorie e determinate più dall'esigenza momentanea di evitare conflitti che non dalla volontà di una chiarificazione duratura. La Macedonia, una volta tramontati i fuggevoli entusiasmi per la costituzione, sarebbe tornata ad essere il campo aperto delle lotte delle varie nazionalità.2) Le previsioni del maggiore Rubin de Cervin, le preoccupazioni espresse basale su concrete osservazioni, dovevano rivelarsi ben fondate alla prova dei fatti. IL regime costituzionale non aveva infatti terminato di consoli­darsi che due avvenimenti di grave portata riaprivano la questione balcanica ponendo al governo turco problemi di non facile soluzione: l'annessione della Bosnia-Erzegovina da parte dell'Austria-Ungheria il 4 ottobre 1908 e la procla­mazione dell'indipendenza bulgara il giorno successivo. Ambedue le opera­zioni erano avvenute in funzione di una strategia antiturca; timore, nel primo caso, che una volta consolidato il regime i Giovani Turchi avrebbero ripropo­sto il problema della Bosnia dove vivevano circa seicentomila mussulmani e preoccupazione, nel secondo caso, che sarebbero state portate sostanziali modifi­che all'autonomia di coi la Bulgaria godeva ormai da tempo. L'occasione che doveva confermare indirettamente tale ipotesi fu offerta da un tradizionale pranzo diplomatico al quale il rappresentante bulgaro non era stato invitato in quanto non considerato rappresentante di uno Stato straniero. Nei già difficili rapporti turco-bulgari doveva poi inserirsi, quale motivo ben più profondo e de­terminante di frattura, lo sciopero delle ferrovie orientali il quale, causando rilevanti danni di natura economica al Principato, fornì ai bulgari il pretesto per impadronirsi della linea ferroviaria. Il Pernice, nella sua Origine ed evoluzione
1) Q.. RUBIN DE CERVIN, Nuova situazione creata alla Bulgaria dagli avvenimenti verificatisi nell'impero ottomano, Sofia, 16 agosto 1908, rapp. n. 79, pp. 8, A.S.M.E., S.B.,
r. 15, pos. M/624.
2) , RUBIN DE CKBVLN, Fenomeni importanti che risultano dalla nuova situazione politica, Sofia, 6 settembre 1908, rapp. n. 93, pp. 14, A.S.M.E., S.B., r. 15, pos. cit.