Rassegna storica del Risorgimento

ADDETTI MILITARI ITALIANI GRECIA 1904-1908; ADDETTI MILITARI IT
anno <1974>   pagina <579>
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La rivoluzione dei Giovani Turchi
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del resto, un elemento costante espresso in maniera articolata nei giudizi e nei rapporti inviati a Roma; la simpatia chiaramente mostrata verso il movimento giovane-turco, seppure determinata dalla massiccia presenza degli ufficiali che erano stati i principali sostenitori dell'attività e della struttura del movimento stesso, nasceva anche dall'obbiettiva visione della situazione politica interna del­l'impero ottomano così come si presentava all'osservatore imparziale.
La deposizione di Ahd ni Hamdd non segnò, tuttavia, una svolta nella tra­vagliata vita politica della Turchia; i Giovani Turchi accentuarono la loro po­litica nazionalistica accelerando, oggettivamente, la disgregazione di quell'im­pero che volevano salvare. A questo proposito Luca Pietromarchi osserva: Il movimento dei Giovani Turchi, sorto per liberare il paese dai mali che l'oppri­mevano finì per aggravarli tutti, perché una politica di nazionalizzazione, volta ad affermare la preminenza dell'elemento turco non era concepibile senza il con­solidamento delle due forze che assicuravano questa preminenza e cioè la mo­narchia e la religione, ma che erano al tempo stesso i due principali ostacoli ad una radicale riforma risanatrice . *) Mancò, in conclusione, ai dirigenti del mo­vimento costituzionale una visione obbiettiva della situazione e mancò la volontà di realizzare un'effettiva convivenza tra le razze, che sola avrebbe potuto salvare l'impero; al centrarlo, il mito della ottomanizzazione aggravò e rese insanabili i contrasti esistenti. Questa contraddizione fondamentale propugnare un impero liberale senza però intaccarne i presupposti monarchici e religiosi che ne face­vano uno Stato teocratico non permise ai Giovani Turchi una vera rivoluzione; tuttavia questi ufficiali che avevano frequentato le scuole europee, che erano stati influenzati dalla cultura occidentale, rappresentarono, con il loro movimento, l'ultimo generoso sussulto di vitalità interna dell'impero. La crisi della Sublime Porta coincise con l'inizio della guerra italo-turca per proseguire, poi, con le due guerre balcaniche, fino a concludersi con il primo conflitto mondiale. La Turchia come Stato moderno deve quindi la sua vita alle capacità e alle intuizioni di mi uomo della statara di Mustafà Kemal Atatùrk che, pur avendo partecipato al mo­vimento dei Giovani Turchi, ne comprese sin dall'inizio i limiti e le profonde ragioni che ne avrebbero causato il fallimento.
ANTONELLO FOLCO MAURIZIO BUCINI
1) L. PlETROMABCBI, ùp. dt. p. 87.