Rassegna storica del Risorgimento
ADDETTI MILITARI ITALIANI GRECIA 1904-1908; ADDETTI MILITARI IT
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1974
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pagina
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580
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580 Antonello Folco Maurizio Biagini
APPENDICE
I
G. ROMEI AL GENERALE U. BRUSATI
[Hildiz, 24 luglio 1908]
Scrivo a Vostra Eccellenza dal palazzo imperiale di Hildiz, al termine di una giornata che resterà storica negli annali dell'impero ottomano. Non ho né il tempo, né i mezzi per redigere un rapporto; ma ritengo mio dovere informare subito l'Eccellenza Vostra dei fatti gravi che qui si sono svolti in questi tre giorni e della situazione ancora più grave che hanno cagionato.
Appena giunto a Costantinopoli ho presentato a Sua Maestà imperiale la risposta inviatagli da Sua Maestà il nostro augusto sovrano e consegnatami da S.E. il marchese Imperiali. S.M. il sultano dimostrò la più profonda gratitudine per le amichevoli e rassicuranti parole dell'augusto suo amico: aggiunse che voleva avere con me una lunga conversazione, poiché nella politica del suo impero si era delineato un nuovo orientamento; mi ordinò perciò di rimanere a pranzo a palazzo, per essere pronto a recarmi presso di lui durante la notte. Ma in quella sera stessa arrivarono le disastrose notizie di Salonicco e di Adrianopoli. Fu subito convocato il Consiglio dei ministri, presieduto dal nuovo Gran Vizir. Il Consiglio decise di inviare d'urgenza telegrammi ai due vali di Salonicco e di Adrianopoli per conoscere se v'era ancora la possibilità di fronteggiare la situa-zione. Alle 5 del mattino i due vali rispondevano che non si poteva più fare assegnamento sopra un solo soldato, che i comitati rivoluzionari stavano per proclamare il governo provvisorio, e che le truppe di Adrianopoli si disponevano per marciare verso la capitale. S.M. chiese allora ai suoi ministri che cosa gli consigliavano di fare in simili frangenti: nessuno osò rispondere. Per tre volte rinnovò imperiosamente la richiesta, alla fine uno dei ministri si alzò e pronunciò lentamente la frase: Non resta a Vostra Maestà che una sola via, richiamare in vigore la costituzione . Fu un momento di trepido silenzio. Per dieci minuti il sultano fissò, pallido, tutti i suoi ministri. Poi chiese a Kiam.il pascià se tale era pure la sua opinione. Kiamil rispose affermativamente. Allora S.M. ordinò al Gran Vizir di stendere subito Yirade che ridonava la costituzione, e di divulgarlo prima che incominciasse la funzione del selamlik che in quel giorno doveva aver luogo. Alle 8 del mattino difatti Yirade era conosciuto anche nelle province. Dopo la funzione del selamlik S.M. imperiale, chiamatomi nel suo gabinetto di lavoro, mi disse di esporgli francamente, per quanto fossero a mia conoscenza, le cause che avevano provocato nell'esercito un così improvviso e profondo moto di ribellione. Ho parlato a S.M. con la massima franchezza; gli ho esposto la situazione insopportabile degli ufficiali, stretti e minacciati continuamente da una fitta rete di spionaggio; il vivissimo malcontento per il sistema assurdo delle promozioni, concesse alle nullità ed ai giovanetti imberbi, figli di favoriti, e negate ai
1) Romei a Brasati, A.C.S., U.B., busta 9, fase. V-2-31.