Rassegna storica del Risorgimento

ADDETTI MILITARI ITALIANI GRECIA 1904-1908; ADDETTI MILITARI IT
anno <1974>   pagina <584>
immagine non disponibile

584 Antonello Folco Maurizio Biagini
partenze sono attese poiché in tempi toroidi come questi non mancheranno, ac­canto a pure ed oneste aspirazioni liberali, le rappresaglie per odi e livori da parte del nuovo gran vizirato che, si teme, lascerà sfuggirsi l'occasione di mettersi alla testa del movimento e se ne farà invece rimorchiare. Devesi constatare che la massa del popolo, in Costantinopoli, ha dato prova di moderazione e di urba­nità. È praticamente cessata Fazione del governo, la polizia virtualmente non esiste più, le truppe sono esse che hanno preso l'iniziativa e non obbedirebbero più ai capi che ordinassero di marciare contro il popolo; eppure di nessun eccesso si ha notizia in questa capitale di un milione e mezzo di abitanti. Certo che il prolungarsi di questa situazione non sarebbe scevro di pericoli. Ho assistito a parecchie delle manifestazioni di cui parlo e credo di dover segnalare, con l'as­senza di ogni sentimento di xenofobia, le dimostrazioni di entusiastica simpatia verso la Gran Bretagna. Lunedì scorso vidi una folla di quattromila persone al­meno penetrare nei cancelli, nel vastissimo cortile dell'Ambasciata inglese a Pera e farvi una entusiastica dimostrazione gridando viva la potenza liberale/, viva la nazione che non si è mai impicciata in affari loschi nel nostro paese! . A parecchi touristes inglesi che stavano in giro per la città è accaduto di vedersi portare in trionfo, sulle braccia dei dimostranti. Debbo, in pari tempo, segnalare l'animosità che da parte del popolo si mostra verso la Germania. Furono pronun­ziate grida davanti a quell'Ambasciata a Pera; e fu, in questi giorni, in molte riunioni popolari, stigmatizzata la politica di questa potenza nell'ultimo venten­nio, siccome quella che per asservire la Turchia ai suoi fini di penetrazione economica e di monopolio industriale favoriva il dispotismo del sultano e corrompeva coloro che gli stavano intorno. U nuovo ordine di cose porterà certa­mente un mutamento notevole nelle influenze dominanti in questo paese. Nelle province europee, più ancora che a Costantinopoli, l'autorità è nelle mani dei Giovani Turchi. Spero, domani o dopo, di riassumere le notizie frammentarie che qui pervengono dai vilayets di Albania; Macedonia e Tracia. Una cosa intanto appare urgente: l'arrivo al potere di un uomo forte che prenda in mano la situa­zione e cbe, prima di tutto, abbia abbastanza prestigio nell'esercito per farlo rientrare nell'ordine. Per ora l'esercito è prezioso. Le autorità civili nella mag­gior parte dei vilayets d'Europa sono state sostituite da comitati di Giovani Turchi o poste sotto la sorveglianza di militari appartenenti all'organizzazione Unione e progresso . L'attuale ministro della guerra si rivela inetto a misure radicali e uomo di corte vedute. Si parla di sostituirlo con l'attuale vali di Tripoli. Non è nostro amico, ma pare uomo energico e godente della fiducia dell'esercito. Fino a che l'esercito non sarà rientrato nell'ordine non si potrà dire che la situazione sia migliorata. Ieri lo Scek ul Islam, cedendo alle vivaci pressioni del comitato ha indotto il sultano a giurare nelle sue mani fedeltà alla costituzione e di questo fatto fu data partecipazione al comitato. Si dice che venerdì prossimo il sultano, annuendo alle richieste del popolo, si recherà al selamlik non più alla vicina moschea di Hildiz, sibbene ad una delle moschee di Istambul. Grande è l'aspet­tativa per quello che potrà succedere a questo selamlik di venerdì, al quale conto di assistere.