Rassegna storica del Risorgimento
ADDETTI MILITARI ITALIANI GRECIA 1904-1908; ADDETTI MILITARI IT
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1974
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La rivoluzione dei Giovani Turchi
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miliari di Hildìz (non più i pascià dispersi dalla rivoluzione del luglio, sibbene gli elementi più umili ma non meno influenti: eunuchi, confidenti, ufficiali di palazzo), devono aver fomentato il malcontento, consenziente o no il sultano, sarà difficile l'appurarlo con certezza, Questo succedeva nella capitale, nella provincia la confusione non era minore. Nei grossi centri di Rumelia il comitato aveva sedi influenti e importanti, ma nei cazà e nei villaggi, i partiti locali riprendevano il sopravvento; in Albania specialmente, alle proteste di fraternità dei primi giorni della costituzione, era subentrata una aperta diffidenza e animosità fra i clubs ai quali facevano capo gli ellenizzanti, gli albanesi, i Giovani Turchi e i mussulmani puri. In Asia minore eguale dissenso; i Giovani Turchi avevano dato anche maggior prova di quella mancanza di misura e di tatto che caratterizzò la loro azione, dopo il trionfo delle loro idee, ma in notevole minoranza numerica di fronte alla popolazione attaccata alle idee conservatrici dell'Islam, la loro influenza non si estendeva aldilà delle città più importanti, quelle della costa segnatamente, ed anche qui era assai limitata. Il gabinetto Hilmi, governato più die non fosse appoggiato dal comitato Unione e progresso , terminava le trattative già portate a buon punto da Kiamil pascià con l'Austria e con la Bulgaria e pensava a volgere la propria attenzione alle cose interne prima fra tutte alla gravissima situazione finanziaria. Ma come fare un lavoro serio, quando qualunque atto del governo era intralciato dalle ingerenze puerili ed inopportune di una Camera ciarliera e bambina e sottoposto al sindacato di quell'ente misterioso che era il comitato? In tutto questo periodo il sultano sembrava fare davvero il sovrano costituzionale, forzando anzi la nota, nello scomparire per quanto poteva da ogni ingerenza. Mi pare qui il luogo di delineare la varia attitudine di talune fra le più interessate rappresentanze estere in Costantinopoli durante questo periodo. Come è noto a codesto Comando, fino allo scoppio della rivoluzione di luglio, la Germania manteneva qui quell'egemonia che tutti sanno mediante il suo principale atout che era il sultano e mediante quella fitta schiera di personaggi del palazzo e del governo che aveva saputo rendersi ligi. L'avvento del regime costituzionale e la dispersione di quegli elementi del potere assolute, disorientarono la politica della Germania e fecero proporzionalmente risalire la influenza inglese. TCiamìI pascià, l'uomo dell'Inghilterra, assunto alla dignità di Gran Vizir contribuiva ad accentuare quell'orientamento della nuova Turchia verso lo Stato costituzionale e liberale più antico dell'occidente. Succedevano in* tanto l'annessione della Bosnia-Erzegovina e la proclamazione dell'indipendenza bulgara. la Turchia si volgeva verso le potenze per trovarvi appoggio nel mantenimento dei trattati che venivano così violati. Essa riceveva dalla stampa e dall'opinione pubblica inglese larga messe di simpatie: ma di aiuti tangibili, nulla. La Russia si vedeva incapace ad uno sforzo per riaffermare nei Balcani quella egemonia che aveva perduto dopo la guerra giapponese e la sua crisi interna. La Francia e noi mostravamo contegno riservato, decise l'una e l'altra a cercar di mantenere il conflitto (se conflitto avesse dovuto esserci) nei limiti più ristretti; e in ogni modo, a non prendervi parte attiva. L'Austria intanto si dimostrava pronta ad ogni eventualità: a subire, senza nervosismi i gravi danni del boicottaggio, lasciando però intendere che non avrebbe ammesso si oltrepassassero certi limiti, a mantenere con le armi, se ciò fosse stato necessario, il possesso delle province annesse, contro ogni intervento turco, serbo, montenegrino, russo che si fosse venato disegnando: e dietro l'Austria, legata a lei da vincoli di stretta alleanza, altamente proclamati, la Germania. Non è da meravigliare se, di fronte alla tangibile efficienza di così formidabili potenze militari, di fronte all'effetto