Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
anno <1974>   pagina <597>
immagine non disponibile

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
A PROPOSITO DEL MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
Nel n. 49 de L'Espresso dell'8 dicembre 1974, nella rubrica SottoTiro, per evidente errata informazione, è comparsa una nota, a firma dell'on. Antonello Trombadori, che contiene affermazioni del tutto inesatte sul Museo Centrale del Risorgimento. Alla nota è stato direttamente risposto nelle forme prescritte da chi ha la responsabilità del Museo: ci sia concesso, in questa sede, di for­nire i dati necessari ai soci dell'Istituto e ai lettori della rivista che possano essere indotti in errore dalla nota sopra indicata, la quale, tea l'altro, contiene una indicazione piuttosto pesante nella sua inesattezza. E, cioè, che il Museo non è aperto al pubblico. A parte il fatto che esso è stato solennemente inaugu­rato alla presenza delle autorità, all'indomani del XLV congresso dell'Istituto il 2 ottobre 1970, nel centenario del plebiscito che sancì l'unione di Roma al­l'Italia, *) il Museo non si è mai chiuso, neppure nel mese di agosto, che per altri è di ferie, nei tre giorni della settimana, mercoledì, venerdì e domenica, che sono, dati gli scarsi mezzi dei quali dispone il nostro Istituto, quelli di aper­tura. Orario e ubicazione (Via S. Pietro in Carcere, nel cosiddetto edificio Bra-sini che integra di Vittoriano) sono chiaramente indicati nelle targhe marmoree collocate sia a fianco dell'ingresso del Museo, sia a quello laterale sulla sinistra dell'Altare della Patria, per il quale si accede alla direzione dell'Istituto e al­l'archivio documentario.
Vicende note e più volte deplorate, non certo cattiva volontà di uomini, hanno impedito, prima che un gruppo di giovani universitari realizzasse l'antica aspirazione, di dotare Roma di un Museo del Risorgimento. La prima formula­zione di quella aspirazione la troviamo nella proposta di creare in Roma un Mu­seo nazionale del Risorgimento italiano inoltrata a re Umberto 11*11 marzo 1884 dai rappreesntanti della Commissione romana per la raccolta di documenti del Risorgimento destinati all'esposizione di Torino di quell'anno.2) Proposta che non ebbe seguito, come non lo ebbe il disposto del R.D. 22 novembre 1906, n. 730, che, in adempimento a quanto stabilito dall'altro Decreto 17 maggio 1906, n. 212, istituiva il Comitato Nazionale per la storia del Risorgimento italiano e gli asse­gnava (art. 3) sede definitiva nelle sale del Monumento dedicato a Vittorio Emanuele II sul Campidoglio, dove dovranno raccogliersi il Museo e la Biblio­teca del Risorgimento italiano . Anche allora il Museo non nacque, ma, in alcune delle sale che gli erano destinate venne allestita una Mostra del Risorgi­mento, settima sezione dell'Esposizione romana per il Cinquantenario dell'Unità, sperato inizio del futuro Museo.3) Ma né l'Italia liberale, né l'Italia fascista
*) Rassegna storica del Risorgimento, a. I.VII (1970), p. 654.
2) A. RAVAGLIOLI-G. SGANO, Appunti per una cronologia di Roma Capitale, 1870-1970, Roma, Edizioni del Banco di Roma, 1973, p. 21.
3) V. BUONANNO, Mostra del Risorgimento, Roma, 1911. Elenco dei documenti e de* gli oggetti esposti, Milano-Roma-Napoli, Soc. ed. Dante Alighieri, 1913.
*