Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
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1974
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602
Libri e periodici
1 illuminismo e di comprenderne le implicazioni più foriere di conseguenze per il mondo di oggi: studiare gli eventi di tre secoli fa significa comprendere meglio i fatti del nostro stesso vivere quotidiano.
Tale premessa introduce e chiarisce uno dei punti sui quali l'A, insiste con maggior passione, quello del metodo della ricerca storiografica. In proposito il Diaz è assai esplicito quando dichiara di accettare rapporto della storia quantitativa e sociale soltanto come contributo, ma nega a marxisti e a quantitativi la possibilità di giungere a sintesi globali. Né tabelle e grafici, né definizioni di classi sociali improntate a un concettualismo talora nominalistico, né scoperte di nascoste mentalità di masse escluse dalla manifestazione scrìtta, né analisi minute di catasti e di registri di conti, potranno sostituire scrive I'A. quel tipo di indagine, fondamentale per conoscere lo svolgimento della storia in uno dei suoi motivi più forniti di significato, determinanti. Sarà fiducia in quelli che una volta si chiamavano i poteri della ragione, la forza delle idee, sarà ideologismo e riformismo. Ma non sembra che, ancora, la storia, res gestae e hìstoria rerum gestarum, possa fare a meno di volontà rifonnatrice e di princìpi ideali d'interpretazione e di azione .
Il discorso sarebbe lungo e l'A. avverte che intenzionalmente si è limitato a impostarlo, tuttavia appare legittima la prima conclusione cui approda, e cioè che <c interessi storiografici e problemi della vita pratica, politica civile e sociale, sono destinati ad apparirci sempre più strettamente legati ... giacché una ricerca storica ci appare condizionata strettamente dagli sviluppi del contemporaneo corso dei fatti e dalle tensioni e questioni che esso propone alla riflessione degli uomini che vi sono involti .
MARIA PIERONX FRANCIOSI
Le Relazioni diplomatiche fra la Gran Bretagna e il Regnò tìi Sardegna. I serie: 1814-1830, voi. secondo (25 aprile 1821-20 novembre 1830L a cura di FEDERICO CURATO (Fonti per la storia d'Italia, 124); Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1973, in 8, pp. XVII-605. L. 8.000.
Riprendendo il discorso avviato nella precedente segnalazione in questa Rassegna (1974, pp. 116-17) a riguardo del primo volume, non possiamo che; confermare il pregio di una pubblicazione di documenti (editi con la consueta perizia dal Curato) hi parte noti per gli studi di Nello Rosselli, Webster, Temperley, Nichols jr.: e non solo per il periodo in esame che comprende l'intero regno di Carlo Felice, ma anche per il sostanziale mutamento della politica inglese verso la fine dell'età di Castlereagh, e con la politica estera sviluppata dal Canning.
Desunti dalla General Correspondence e da Embassy and Consular Archives, da Kings Lettor Books e da Continent-Treaty Papers, i documenti sono arricchiti da uno spoglio di altri fondi pubblici e privati concernenti la corrispondenza proveniente da Parigi e Vienna, i rapporti del console britannico di Tripoli, le carte di Canning, Aberdeen, Wellington ecc., e permettono una completa ed esatta valutazione dell'intreccio di questioni italiane, piemontesi ed inglesi nel quadro della politica europea negli anni della restaurazione fino alla rivoluzione in Francia del 1830. Ma passiamo subito ad una rapida lettura di alcuni momenti e nodi più significativi del carteggio diplomatico che risulta importante sia per la grande politica , sia per la politica interna del regno di Sardegna, largamente anco-j-ala nonostante tutto alla supremazia austriaca in Italia.
II volume, che prende avvio dall'assunzione del titolo regio da parto di Carlo Felice e dalle prime valutazioni a livello europeo circa il moto piemontese del '21, le sentenze contro i rivoltosi e la situazione interna del regno sotto l'occupazione austriaca, registra fin dall'inizio da un Iato i giudizi sul comportamento e la responsabilità del principe di Cari-gnano, il suo esilio, le remore per la successione al trono (p. 153) ecc., dall'altro il problema dell'abdicazione di Vittorio Emanuele (p. 177), l'atteggiamento francese di fronte all'occupazione austriaca, il carattere dell'influenza inglese, gli arresti nel Lombardo-Veneto e i legami tra i settari delle diverse regioni (pp. 133, 187 e sgg): motivi intorno ai quali s'intrecciano le corrispondenze diplomatiche, i timori e le considerazioni di politici, ministri