Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
anno <1974>   pagina <608>
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labri e periodici
traduzione alla bibliografia sui Lombardo-Veneto pubblicata nella Bibliografia dell'età del Risorgimento, in onore di Alberto M. Ghisalberli (Firenze, Olschki, 1971). In esso il Giusti traccia le linee maestre della problematica risorgimentale per il cinquantennio che va dal Congresso di Vienna alla liberazione del Veneto, ricordando ed analizzando per ogni que­stione le pubblicazioni, anche lontane nel tempo, che vi si riferiscono. Dai titoli citati direi che nulla che sia importante o anche solo utile è stato dimenticato; inoltre, per quanto riguarda 1 impostazione, va notalo che essa si articola sostanzialmente su due tracce: quella della storia locale, considerata nel significato che le è stato dato recentemente, e quella delle connessioni con l'insieme della storia europea. Ne è uscito un vero e proprio studio di storiografia risorgimentale, in cui la produzione scientifica sull'argomento viene attenta­mente e puntualmente vagliata e classificata. Chiunque vorrà in seguito occuparsi di que­sti problemi non potrà certamente prescindere da questo strumento di lavoro per orientarsi nella ricerca.
Affine a questo primo saggio è l'ultimo pubblicato nell'Archivio Veneto (voi. XCIX, pp. 107-141) che esamina le recenti pubblicazioni riguardanti l'economia veneta nell'Otto­cento. Anche di questo saggio come del precedente va segnalata la precisione, l'ampiezza dell'informazione, la sicurezza del giudizio e soprattutto lo scrupolo con cui le varie pubbli­cazioni sono presentate. Va notata qualche ripetizione nei confronti del primo saggio, ripe­tizione dovuta ovviamente al fatto che, si tratta di articoli pubblicati in epoche diverse; sarebbe stato forse meglio o fondere i due saggi in un unico capitolo che costituisse un ampio quadro bibliografico sul Veneto, oppure ritoccare od eliminare qualche passo nel secondo, con una avvertenza preliminare o in nota. Tuttavia, a dire il vero, forse non di­spiace questo scrupolo di rispettare la stesura originaria dei singoli articoli; il lettore può fare da sé gli eventuali tagli.
Più specifici gli altri tre saggi. Innanzitutto il quarto che, pubblicato nell'/t rc/ziuio Veneto del 1970 (voi. XC, pp. 41-108) studia le idee, le opinioni e le proposte dei più im­portanti emigrati sul problema veneto dopo il 1859. Giusti esamina con cura gli opuscoli, i volumi, gli articoli, i pamphlet* dei componenti i vari comitati o di emigrati illustri, valu­tandone l'importanza e mettendone in rilievo sia gli aspetti positivi sia, talvolta, l'ingenuità. Si tratta di un materiale molto abbondante, di non facile classificazione e tutto sommato terribilmente superato, salvo pochi casi, dagli stessi avvenimenti cui fa riferimento. Il che ha reso ovviamente più ardua la fatica del Giusti. L'Autore non manca di notare quanto in codesti scritti possa essere oggetto di interessanti considerazioni ai fini di una soddisfacente comprensione del problema veneto, visto attraverso le ansie più o meno risorgimentali che lo hanno avvolto ed accompagnato. Anche in questo saggio Giusti dimostra conoscenza di prima mano del materiale e informazione completa e aggiornala per quanto riguarda la bibliografia. In appendice alcuni documenti inediti tratti dall'Archivio di Stato di Mantova, dal Museo Correr di Venezia e dal Museo Civico di Padova.
Il terzo saggio ricostruisce pazientemente l'iter amministrativo, politico ed umano della raccolta di denaro che, offerto da Enti e da privati, era destinato a finanziare l'ac­quisto di armi per sostenere le lotte per l'indipendenza tra il '59 e il '60 (Giuseppe Fina. e la sottoscrizione per il milione di fucili , 1860, in Archivio Veneto, LXXXVIII, 1969, pp. 65-112). L'argomento era già stato trattato dal Luzio nel 1924, ma ora il Giusti lo ri­prende con più approfondita analisi sulla base di una più ampia documentazione e con ima tecnica di indagine più agguerrita. Giusti si sofferma a documentare soprattutto lo sforzo sostenuto a tale scopo nella provincia di Mantova, sia in quella parte che era stata liberata, sia in quella rimasta ancora sotto il dominio austriaco. In particolare viene messa in evidenza Peperà del mantovano Giuseppe Finzi che ebbe gran parte assieme al Besana in questa operazione. Giusti ha utilizzato anche in questo caso documenti di prima mano (in particolare le Carle Fimi e gli Atti Riservati della Delegazione Provinciale, giacenti presso l'Archivio di Stato di Mantova, e le Carte Bertoni del Musco del Risorgimento di Milano), alcuni dei quali (dodici) sono pubblicati in appendice all'articolo. Da questo sag­gio esce convenientemente illuminalo, sia pure per una parte limitata, uno degli aspetti meno studiati dell'epopea risorgimentale, cioè il problema dei finanziamenti. Giusti ha di­mostrato anche in questo caso di muoversi con estrema disinvoltura fra le carte d*arcnivio, dalle quali ha sapulo enucleare un complesso di elementi di grande interesse.