Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
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1974
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610
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Libri e periodici
proiezione esterna. (Dal 1861 al 1898, il Governo italiano presentò al Parlamento ben 97 Libri Verdi sulle più importanti questioni internazionali coinvolgenti il Paese).
La posizione del re Vittorio Emanuele II è minutamente osservata dall'A., il quale non esprime giudizi lusinghieri sul Monarca, desideroso di entrare dopo lunga attesa nella legalità * dinastica europea e spesso responsabile di iniziative, se non controproducenti, assai discutìbili ai fini della prospettiva politico-diplomatica.
Le ultime pagine dell'opera riassumono felicemente i momenti finali della guerra, nelle fasi delle trattative, nella contrastata definizione della contropartita territoriale e nei dissidi apertisi tra la Corona e il Bicasoli, Primo Ministro sin dall'apertura delle ostilità.
Specie nel XIX e XX secolo, è difficile non tenerlo presente, le conclusioni dei conflitti, nella più cristallina ortodossia diplomatica, vuoi per l'accresciuta dimensione dei contendenti, pronti a recuperare il terreno e il prestigio, momentaneamente perduti, vuoi per la difficile compatibilità dèlie mire, spésso soltanto sopite e accantonate, contengono pericolosi germi di più o meno prossime rinnovate esplosioni. Le vicende del Sessantasei non si sottraggono a questa caratteristica e l'attento A. non perde questo dato, aggiungendo ulteriore positivo rilievo al suo lavoro, scrupoloso e pregevole per le lacune storiche connate.
VINCENZO PACIFICI
XX Settembre 1870 - Tre testimonianze. G. Guerzoni - A. M. Bonetti - E. De Amicis, a cura di RODOLFO DE MATTE-I; Roma, Istituto di Studi Romani, 1972, in 8, pp. 181. L. 2.000.
Per ritrovare un contatto più genuino ed intenso con quello sconvolgente evento che fu la conquista di Roma, De Mattei nella premessa al volume in questione, ci propone tre testimonianze tra le più autentiche, ricavate da settori completamente diversi. Quella del Guerzoni, che militò nella colonna Bixio, di Antonio Maria Bonetti, volontario nell'esercito pontificio, e quella del giornalista Edmondo De Amicis, corrispondente allora dell'Italia militare.
Le pagine scritte da Giuseppe Guerzoni provengono da un saggio pubblicato sulla Nuova Antologia (a. 1870, voi. XV, fase. 11, pp. 581 sgg.) intitolato L'ultima spedizione di Roma. Ricordi di un volontario. Si tratta di una relazione dettagliata della presa di Roma e soprattutto degli avvenimenti immediatamente precedenti, come il diverso cammino seguito dalla divisione Bixio, la situazione delle truppe e il comportamento degli ufficiali durante la marcia attraverso il Lazio. Scritti a distanza di tempo, i ricordi del Guerzoni hanno il pregio di assicurare una distaccata obiettività ed una lucidità di giudizi non esente da accenni aspramente critici e polemici. La superficiale preparazione della campagna e lo scarso addestramento dei soldati sono gli elementi addotti dal Guerzoni a dimostrare che la marcia attraverso il Lazio e la presa di Roma furono, più ohe impresa militare, una passeggiata per territori difesi da mercenari indolenti e corrotti. <c... Non è una battaglia, no: è una corsa dice infatti il Guerzoni non è il piacere di combattere... è la voluttà di entrare pe' primi a Roma (p. 60).
A ridimensionare il quadro negativo o almeno non di certo esaltante riguardo la condotta dell'esercito pontificio, Rodolfo De Mattei inserisce opportunamente la voce di Antonio Maria Bonetti, pubblicista cattolico e volontario papalino, l'altra campana, cioè. Le pagine del Bonetti, tratte da 11 volontario di Pio IX. Racconto storico dal 1867 al 1870, Complemento al libro La liberazione di Roma ed all'opuscolo oc Da Bagnorea a Mentana , Con lettere all'autore di ufficiali e soldati italiani combattenti sotto Roma, Lucca, 1890, rievocano con toni commossi un momento tragico e luttuoso per chi aveva servito fedelmente il Pontefice e credeva nel principio sacro del potere temporale. Come novelli crociati . i difensori di Pio IX sono consci di rappresentare l'ultimo baluardo della cristianità contro le orde antireligiose, atee. La resistenza dell'esercito pontificio riacquista, tramite la testimonianza di Bonetti, una dignità spesso misconosciuta dagli avversari.
Tra le due memorie contrastanti del Guerzoni e del Bonetti si inserisce bene la voce del giovane De Amicis, corrispondente dell'/folta Militare, al seguito delle truppe coman-