Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
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Libri e periodici
quello di R. Romeo, Breve storia della grande industria in Italia, 1861-1961 (Bologna, 19424), al quale nell'ultima edizione appunto sono stati aggiunti alcuni capitoli relativi al periodo 1940-61. Analogamente, come si può auspicare, in vista di una storia per totalità secondo l'accezione del Dal Pane, una serie di opere monografiche sulle diverse a aziende industriali , è doveroso sottolineare che, in attesa di un'opera che dia conto in modo completo e organico delle varie fasi, degli atteggiamenti, delle premesse ideologiche, della portata e del significato del movimento operaio nella storia d'Italia, sono state pubblicati di recente utili volumi circa le lotte del lavoro; accanto ai volumi di Pepe sulla Storia della C.G.d.h. di S. Merli, Proletariato di fabbrica e capitalismo, rammentiamo: I. Barbadoro, Storia del sindacalismo italiano; S. Turone, Storia del sindacato in Italia, Laterza, 1973.
RENATO GIUSTI
ANTONIO GUARASCI, Politica e Società in Calabria. Il Collegio di Rogliano; Chiara valle Contale, Frama's, 1974, in 8, pp. 508. L. 6.500.
Il nuovo, purtroppo ultimo, libro di Antonio Guarasci è la ripresa, sulla scorta di una più ampia base documentaria (si veda la ricchissima appendice) e con maggiore puntualizzazione in senso geografico e ambientale, un po' nello spirito delle braudeliane Annales, di temi che erano stati già trattati dall'Autore in un altro studio su La Calabria e lo Stato unitario, incluso nel 1961 nella miscellanea commemorativa del centenario della fondazione della Cassa di Risparmio di Calabria.
L'opera di cui ci occupiamo si apre con un'ampia rassegna degli studi sulla Calabria moderna e contemporanea, rassegna che si sarebbe desiderata più completa, ma che è, comunque, utilissima a chiunque voglia orientarsi in una bibliografia che, senza essere sterminata, è ormai cospicua, comprendendo, oltre a contributi di singoli studiosi, atti di congressi (tutti voluti e animati da quel grande maestro che è Ernesto Pontieri) e numeri monografici di riviste quali 11 Ponte (sett.-oit. 1950) ed altre. Guarasci si sofferma, in particolare, sul numero speciale della rivista del compianto Calamandrei, che rappresentò oc una sollecitazione culturale importante, avanzò la proposta di una metodologia nuova per la storia politica della Calabria e segnò l'inizio di una generale presa di coscienza dei problemi della regione, anche fuori d'Italia: si pensi alla ben nota inchiesta francese di Meyriat ed altri.
Dopo un rapido excursus sulla storia roglianese nell'età moderna, l'Autore tratta il periodo che va dal 1848 al 1861, ossia il dodicennio cruciale e risolutivo di un processo del quale gli esponenti della grossa proprietà borghese avevano intuito l'irreversibilità e nel quale si erano, pertanto, inseriti per evitare che la sua conclusione contrastasse con gl'interessi della classe dominante (tipico il caso della famiglia roglianese dei Morelli, dal Guarasci già acutamente esaminato in precedenti studi).
Segue un'ampia ricognizione dell'ambiente fisico e antropico roglianese, con pertinenti notazioni anche sui ricorrenti dissesti idrogeologici: l'estrema friabilità e smottabilità del terreno non vengono riguardate dall'autore come uno dei classici <c guai naturali dello a sfasciume Calabro di fortunatiana memoria, ma son fatte giustamente risalire all'incuria ed al malgoverno di classi sociali e politiche .
Il successivo capitolo (( Economia e classi sociali ') ha spunti felicissimi là dove si coglie, già sullo scorcio del secolo XIX, l'ascesa di una classe di coltivatori proprietari e di a proprietari medi che investono le rendite negli studi e nelle lauree dei figli, unico mezzo per risalire e per portarsi a livello della dignità borghese ; confermando, così, quella tipica vocazione calabrese e meridionale che, pur avendo un indubbio carattere di a rivendicazione di fronte alle classi alte , pur essendo una manifestazione di spirito competitivo, contribuiva al perpetuarsi di una mentalità borghese e conservatrice e a rafforzare, in definitiva, a l'assetto socio-economico preesistente .
Dopo un capitolo dedicato alle vicende demografiche, alla scuola ed all'emigrazione (si vedano le accorate pagine sul fallimento, nel 1932, della Banca Riociulli, che significò il volatilizzarsi dei sudati risparmi di tanti americani ), si entra nella parte dell'opera