Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
anno <1974>   pagina <617>
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Libri e periodici
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coloniale in Africa ed alla sua successiva conversione, all'epoca dell'ultimo ministero Crispi, ad ce un moderatissimo africanismo , pur a mantenendo in definitiva la propria ostilità di fondo all'impresa, tuttavia, più per le pressioni della Navigazione Generale, che non per reale convinzione . Sono cenni che avrebbero meritato un maggior approfondimento ed un più puntuale esame dei tempi, dei modi e delle ragioni sostanziali della repentina conversione del Mercantile, al di là della pura e semplice affermazione che il reale signi­ficato di quest'ultima dev'essere ricercato nelle pressioni operate sul giornale dagli am­bienti armatoriali e meccanico-siderurgici genovesi, ovviamente interessati alla prosecu­zione dell'impegno bellico e notoriamente assai legati al Crispi e a tutto il contesto della politica coloniale . Salvo poi ad aggiungere subito dopo che appare anche assai proba­bile che un ruolo determinante abbia giocato l'adesione del giornale al regime Crispino , ossia alla sua politica interna dura e repressiva, antisindacale e antisocialista. E salvo poi ancora a concludere che il Mercantile a pace conclusa, dimostrò di non rimpiangere la politica africana del Crispi .
Per gli anni successivi, lo stretto collegamento fra il Corriere Mercantile e gli inte­ressi armatoriali e siderurgici genovesi, in aperta e aere polemica contro il capitale mila­nese, è ben documentato da Ratti, sulla scorta di numerosi e interessanti episodi. Tanto più significativo appare, perciò, l'atteggiamento focosamente neutralista assunto dal giornale dopo lo scoppio della prima guerra mondiale. Neppur due mesi dopo Sarajevo, il quoti­diano genovese iniziò la sua campagna neutralista profetizzando tempi d'oro per la nostra marina e per il nostro commercio: (...) e fino all'ultimo, fin quasi al 'maggio radioso', il Mercantile condusse la sua battaglia per la neutralità soprattutto per salvare quella che avrebbe potuto rivelarsi come la più grossa speculazione mai offertasi a Genova: la guerra . Secondo Ratti, anzi, la campagna neutralista fu certamente la battaglia più impegnativa mai condotta dal giornale: quotidianamente, infatti, dal settembre 1914 al maggio 1915, tuonò contro i * piccoli Cavour ' interventisti e ammoni senza sosta che interesse dell'Italia era approfittare spregiudicatamente della guerra senza condividere le sorti dei belligeranti . E ancora il 9 maggio il quotidiano ammoniva, in un articolo sintomaticamente intitolato L'ora suprema ed il dovere di tutti, che la grandissima maggioranza del Paese non è com­pletamente persuasa dell'assoluta necessità della guerra . Poi subentrò un atteggiamento di­verso, ostilissimo sempre alla guerra, ma ormai rassegnalo a quel passo che sembrava
inevitabile . ., . .
È certo degno di qualche ulteriore meditazione il vedere l'organo di stampa cosi vicino agli interessi dell'industria armatoriale, siderurgica e degli armamenti di Genova schierarsi con tanto impegno nel campo neutralista e rimanervi tenacemente sino all'ultimo. Eviden­temente, la questione dell'intervento e delle sue matrici politiche ed economiche non è tanto semplice come qualche tendenza storiografica, in Italia e fuori, vuol far apparire. Ed è un peccato che anche in questo caso, forse con eccessiva modestia, il Ratti si sia limitato ad una semplice esposizione dell'atteggiamento assunto dal Mercantile, senza ten­tare un'analisi più approfondita delle sue motivazioni.
ALBERTO AQUARONE
ISABELLA LBDDA, GABRIELLA ZANELLA, / periodici di Padova (1866-1926), (ce Movimenti politici e sociali dell'età contemporanea nel Veneto , 4); Padova, Tip. Antoniana, 1973, in 8, pp. rx-252. S.p.
Nella collana del Centro per la storia del movimento operaio nel Veneto, diretta con intendenza ed equilibrio da Letterio Briguglio, compare ora un volume sui periodici di Padova curato da due preparate allieve del Briguglio: Isabella Lcdda, già nota per un ana­logo volume su / periodici di Rovigo e provincia, e Gabriella Zanella.
A prima vista può parere un libro arido, una raccolta di schede sui giornali potaci, ma come Io leggiamo e vi troviamo accuratamente indicati i giornanti e i pubblicisti de rssaTiUustraa i problemi tratta* nei singoli fogli, seguite le cUfficoltà e i sequestri, k Cuna o k rapida cessazione di questi, U quadro si anima e tutta la vita politica e so-