Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
anno <1974>   pagina <630>
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Vita dell'Istituto
prof. Luigi Dal Pane e alla signorina Bice Rizzi. Già titolare il primo della cattedra di storia economica nell'Università di Bologna, studioso di altissima fama nel campo della sua disciplina, ha consacrato la sua ininterrotta attività alla storia economica del Settecento e dell'Ottocento, a quella del lavoro e dei movimenti sociali (si ricorda, tra l'altro, La fe­ria come storia del lavoro), a far meglio conoscere la personalità e l'opera di Antonio La­briola, di cui sta curando l'edizione definitiva degli scritti.
Di Bice Rizzi, nella quale le doti di studiosa s'accompagnano ad una mai smentita fedeltà agli ideali di libertà e di nazionalità coraggiosamente affermati, con rischio della vita (nel 1916 era stata condannata a morte, condanna poi mutata in dieci anni di carcere duro), quando la sua Trento era ancora sotto il dominio austriaco, sono da ricordare i numerosissimi saggi dedicati a mettere in rilievo uomini ed eventi della sua terra durante il Risorgimento, l'azione svolta per creare e potenziare il Museo del Risorgimento e della Liberazione, la difesa tenace con gli scritti e con l'azione dei valori in cui ha sempre creduto.
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NOSTRI LUTTI. - Anno doloroso per l'Istituto il 1974 che ha visto scomparire al­cuni fra gli amici più cari. Alla vigilia del XLVII Congresso tornava da Cherbourg alla /{assegna un fascicolo indirizzato a Charles H. Pouthas con la triste indicazione decèdè. L'antico maestro della Sorbona, lo studioso di Guizot e di Tocqueville, l'autore di un eccel­lente capitolo, quello dal 1815 al 1878, della Histoire de la France pour tous les Francois (Parigi, 1950), ci aveva lasciato per sempre. Era stato dei nostri fin dai lontani incontri di Milano e di Parigi del 1948, che avevano segnato la ripresa dell'attività dell'Istituto dopo la dolorosa parentesi della guerra, ed aveva subito recato l'apporto della sua compe­tenza e della sua sincera volontà di collaborazione all'operoso piccolo gruppo francese che aveva assicurato uno stretto legame di fedeltà ce risorgimentale con gli studiosi italiani: Bourgin, Bédarida, Vidal, purtroppo oggi scomparsi, e Ferdinand Boyer dalla inesausta operosità. Al successivo Congresso di Roma del 1949, aveva presentato una interessante comunicazione su Un óbservateur de Tocqueville à Rome pendant les premiers mois de Voccupation frangaise (Juillet-Octobre 1849); a quello di Palermo del 1951 aveva parlato su La médiation de Napoléon IH entre le roi de Naples, les Siciliens et le gouvernement piémontais (Mai-Àoùt 1860), dimostrando una preziosa ricchezza d'informazione e una felice capacità interpretativa. Dopo l'uscita dall'insegnamento ufficiale aveva mantenuto cordiali rapporti con gli amici italiani e con l'Istituto, che si era gloriato, nel 1962, di po­terlo annoverare tra i suoi soci onorari. Nella seduta inaugurale del recente Congresso di Cosenza il Suo nome è stato rievocato con commossa simpatia e animo riconoscente.
Anche Henry Contornine, spentosi 1*11 novembre, era fin dal 1961 socio onorario dell'Istituto. Considerato uno tra i più benemeriti cultori francesi di studi risorgimentali e tra i più. attivi e costanti partecipanti ai nostri Congressi, poteva vantarsi di una copiosa e interessante attività di storico. I nostri lettori hanno potuto rendersi conto nel 1971, at­traverso una recensione di V. Sperber, dell'importanza fondamentale del suo lavoro su Diplomazie et diplomates sous la Restauration, 1814-1830 (1970), preciso e pittoresco qua­dro di uno degli aspetti della Francia post-napoleonica. E chi ha letto La Revanche, 1871' 1914 (1957), il volume che, sotto un titolo a à la Deroulèdc , ha voluto studiare, soprat­tutto, devant un fond de tableau diplomatique l'aspetto militare ce de l'immense espoir qui anima notre vie nationale au temps de Clemenceau , ha potuto rendersi conto della serietà dell'impegno e delle grandi doti di ricercatore e di interprete del compianto studioso. Che ci tenne ad essere, soprattutto, uno studioso di storia militare. Felice editore di docu­menti, ma anche sicuro giudice di uomini e di eventi Henry Contamino ci è apparso nei Cahier* secreta de la Grande Guerre del marcclallo Fayolle, preziosa testimonianza dello spirito e dell'azione di un generale francccc che ebbe, sia pure per brevissimo tempo, un alto comando sul fronte italiano dopo Caporetto. Dalle note di Fayolle e dal commento di Contamine scaturisce in pieno a l'image d'un homme d'ordre, aux goùts non ostentatoires , ma anche la tentazione a ritenere valida la sentenza di Henry Bordeaux! les militaires soni sevcres entre eux, tout comme les gens de lettres ...