Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO
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1974
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pagina
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645
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Vita dell'Istituto
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BARI. - Il Consiglio direttivo del Comitato si è riunito l'il settembre 1974. Sono presenti il presidente dott. Pasquale Di Bari; il vice presidente, prof. ing. Giuseppe Signorile Bianchi; i consiglieri proff. Carlo Colella, Giuseppe Lovero, Giovanni Paparella.
H dott. Di Bari propone al consiglio di indire un premio per un commento storico-letterario della lettera che Emanuele De Deo, il giovine minervinese considerato il primo martire del Risorgimento nazionale, scrisse al fratello Giuseppe dal carcere della Vicaria il 17 ottobre 1794, giorno antecedente la sua esecuzione in piazza Castello a Napoli. Il premio dovrebbe essere riservato a studenti e professori di scuola media inferiore e superiore ed avrebbe il fine di far conoscere ed amare sempre più, specialmente dai giovani, il protomartire del Risorgimento. Il discorso critico andrebbe riaperto in relazione alle due copie della lettera citata; la prima, scoperta da Francesco Saverio Nitti, fu copiata da un frate ed è quasi sicuramente interpolata conformisticamente; la seconda, parimenti autentica e ritrovata in casa del canonico Seccia da un funzionario del tribunale speciale di guerra francese, si trova nell'Archivio di Stato di Bari e presenta difformità rispetto all'altra. Il De Deo, ad un'attenta lettura di quest'ultima lettera, ci appare come un vero rivoluzionario che muore per sua scelta personale e per volontà di sfida contro i suoi stessi accusatori; la sua condotta è coerente fino all'ultimo con le sue idee tanto da dare una lezione alla classe dominante. Il silenzio del martire pugliese va inteso non come un muro per proteggere i suoi compagni, ma come una vera e propria sfida ai sovrani borbonici. Tanto è vero che Maria Carolina scrivendo al marchese di San Gallo, ambasciatore napoletano presso la Santa Sede, disse del De Deo: ce... è morto scellerato , cioè senza pentimento e senza rimpianto.
Il premio dovrebbe consistere in una somma di L. 200.000 più la pubblicazione da assegnarsi al lavoro primo classificato; il secondo ed il terzo riceverebbero, rispettivamente, la somma di L. 100.000 e 50.000. Il consiglio approva.
Il presidente dr. Di Bari passa a considerare il secondo punto all'ordine del giorno: il Convegno sulle guerre napoleoniche in Puglia. La data viene fissata per il 5, 6 e 7 dicembre 1975. Si prevede la partecipazione di note personalità del mondo culturale italiano e straniero, ai quali andranno affiancati valenti studiosi locali.
Il presidente Di Bari ricorda che le finanze del Comitato, anche se modeste, andranno rimpinguate dai contributi degli enti locali.
Il Convegno, articolato in tre temi, riguarderebbe: Le guerre napoleoniche e il Sud d'Italia; I regni di Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat; L'eversione della feudalità e la prima alienazione dei beni ecclesiastici. Un breve cenno verrebbe riservato al proclama di Rimini.
Il consiglio, su proposta del presidente, decide di cooptare il prof. Luigi Bozzi, sovrintendente bibliografico per la Puglia.
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FIRENZE. Diamo notizia delle Giornate di Studio di Certaldo, organizzate dalla Società toscana il 27 e 28 maggio 1974 sul tema a Agitazioni sociali e movimento operaio al principio del XX secolo : il luogo, il bel tempo, il tema hanno favorito un largo concorso di pubblico, con partecipazione attenta ed appassionata di eminenti studiosi e di molti giovani testimoniata dalla costante presenza degli intervenuti ai dibattiti.
Dopo che il Sindaco di Certaldo, che alla preparazione del convegno aveva collaborato con calore ed efficiente azione, ha porto ai presenti il saluto del Comune sottolineando tra l'altro la presenza nella sala delle riunioni di una scolaresca di giovani certaldesi, il Presidente Artom ha aperto la discussione, inquadrando lo specifico tema del dibattito nel quadro storico di quegli anni di distensione, durante i quali si è verificato silenziosamente il grande fatto storico della adesione alla unità spirituale della Nazione nel quadro dello Stato creato dal Risorgimento sia del movimento operaio, attraverso la partecipazione da un lato dei proletariato italiano alla vita parlamentare per una valida politica di riforme