Rassegna storica del Risorgimento

<>; GIORNALI VENEZIA 1849; TOMMASE
anno <1975>   pagina <6>
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Giuseppe Rutto
Le sue opere, i suoi scritti anteriori avevano mirato a rendere rispettabili ... le parti buone di ciascun popolo , affinché nel rispetto delle tradizioni (torna qui l'ossequio del Dalmata al culto romantico del passato, atteggiamento conservatore che caratterizza il Tommaseo differenziandolo da altri patrioti de­mocratici del nostro Risorgimento) delle consuetudini e dei diritti reciproci nascesse e fosse educato l'amore . Si rammaricava che pochi fossero gli Ita­liani che avessero inteso il senso delle sue parole, e meno ancora gli Slavi, visto che ancora il suo grido novello di pace era coperto dal fragore delle armi.
La sua sensibilità per le cose slave è testimoniata dalle parole affettuose con cui parla del religioso coraggio dei Polacchi che avrebbero dovuto riscuotere e ispirare gli Italiani; dei Boemi che già si sentivano nazione e persino del Danubio, sostegno ai deboli e argine ai prepotenti . Lo esalta l'utopia di una unione del popolo italiano alle famiglie slave, allo scopo di ab­battere l'Austria tiranna. Una prima forma di questa collaborazione avrebbe dovuto essere la partecipazione dei soldati polacchi nella guerra contro l'Au­stria: e qui il Tommaseo diventa polemico (cosa rara, bisogna riconoscerlo, negli ari e oli della Fratellanza):
Ma le idee de1 colleghi miei nel governo eran altre, in questo come in parecchie altre cose ... , ma ... volgere a questa cosa il pensiero non è mai troppo tardi. E a questo io dedico il presente foglio e le deboli forze mie .
Termina l'articolo con un appello ai Veneziani:
Per nobilitare l'uffizio de' giornali politici, profanato da tanti, ... per congiungere il senso morale con il politico, il senso del bello col sentimento della libertà; per levare il pensiero più alto ancora che i diritti delle nazioni, levarlo ai doveri de' popoli (perché popolo è parola più ampia e profonda che Nazione), io mi accingo ad opera che frutterà, prima che lodi o conforti, tedii, biasimi, e dicerie. Ma volentieri lo fo per amore dell'Italia.5)
L'ultima pagina del primo numero del giornale è dedicata a notizie ve­neziane:
L'assemblea di Venezia, in nome di Dio e del popolo, ha deliberato a voti unanimi di voler resistere all'Austria a ogni costo e a tal mie della resistenza ha dato pieni poteri al Presidente Daniele Manin.6)
La dimensione utopica in cui si muove il pensiero del Tommaseo assume qui un carattere più sofferto di fronte alla penosa situazione in cui versa Ve­nezia: ma l'Autore non si ferma a una sublime contemplazione e scrive nell'articolo Resistere e migliorare :
Nel rivolgimento del marzo '48 non era prescritto di mutar le persone, ma necessità d'innovare le cose...
5) Sui rapporti tra Tommaseo e gli Slavi rimando alla relazione di Giuseppe Pierazzi tenuta al recente convegno veneziano in occasione del primo centenario della morte di Nic­colò Tommaseo: l'autore ha in programma la pubblicazione di un più ampio lavoro su questo stesso argomento. Sul problema in generale, rimando allo studio dello stesso PIE-RAZZI, Studi sui rapporti italo-jugoslavi (1848-49), in Archivio storico italiano, 1972, disp. II, pp. 181-244; e ad A. ANZILOTTI, Italiani e Jugoslavi nel Risorgimento, Roma, 1920. L'articolo della Fratellanza in questione è a pp. 6 e 7.
6) Ivi, p. 8.