Rassegna storica del Risorgimento

<>; GIORNALI VENEZIA 1849; TOMMASE
anno <1975>   pagina <7>
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Tommaseo e la Fratellanza de' Popoli 7
e segnatamente ammodernamento e sveltimento deaTamministrazione, riforma della giustizia criminale e delle carceri, pubblica beneficenza e gli studi; ma aggiunge il Tommaseo:
L miglioramenti minuti fatti alla spicciolata, e dianzi proposti, non bastano: bisogna avviarli collo spinto di un generale concetto.
E più sotto commentando le proprie aspirazioni:
L'ambizione mia è Tessere popolo; l'orgoglio mio è non aver vanità... Governo e popolo non facciam che uno; confondiamoci e affratelliamoci nella compassione delle co­muni miserie... Leviamoci a Dio... non estimiamo indegno di liberi profferire il nome di quella Vergine, autrice di vittorie, della quale le immagini dipinte sulle pareti di questo palazzo, parlano benedizione e speranza. Ci siamo gettati ai piedi di un re; inchiniamoci dÌTUiTìTÌ a Dio.7)
NeH'articolo Italiani il Tommaseo svolge una serie dà considerazioni sulle colpe dell'insuccesso del '48 italiano:
Venezia in ogni modo ha aiutato l'Italia, Venezia vende tutto anche le pietre stesse, ma decreta di restare italiana. Venezia ha dato l'esempio, e voi...? Italiani aiutateci, tutti siamo fratelli, tutti eguali. L'unione, idea finora a parola, mercé la sventura, dee mutarsi in sentimento e in fatto... Noi eravamo troppo divisi e discordi, dominati da piccole e par­ziali ambizioni purtroppo; la fede posta non già in noi stessi e nella causa nostra, ma in chi non poteva ne doveva darci salute, i rovesci toccati ne fan prova, i rovesci effetto e punì-zione giustissima; ed altri ne toccheranno ancora se i passati a purgarci non bastano. La prima cosa è vincere noi stessi; l'ultima e conseguenza necessaria della prima, vincere gli Austriaci. Chi spera nell'uomo vuol dire che non ha fede né in se stesso né nella causa per cui combatte, ned è maturo a libertà; e per chi non ha fede, salvezza e vittoria è fol­lia ... Libertà ... bisogna prima sentirla in noi stessi... conquista e non dono: ma costoro se fallisce un re andranno in traccia di un altro in Italia o fuori, finche l'avranno trovato, veri amatori di servaggio e di padrone ...8)
Le idee ch'egli aveva già espresse nei libri DelTltalia, della libertà come conquista, della libertà di cui bisogna essere degni. Né degni di essa si può essere senza una riforma interiore, senza una fede,9) vengono qui riprese con rinnovato vigore, con l'empito del profeta che aveva visto giusto ed è rimasto inascoltato.
Giuste osservazioni vengono poi fatte nelle pagine successive sulla situa­zione generale europea e sui rapporti tra Austria e Germania visti nella prospet­tiva di quanto è accaduto al Parlamento di Francoforte, e ciò dimostra l'atten­zione e l'acutezza del Tommaseo nel cogliere ogni novità o possibilità che apra uno spiraglio di salvezza a Venezia. La fede non viene mai meno, perché Ve­nezia è
sola, ma Dio è con lei... Noi preghiamo che l'Europa civile e cristiana dimostri al mondo come la politica d'oggidì possa fare atti conformi a religione e umanità. L'opera sarà d'augurio felice. Quale stato è così forte che non abbia dentro se nemici, piaghe, pericoli? La voce che s'alza da questa laguna risonerà per il mondo. Guai a chi non l'ascolta!
7) La F. de' ?., n. 2 del 5 aprile, pp. 9 e 10.
*) Ivi, pp. 10 e 11.
9) Traggo la citazione da G. GENTILE, Gino Capponi cit., p. 198.