Rassegna storica del Risorgimento
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>; GIORNALI VENEZIA 1849; TOMMASE
anno
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1975
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Tommaseo e la Fratellanza de' Popoli 13
termine di paragone obbligato e comunque illuminante, proprio a proposito dell'idea a loro comune di una fratellanza universale dei popoli.
Una storia dei rapporti tra il Tommaseo e il Mazzini era stata già abbozzata da Giovanni Gentile, che riportava nella sua opera su Gina Capponi e la cultura toscana nel secolo XIX, una lettera del genovese a Giuditta Sidoli (marzo '34), nella quale emergeva con estrema chiarezza il suo atteggiamento ned confronti del letterato di Sebenico: Je ne l'airne plus. Je crois qu'après deux heures de conversalion nous nous sonimes sépares fort ennuyés l'un de l'autre. H m'a parie religion et poliiique: Christianisme à la Manzoni. Le Ghristiandsme se meurt pour moi; le CathoHcisme est mort. Je le lui dis bon-nement; il s'en f a e ha ... . 3)
H Gentile notava però giustamente che i due patrioti erano accomunati dalla convinzione che soltanto la fede e la restaurazione interiore degli animi potesse condurre alla rigenerazione degli Italiani .37)
Più recentemente Raffaele Ciampini, nella sua indispensabile biografìa del Tommaseo, riprendeva il problema dei rapporti tra il dalmata e il Mazzini, e sottolineava le note polemiche antimazziniane che caratterizzavano alcune parti dei libri Dell'Italia specie in merito alla pretesa del genovese e dei suoi seguaci di prescindere dalle aspirazioni dei contadini (accusa al Mazzini di rivoluzionarismo cittadino ), all'atteggiamento nei confronti della religione cattolica, retrograda, colpita al cuore, consunta... (ma, si chiedeva poi il Tommaseo Hanno forse dimostrato l'impossibilità di congiungere credenza cattolica e libertà? ), al velleitarismo rivoluzionario dei liberatoli che non tien conto della tradizione, di tutte le italiane memorie 39) e infine al problema dei fuorusciti che con l'Italia dovrebbero tener corrispondenza non di stolte congiure... ma di fatti, d'affetti, di consigli, d'idee . *)
Il Ciampini, ritiene che nonostante queste divergenze e polemiche, il Tommaseo abbia assorbito qualche cosa del pensiero mazziniano, e quel qualcosa sarebbe proprio il principio della fratellanza dei popoli, ch'era il fondamento di quell'atto costitutivo della Giovine Europa che il Mazzini istituiva proprio in quei giorni del '34 in cui i due patrioti avevano i primi contatti.41)
Francesco Pitocco, nel suo recente lavoro, già da me citato, è critico nei confronti della tesi del Ciampini, e afferma che la Fratellanza del Tommaseo era ben diversa dall'idea del Mazzini, e la correzione che egli ne ope-
3*) G. GENTILE, op. cit., p. 186. Un commento a questa lettera del Mazzini si trova nell'opera postuma di G. DEBENEDETTI, Niccolò Tommaseo. Quaderni inediti, Milano, 1973, p. 247.
Un giudizio del Tommaseo sul Mazzini, che risale pressocché allo stesso periodo (luglio '35), e che ritengo interessante qui riportare, in quanto è una risposta alle critiche mazziniane sopra citate, si può leggere in R. CIAMPINI, Studi e ricerche cit., p. 83: a II male più grosso che in quell'articolo del Mazzini veggo io, si è il troppo deprìmer chV fa la povera Italia, come se ogni traccia d'arte buona ne fosse svanita, come se nulla fosse in Manzoni... Non intendono, non degnano studiare, non amano veramente l'Italia, e ne parlano come martiri... .
37) G. GENTILE, op. cit., p. 186.
38) N, TOMMASEO, Dell'Italia. Libri cinque, Torino, 1920, con Introduzione e note a cura di G. BALSAMO-CRIVELLI, voL I, pp. 86-90.
) Ivi, pp. 127-129.
4) Ivi, voi. II, p. 153.
41) R. CIAMPINI, op. cit., pp. 214-216.