Rassegna storica del Risorgimento

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Giuseppe Rutto
Sul piano di un discorso storico queste affermazioni devono essere accet­tate con una certa cautela: certo è, per tornare al tema del presente stadio, che la solitudine del Tommaseo si palesa anche nella sua esperienza veneziana del '48-'49. Non ci è dato sapere quale sia stata la risonanza dei suoi articoli apparsi sn La Fratellanza de* Popoli, se le sue enunciazioni utopistiche ab­biano trovato eco in una popolazione alle prese con tragici problemi di soprav­vivenza. Di sicuro il Tommaseo si tenne lontano dai circoli politici democra­tici veneziani, e fu in costante polemica col governo e con Daniele Manin in particolare. H Ciampini ricorda che gli amici veneziani del Tommaseo furono uomini semplici e modesti .53) Il Vanissi, di cui abbiamo già avuto occasione di parlare, lo Stieglitz, il Klun furono i più vicini al Dalmata in quei giorni e con essi egli andò ragionando del futuro dei popoli slavi, della creazione di uno Stato cuscinetto, anello intermedio tra Slavi meridionali e Italiani, cer­cando nel contempo di indottrinare alcuni prigionieri croati per rimandarli nella terra d'origine a far propaganda in favore di una alleanza italo-slava. **)
Troppo poco invero, per un uomo dalle così alte ambizioni spirituali e ideali
Nell'incapacità dunque di comunicare, di instaurare un rapporto con gli altri patrioti più impegnati di lui nella lotta nazionale e politica, nella sua solitudine , sta il limite del Tommaseo, del suo pensiero e della sua azione nella storia del nostro Risorgimento : come scrittore, egli resta tuttavia grande per alcune pagine di intenso fervore ideale, di cui s'è voluto dare qualche cenno in questo breve studio.
GIUSEPPE RUTTO
) R. CIAMPINI, Vita cit., p. 319.
5*) Su questa attivila del Tommaseo cr* la relazione di GIUSEPPE PIERAZZI, Discus­sioni veneziane nel 1848-49 sull'ordinamento dell'Europa centro-orientale* tenuta agli In­contri Culturali Mitteleuropei - VITI Convegno: La Mitteleuropa nel tempo, Gorizia 29 set­tembre ottobre 1973.