Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA INTERNA 1865-1867; MENABREA DI VAL DORA LUIGI F
anno <1975>   pagina <17>
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LUIGI FEDERICO MENABREA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Sui ministeri Menabrea non esiste un'opera esauriente e completa, forse perché essi rappresentano un periodo di assestamento e di preparazione, una ri­costituzione deirordìne, dell'autorità, dell'amministrazione e della finanza. *) H loro capo fu variamente biasimato ed esaltato, ma non suscitò forti prese di posizione in un verso o nell'altro, perete troppa era l'incertezza del momento successivo alla disfatta di Mentana e precedente la presa di Roma. Gli storici contemporanei preferirono sorvolare su anni così poco eroici e anche i moderni non vi hanno trovato nulla di esaltante. Questo periodo di lavoro oscuro, lento, difficile, è ricostruibile solo attraverso i carteggi e i discorsi parlamentari di coloro che lo vissero con la sofferenza e l'ostinazione che su­scitano ogni ripresa, ogni ritorno alla normalità, ogni preparazione ad un futuro più solido e certo. D'altra parte L. F. Menabrea non era uomo dalle risolu­zioni audaci; incerto sul problema dei rapporti tra Stato e Chiesa, di tendenze conservatrici filomonarchiche e filofrancesi, appariva poco adatto a risolvere la questione romana e ad opporsi all'egemonia francese; ma impersonava la più autentica tradizione di moderatismo italiano e questa egli riviveva esprimendola in un conservatorismo illuminato e coerente che vedeva la nazione, la libertà, l'autorità e la civiltà coesistere e integrarsi. Tuttavia, durante i ventisette mesi in cui rimase in carica, tra gli attacchi della Camera e vicende in qualche momento drammatiche in cui la vita del ministero apparve continuamente le­gata ad un filo tenuissimo, è notevole come sia riuscito a condurre in porto riforme essenziali nel campo dell'ordinamento amministrativo e finanziario dello Stato, grazie a una grande fermezza e serenità per cui non si lasciò mai sopraffare da impulsi oltranzisti e tenne le redini del governo sfidando l'impo­polarità. I motivi ideologici, politici ed etici che caratterizzarono la sua azione di governo ci appaiono rilevanti perché si realizzarono storicamente in un ritorno allo Statuto e in una nuova stabilità parlamentare con la creazione di un partito politico solido ed omogeneo in seguito alla definitiva dissoluzione della Permanente piemontese.
A riprova di quanto detto si può ricordare quello che fu il momento più denso di significato e di conseguenze del primo ministero Menabrea, e
*) Solla figura e l'opera di governo del Menabrea manca un lavoro organico. Utili Spunti ai possono ricavare su particolari momenti della sua vita pubblica: cfr. per es., i cenni di P. GUICHONNET, C. Cadorna, L. F. Menabrea e le leggi del 1865, in L'unifica­zione amministrativa e i suoi protagonisti, Vicenza, 1969, pp. 258 sgg., relativi alla sua attività nel perìodo della costruzione dell'apparato statale; utili anche, per la politica finan­ziaria del suo governo, G. PARRAVICINI, La politica fiscale e le entrate effettive del Regno d'Italia (1860*1890), Torino, 1958, pp. 54 sgg., e, per qualche aspetto di questa politica, R. P. Copravi, L. G. de Cambray Digny tra affarismo e politica, in Rassegna storica del Risorgimento, 1970, pp. 191 sgg. Un quadro generale tuttora valido dell'attività legislativa e parlamentare svolta dai miniateli Menabrea è quello di 6. ARANCIO Rmz, Storia costitu­zionale del Regno d'Italia (1848-1898), Firenze, 1898, pp. 213 sgg.
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