Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA POLITICA INTERNA 1865-1867; MENABREA DI VAL DORA LUIGI F
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1975
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Luciana Duranti
la composizione del suo terzo ministero: vi entravano Ferraris agli Interni, Mordinà ai Lavori Pubblici, Bargoni all'Istruzione, Mughetti all'Agricoltore e Commercio; ne uscivano Cantelli, Pasini, Broglio e Ciccone. Restava fuori il capo della Permanente, il conte Ponza di San Martino, che considerava provvisoria e passeggera la nuova combinazione ministeriale, riservandosi di entrare in un nuovo Gabinetto eoi patriarchi della Destra:55) di conseguenza il rimpasto non valse a migliorare di molto la situazione del Governo, dato anche che la parte cattolica si rammaricava dell'obbligo di leva imposto ai chierici e tutta l'opinione pubblica in genere accoglieva aspramente l'evoluzione del Ferraris, come dimostra il commento di Bersezio: Tutti, anche i principali suoi amici, gli altri del partito furono lasciati in disparte, ma c'era lui e bastava;... l'esaltazione del Ferraris doveva essere la meta raggiunta di tutta quell'agitazione e di quella lotta combattuta per quasi quattro anni, e al partito e il paese dovevano andarne lieti e superbi; fu non il trionfo di un'idea. di un sistema di governo; fu l'esaltazione di un'ambizione personale, aiutata da un grande equivoco ,K) Da ciò la poca durata che ebbe il ricomposto ministero e la cattiva prova fatta dal Ferraris, la cui salita al potere non ebbe che un solo buon effetto : quello di seppellire per sempre la Permanente, e far sparire dalla deputazione piemontese quella tinta di regionalismo che le dava la poco riuscita associazione politica. Ferraris sperava ambiziosamente di riuscire ad assestare con la sua presenza la disordinata situazione parlamentare, magari preparando e presentando alla Camera un programma organico con disegni di legge; ma egli dimenticava che il terzo ministero Menabrea era considerato troppo vecchio e vacillante per poter suscitare le aspettative che provoca nel Parlamento un nuovo Governo.
Presentando dunque il nuovo schieramento politico, Menabrea disse: La formazione del nuovo ministero rappresenta la fusione dei vari partiti che, se poterono differire nei mezzi, ebbero pur sempre comune lo scopo; e questa fusione noi speriamo che tornerà tanto più gradita all'Italia, poiché dà segno di un riavvicinamento sempre maggiore al governo di quelle nobili Provincie, onde ebbe origine il nostro risorgimento, che per indole e per tradizione sono dell'autorità potente sostegno. Sia dunque il presente ministero il ministero della conciliazione e il segnale dell'oblio degli screzi passati .5S) Questo discorso parve non essere stato troppo felice quando si alzò a parlare Lanza, che volle distinguere tra Governo e ministero, sostenendo che si può essere governativi senza essere ministeriali, e rilevare quanto fosse ingiusto ed erroneo parlare di riawicinamento del Piemonte al Governo, tanto più che tale frase avrebbe potuto recare offesa a quei deputati che avevano cercato d'impedire la formazione del partito a cui Menabrea alludeva e che in qualunque modo ne avevano osteggiato gli intendimenti. ) Un concetto simile fu incisivamente esposto nel suo intervento dal Valerio, rappresentante la Sinistra piemontese,
Si) Carteggio politico di Michelangelo Castelli, Torino, 1890, voi. II, p. 395, lettera di Dina 8 maggio 1869.
) V. BERSEZIO, Il Regno di Vittoria Emanuele II, Torino, 1895, voi. Vili, p. 328.
5?) L. FERRARIS, Un re e un ministro: Vittorio Emanuele e L. Ferraris in Nuova Antologia, 16 maggio 1908, Roma, 1908.
58) CAMERA DEI DEPUTATI, Atti parlamentari, Discussioni, legisl. X, sess. 1869,14 maggio, p. 10573.
) Ibidem., pp. 10573 sgg.