Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI AMMINISTRATIVE ROMA 1892
anno
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1975
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pagina
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42
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LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 1892 A ROMA
Il 19 giugno 1892 si svolsero a Roma le elezioni amministrative. Si trattava di eleggere 5 consiglieri provinciali uno ciascuno per i mandamenti I, HI e VI e due per di IV 8 e 17 consiglieri comunali2)
A contendersi i favori dell'elettorato romano erano due forze soprattutto : i cattolici e i liberali. I primi erano organizzati e diretti dall'Unione Romana per le elezioni amministrative, i secondi da un Comitato centrale appositamente creato in vista della competizione elettorale e destinato a mettere insieme, armonizzandole, tutte le varie gradazioni dei partiti politici e delle condizioni sociali .3J Si rinnovava quindi la lotta tra un partilo quello cattolico che in passato aveva dimostrato di possedere nella compattezza la sua carta vincente, ed un altro quello liberale cui proprio la eterogeneità e la scarsa disciplina di partito, avevano fortemente nociuto nelle precedenti battaglie elettorali.
Questo della maggiore o minore compattezza era il tema che più. frequentemente ricorreva nella campagna elettorale delle due parti. Ne parlavano i cattolici per esortare il proprio elettorato ad essere fedele alle proprie tradizioni, ne parlavano i liberali per scuotere i loro sostenitori dalla grave apatia con cui solevano affrontare le prove elettorali (politiche o amministrative che fossero) e per invitarli all'unità e alla disciplina. Ma c'era anche un altro motivo meritevole di attenzione nella discussione che caratterizzò la vigilia elettorale romana; il ritardo con cui i due partiti presentarono all'elettorato le proprie liste. Si era a metà giugno a quattro giorni quindi dalle elezioni e ancora non si sapeva nulla di preciso sui candidati. Contro questo procedimento non troppo corretto , protestò La Capitale,4) l'organo radicale diretto da Filandro Colacdto. Presentare una -lista aU*ultim'ora scrisse il giornale equivale a mettere la massa degli elettori indipendenti nel dilemma tra il bere e l'affogare, imperocché, mancando il tempo utile e necessario, la cosa si riduce a far votare una lista che per avventura non possa riuscire soddisfacente a tutti . E, passando dalla critica all'autocritica, proseguì: Quanto ai radicali, essi pagheranno
') HI mandamento comprendeva i rioni Monti e Campiteli!:; il IH i rioni Colonna e Campo Marzio; il IV i rioni Ponte, Regola e Borgo; il VI il rione Esqnilino, l'Agro Romano con Monte Rotondo e Mentana.
2) Si trattava di rimpiazzare un consigliere dimissionario (Carlo Lizzani), un consigliere defunto (Francesco Bianchi) e quindici consiglieri uscenti: Lazzaroni Michele, Mala testa Sigismondo, Albini Augusto, Benucci Francesco Saverio, Salus tri-Galli Pietro, Mon-teverde Giulio, Pistrucci Camillo, Grandi Achille, Desideri Giuseppe, Apolloni Francesco Maria, Ostini Giuseppe, Cecchini Giulio, Gazzani Adriano, Baccelli Guido, Bonelli Mario.
3) La Capitale, 28-29 maggio 1892, p. 2, Per le elezioni amministrative. Dallo stesso giornale apprendiamo che il Comitato fu eletto la sera del 27 maggio alla sala Umberto I dall'assemblea di una cinquantina di persone appartenenti alle varie gradazioni del partito liberale. Detto Comitato risultò composto da Baccelli, Antonelli, Barzilai, Si acci. Sinionetti, Giovagnoli, Franco Emanuele, Ferrari Ettore, De Santis Leopoldo, Amadei, Tittoni Tom-masi. La riunione era stata promossa dai cinque deputati di Roma, coll'adesione della stampa liberale cittadina.
*) 14-15 giugno 1892, p. 1, / radicati e le elezioni amministrative.