Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI AMMINISTRATIVE ROMA 1892
anno <1975>   pagina <44>
immagine non disponibile

44
Mario Casella
Perché tante novità nella lista dell'Unione Romana? Essa è la risposta dell'Osservatore Romano8) non comprende il nome di tutti gli egregi e be­nemeriti uomini che sono scaduti quest'anno dall'ufficio di nostri rappresen­tanti in consiglio. Si è evidentemente compreso esser savia misura il conciliare la stabilità dei componenti il nostro gruppo a Campidoglio, con un qualche avvicendamento neH'assegnazione dei posti consiliari, in modo che, mantenuto a favore dell'amministrazione ài vantaggio della pratica acquistata dai consiglieri antichi, si renda possibile ad altri l'acquistarla, e il municìpio non sia solo un ente da amministrare, ma una palestra di vita pubblica amministrativa, dove si possa educare e venire educati .9)
Per l'organo vaticano, dunque, le novità della lista cattolica erano sempli­cemente dovute alla politica di avvicendamento voluta dall'Unione Romana. Cosa che, per la verità, è tutt'aìtro che improbabile, specie quando si pensi ai recenti cambiamenti avvenuti al vertice dell'associazione elettorale cattolica e alla presumibile volontà rinnovatrice dei nuovi dirigenti. Sta il fatto, però, che troppi nomi nuovi e per giunta di persone poco conosciute e non ade­guatamente provvedute di capacità amministrative vennero a prendere il posto di elementi già affermati e collaudati. Un rinnovamento, quindi, così radicale da non poter essere compiutamente spiegato con. la ingenua e semplicistica nota dell'Osservatore Romano. Tanto più che sulle riunioni tenute dall'Unione Romana per mettere a punto la lista cattolica erano trapelate indiscrezioni da cui i giornali liberali traevano ottimi auspici per l'esito delle elezioni. Si par­lava cioè di contrasti e di scissione in campo clericale a causa dei candi­dati scelti (e non scelti) per le ainininistrattve. La crispina Riforma,10) ad esem­pio, sosteneva che la lista compilata in un primo tempo dall'Unione Romana e presentata al Papa per l'approvazione era sostanzialmente diversa da quella che poi venne definitivamente varata;W. e precisava che alla base dei mutamenti introdotti all'ultimo minuto v'era di vivo malumore che la prima lista aveva suscitato nel partito intransigente .u)
Lo stesso giornale, inoltre, dava anche una sua spiegazione di talune esclu­sioni dalla lista clericale . Per l'organo Crispino, FApolloni e il Salustri-Galli non erano stati depennati perché poco devoti alla Santa Sede, ma solo per aver confuso il loro nome in qualche atto che al Vaticano non poteva garbare .13) Del primo La Riforma ricordava gli interessi agrari e S contatti che necessa­riamente quegli interessi lo portavano ad avere con certi ambienti liberali: ... perché la sua propaganda in favore della bonifica dell'Agro Romano esi­geva che egli stesse in rapporto con elementi liberali, il Vaticano lo ha fauni-
W 18 giugno 1892, p. I, Alle urne!
9) Ivi.
w) 18 giugno 1892, p. 3, La lista clericale.
11 > Secondo La Riforma, la primitiva lista era cosi composta: Mal a testa. Ben ucci, A polloni, Cecchini, Solusiri-Galli, Pistrucoi, Tolli, Simonctli, Sacchetti, Grazioli, Anrialini, Crispolti (ivi). Anche II Popolo Romano del 17 giugno parlava di una lista dell'Unione Romana sottoposta all'approvazione del Papa . Ma La Voce della Verità (19*20 giugno 1892. p. 1) smentiva e si dichiarava autorizzata a dire che al Santo Padre non fu sottoposta alcuna lista di tal genere, né da approvare né da disapprovare .
12 > La Riforma. 18 giugno 1892, p. 3, La luta clericale. 13) La Riforma, 19 giugno 1892, p. 1, Le due liste.