Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI AMMINISTRATIVE ROMA 1892
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1975
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Mario Casella
scriveva II Popolo Romano - - che la lista liberale poteva essere migliore, ma quella dell'Unione clericale non poteva essere peggiore .M) Si trattava, però, eli un ottimismo molto cauto, vuoi perché si temeva che i cattolici al momento del voto, ritrovassero il senso della disciplina e della compattezza,a) vuoi perché gli stessi liberali, avevano faticato non poco per dar corpo alla propria lista, e ora, alla vigilia della competizione elettorale, non potevano certo dire di aver accantonato ogni polemica e di guardare con serenità alla lotta.
Per la verità, tutti i giornali dello schieramento liberale assicuravano pieno appoggio alla lista concordata in seno all'apposito Comitato centrale per le elezioni aministrati ve . Alcuni, però, lo facevano mal volentieri e non si preoccupavano di nasconderlo. I più scontenti erano i repubblicani e i radicali, i primi perché avevano visto il nome di Ernesto Nathan escluso dalla lista, i secondi, oltre che per lo stesso motivo, per aver ottenuto soltanto due candidature.
Dal resoconto, apparso sulla Capitale,a) di una riunione tenutasi al Circolo Radicale la sera del 13 giugno, apprendiamo che la candidatura Nathan trovò un ostacolo insormontabile nell'opposizione dei moderati intransigenti. Lo rivelò Ettore Ferrari, rappresentante dei radicali romani in seno al Comitato degli 11, facendo il punto sulle trattative e suggerendo, non si sa bene se a titolo personale o a nome del Comitato, il nome di Pi la de Mazza quale alternativa a quello di Ernesto Nathan. Sulla relazione Ferrari si aprì una accesa discussione. L'avvocato Mazza (...) dichiarò non poter mai 'accettare che il suo nome servisse d'ostracismo a quello di Nathan, epperò rifiutare assolutamente (...). Il colonnello Gaittorno, l'avvocato Zuccari, il dottor Montenovesi, il Castellini parlarono assai recisamente su queste condizioni di cose, e in altro senso parlarono Mereu. Mancini, Praga, Mugnai. Una forte corrente d'astensione si delineò nel Circolo, quale protesta alle imposizioni del Comitato immemore che la democrazia di Roma dimostrò d'avere quasi -duemila voti, quando volle lottare da sola per proprio conto. Il socio Colacito fece una breve statistica dei partiti rappresentati al Comune, risultandone un terzo di clericali, un terzo di moderati, un terzo di progressisti; ma notando che in quel terzo di moderati seggono parecchi clericali mascherati, ben più pericolosi di quelli che lo sono rispettabilmente a
20) // Popolo Romano, 18 giugno 1892, p. 2, Elezioni amministrative. E La Riforma (19 giugno 1892, p. 1, Le due liste) aggiungeva: e Messe imparzialmente a riscontro le due liste, e giudicando le attitudini dei candidati che vi sono proposti, nessuno spirito equo può disconoscere che, mentre il Comitato liberale propone non pochi i quali hanno dato prova di competenza, VUniane Romana ha messo insieme un'accozzaglia d'individui, i quali non hanno mai dato alcun affidamento d'essere amministratori capaci e coscienziosi . Dei candidati clericali , l'organo Crispino salvava soltanto Crispolti, cui riconosceva ingegno e cultura , e il pittore Simonetta, oc che precisava forse non sarà lieto di stare in quella compagnia . Quanto al resto, chi conosce gl'altri candidati clericali? Quali meriti amministrativi hanno essi? . Lo stesso discorso, secondo La Riforma, valeva anche per Tolli e Puccinelli, i due candidati al Consiglio provinciale.
21) Di qui l'ammonimento della Riforma (18 giugno 1892, p. 3, La Usta clericale): Quindi, divisione nel campo clericale. Ma i liberali non siano meno attivi per questo, che non o da fidarsi . E in altra parte dello stesso giornale (p. 3, Le elezioni di Roma) : La lista vaticana è tale, come si vede, da spiegare perfettamente la scissura che ha provocato nel campo clericale. Tanto più gli elettori liberali debbono considerare il vincere, con la concordia e con la solerzia, come un impegno d'onore .
22> 14.15 giugno 1892, p. 2, Al Circolo radicale.