Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI AMMINISTRATIVE ROMA 1892
anno <1975>   pagina <49>
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Elezioni amministrative a Roma 1892 49
transigenti, i quali preferiscono che Roma perisca purché sulle sue rovine possa rialzarsi il potere temporale.31)
La Riforma sottolineava dal canto suo le capacità amministrative del can­didato. Delineate a fosche tinte le condizioni finanziarie del Comune e attri­buitane la responsabilità ai clericali,32* l'organo Crispino invitava gli elettori romani a considerare della candidatura Crispi non solo l'alto significato na­zionale, proseguendo cosi la nobile tradizione di Roma, che sempre, e da an­tico, e nei nuovi tempi, ha dato le maggiori prove di considerazione a tutte le piu alte personalità, romane d'amore e d'adozione , ma anche quella compe­tenza amministrativa ohe ora in Campidoglio è più necessaria che mai .33) Si è visto insisteva La Riforma ... come i fatti abbiano smentito la pre­tesa dei clericali, che in essi, nei loro candidati, fosse la sapienza amministra­tiva, piuttosto che nei candidati liberali. Ma ciò non basta. È questo pel Mu­nicipio romano un momento decisivo: si tratta per esso di risolvere una que­stione che è di vita o di morte, di risolverla d'accordo col Governo, d'accordo con tutti i partiti nazionali. Ora, hanno interesse che a questo si giunga i cle­ricali? Punto. Essi hanno invece interesse che tutto vada a rotoli, che le cose municipali precipitino, e dimostrare che la Roma Italiana non ha vita possi­bile, che neppure anuninistrativamente essa può e sa esistere, e che la presenza in Roma del Governo italiano rende insostenibile la vita del Comune. Ciò è tanto evidente che non ha duopo di dimostrazione. Ciò è anche confermato dal mutamento d'indirizzo dell'Unione Romana; la quale ha smesso di portare can­didati, anche moderatissimi, ma nazionali, per trincerarsi nel campo della più irreconciliabile intransigenza politica. Non solo dunque se ai lasciassero vincere i clericali, non si potrebbe sperare in una soluzione della questione municipale; ma si potrebbe essere sicuri che questa verrebbe condotta ad uno stadio cosi acuto, da non avere altra via d'uscita che il fallimento .34) E così stando le cose, l'unica ancora di salvezza era, per La Riforma, Crispi, un nome che si confonde quasi col nome di Roma .35)
Un altro giornale della Sinistra, La Tribuna, ricordava agli elettori ro­mani l'azione svolta dall'uomo politico contro le pretese del papato politico : L'on. Crispi dalla questione del Sindaco Torlonia alle feste pel monumento a Giordano Bruno; dall'organizzazione della scuola laica in Oriente alla ri­forma delle Opere Pie; dal rifiuto degli exequatur ai vescovi all'indemania-
31) Il Messaggero, 18 giugno 1892, p. 1, Crispi al Campidoglio. A conclusione del­l'articolo si legge che i liberali, votando la lista, non solo compieranno un atto di dove* rosa gratitudine per l'illustre patriota, per l'amico sincero di Roma, ma provvederanno veramente agl'interessi della città, al risorgimento della Capitale d'Italia, risorgimento di cui nessuno più di Francesco Crispi ha compreso l'altissima importanza, e che nessuno meglio di lui saprà e potrà propugnare .
32) l veri autori del disagio finanziario della nostra amministrazione municipale sono stati i clericali. Il periodo più esiziale per le finanze del Comune fu quello della pre­valenza clericale in Campidoglio. Ad esso risalgono le espropriazioni non necessarie e affret­tate nell'interesse di pochi, ad esso va attribuita la diretta responsabilità della mancanza assoluta d'ogni prudente criterio nel regolare il movimento delle nuove costruzioni (La Riforma, 19 giugno 1892, p. 1, Le due Uste).
33) La Riforma, 18 giugno 1892, p. 3, Le elezioni di Roma.
34) La Riforma, 19 giugno 1892, p. 1, Roma,
35) La Riforma, 18 giugno 1892, p. 3, Le elezioni di Roma.
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