Rassegna storica del Risorgimento
ELEZIONI AMMINISTRATIVE ROMA 1892
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1975
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Mario Casella
milalo capeggiato dallo spazzolalo Cesare Ciurri,44) L'iniziativa fu aspramente criticala dal Messaggero, il quale ricordò che gli operai di Roma, a mezzo della Camera del lavoro, avevano chiesto ed ottenuto due posti nella lista concordata e che i due posti erano stati assegnati a Casciani e a Veraldi. Il giornale democratico chiedeva quindi agli operai una prova d'onestà politica, stando ai patti promessi e votando la lista tale e quale è: era suo diritto sosteneva biasimare chiunque, essendo operaio, agisce contro le deliberazioni prese dalla maggioranza operaia, legalmente costituita .4S)
Perché questa lista operaia al di fuori e contro la lista liberale, approvata e sostenuta dalla Camera del lavoro, la maggiore istituzione operaia della città? Cosa spingeva l'irrequieto Ciurri e i suoi amici a scendere in campo da soli e con una lista composta di soli operai?
Per rispondere a queste domande è opportuno ricordare brevemente la storia della Commissione prò motrice della lista operaia.
Dalla citata Relazione che il Ciurri stese anche a nome della Commissione da lui capeggiata, all'indomani delle amministrative del 19 giugno, apprendiamo che il 10 aprile 1892, nella sede della Società elettorale operaia dell'Esqui-lino in via Principe Umberto 187, si riunirono le società elettorali operaie di Trastevere, Borgo, Esquilino e Porta Pia. In quella riunione fu dato mandato ad una Commissione di 16 persone (quattro per società) di studiare un programma di lotta per le imminenti elezioni amministrative. Tale Commissione, dopo alcune sedute, presentò all'assemblea generale delle quattro associazioni operaie un programma , che fu approvato all'unanimità. In esso, delineate le triste (sic) condizioni in cui versano gli operai del Regno, massimamente della Capitale , veniva sostenuta la necessità che nella lotta elettorale fosse innalzata la bandiera operaia per l'operaio . **) L'appello fu diffuso a mezzo della stampa
44) Gli otto candidati operai erano: Mancini Antonio, scalpellino; Berardi Pietro, agricoltore; Pantanella Michele, calzolaio; Croce Mariano, muratore; Brunacci Alfredo, falegname; Servadei Pio, barbiere; Veraldi Giuseppe, tipografo; Casciani Augusto, libraio (cfr. CESARE CIURRI, Relazione della Commissione operaia sulla lotta di classe sostenuta nelle ultime elezioni amministrative, Roma, 1892, p. 14). Come si vede, nella lista operaia erano compresi anche i nomi di Casciani e di Veraldi, i due operai inclusi nella lista liberale. Ciò si legge nella citata Relazione del Ciurri (p. 13) per dimostrare che il Comitato operaio a non aveva rancore per nessuno e che se agiva isolatamente dalla Camera del lavoro, era solo per differenza di metodo .
45) // Messaggero, 19 giugno 1892, p. 1, Le elezioni di oggi e il dovere di tutti.
46) Ecco il testo del a programma : a Compagni operai, le triste (sic) condizioni in cui versano gli operai del Regno, massimamente della Capitale; la vita sempre più difficile che in questa si vive; il salario ed i guadagni poco o niente corrispondenti alle esigenze della vita; fanno si, che un malcontento unito ad un certo scoraggiamento serpeggi nelle nostre file. I gaudenti ridono e non si curano di noi, i soliti sfruttatori ed affaristi seguitano ad arricchire alle nostre spalle; mentre dal petto dell'operaio esce sempre il solito grido di pane e lavoro, ed a questo grido, sino ad oggi, si è risposto colla più abbietta indifferenza. In questo stato di cose, non ci rimane che combattere, in tempo di elezioni, a favore di quei candidati operai, che per provala onestà, patriottismo e fermezza di propositi, sappiano difendere nel Parlamento nazionale e nei Comuni, i nostri giusti diritti; poiché colla vittoria delle lotte elettorali, deve cessare la prepotenza del privilegiato e cominciare il benessere dell'operaio. Per combattere ci vuole l'unione e una scria organizzazione, che ci renderà forti nelle lotte che intraprenderemo, usufruendo con profitto dei suffragi, che