Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI AMMINISTRATIVE ROMA 1892
anno <1975>   pagina <54>
immagine non disponibile

54
Mario Casella
Tazione.511 Fu approvato il seguente ordine del giorno: I riuniti, ricono­sciuto che la classe operaia non potrà .essere mai equamente rappresentata al Connine, fino a che si unirà nelle elezioni alle classi borghesi, affermano la ne­cessità di iniziare nelle prossime elezioni amministrative la lotta di classe, e delegano una commissione per convocare gli operai ad una conferenza, esporre un programma e formare una lista prettamente operaia.52)
La Commissione53' si mise subito all'opera per dare pratica attuazione all'ordine del giorno approvato dm piazza del Grillo. E mentre la Camera del lavoro approvava l'unione della classe operaia col partito liberale,54) organizzò, per la mattina del 12 giugno, nella sala dei Reduci in piazza della Posta Vecchia, l'auspicata conferenza. Parlò Ciurri. Non vi abbiamo chiamato a questa confe­renza disse l'oratore per propugnare candidature di persone abbienti, cioè ricche; e perciò non ci può guidare l'interesse; non vi -abbiamo chiamato a que­sta conferenza per porre le nostre candidature, e perciò non ci può guidare l'am­bizione. Ammaestrati da una lotta inutile, alla quale non abbiamo mai creduto, che da circa tre anni si sostiene nelle elezioni comunali, per mandare al Co­mune un numero di operai, adeguato al numero ed alla forza, che rappresentiamo nell'ordinamento sociale, abbiamo deciso d'iniziare un nuovo sistema di lotta, secondo noi, più dignitoso e più sicuro, perché la classe vincitrice, o vinta, possa essere più apprezzata e più rispettata dalle classi borghesi. Questo si­stema (...) è la lotta di classe; sistema più dignitoso, perché l'operaio facendo da se e per se non è più lo sgabello di basse ambizioni e di bassi interessi; più proficuo per tutta intiera società; perché solo quando un buon numero di operai siederanno al Comune ed al Parlamento si potranno attuare quelle ri­forme che la civiltà moderna richiede .55) À detta di Ciurri, le obiezioni che erano state fatte in città a questo nuovo sistema di lotta erano principalmente due: mancavano in Roma operai abbastanza intelligenti per poter assumere con sicurezza la responsabilità di una carica nell'amministrazione comunale; e, inoltre, la classe operaia romana non era organizzata per poter affrontare la lotta elettorale indipendentemente dalle altre classi. Ciurri definiva incoe­rente ed indecorosa la prima obiezione, sbagliata la seconda. La prima spiegava è incoerente e indecorosa, perché se i due rami del parlamento hanno stabilito per mezzo di legge, che ogni operaio può essere elettore ed eleg­gibile, vuol dire che le suddette assemblee legislative hanno riconosciuto che la classe operaia ha i criteri necessari per poter sostenere tali cariche senza re­strizione di sorta. La seconda è sbagliata perché in Roma vi sono più di 70 associazioni operaie economiche tutte amministrate da operai; vi sono pure as-
) Ivi, p. 9. ) Ivi.
53) L'assemblea riconfermò la commissione promotrice delia riunione, aggiungendovi gli operai Dominici Mariano e Caramitii Giuseppe (ivi).
54) La sera del 3 giugno, per iniziativa della Camera del lavoro, si riunirono, al n. 29 di via S. Bartolomeo dèi Vaccinari, i rappresentanti di 37 associazioni più o meno iden­tiche . Alla riunione prese parte anche il Comitato elettorale operaio di Trastevere, che, et contrariamente al programma votato dalle quattro associazioni operaie in via Principe Um­berto , approvò l'unione della classe operaia con il partito liberale, accontentandosi di due soli candidati operai (ivi).
55) Ivi, p. 10.