Rassegna storica del Risorgimento

ELEZIONI AMMINISTRATIVE ROMA 1892
anno <1975>   pagina <59>
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Elezioni amministrative a Roma 1892 59
sulla clericale Unione Romana,72) la quale scriveva euforica La Tri­buna ormai dovrebbe persuadersi d'abbandonare la lotta politica a cui si presenta ogni anno diminuita d'autorità e di inumerò .73) La vittoria incal­zava La Riforma è stata grande e doppia; e ne va data lode, insieme che al patriottismo dei romani, alla solerzia degl'organizzatori .74) Doppia pre­cisava l'organo Crispino perché di fronte alla concordia, per quanto incom­pleta, dei liberali, i clericali si sono presentati per la prima volta scissi e in ribellione, non tanto, è vero, alle urne, quanto nella preparazione alla lotta. Tra astenuti e dispersi, i voti clericali mancati alla lista dell'Unione Romana non sono stati più di un migliaio: pochi, cioè, per se stessi, moltissimi se badiamo alla disciplina che ha regnato sovrana sin qui nelle file vaticane. È una falla formatasi nella nuova barca di S. Pietro, che non solo l'ha mandata a fondo quest'anno, ma minaccia di renderla del tutto impotente a navigare anche in avvenire. Tutta la forza, tutta la virtù dei candidati papali stava infatti nell'unione, imposta loro come un articolo di fede. Or, se anche i clericali inco­minciano a ragionare, è finita coll'obbedienza, ed è per conseguenza finita col successo . Per La Riforma era una vera , doppia fortuna che la sconfitta clericale si fosse verificata proprio nell'anno in cui la politica vaticana ha assunto un atteggiamento vieppiù battagliero, esclusivamente contro l'Italia. Ora concludeva, il giornale Crispino Roma ha parlato ed ha ricacciato ancora una volta nel nulla le pretese vaticane di restituzione del potere temporale.
I cattolici, a loro volta, mentre da una parte riconoscevano il successo dei liberali la vittoria, benché non completa, non la contrastiamo alla rivolu­zione , fu il commento della Voce della Verità76) erano impegnati dal­l'altra nel ricercare e nel sottolineare tutti quei motivi che potessero in qualche modo sminuire quel successo e rendere meno amaro il proprio insuccesso. Cosi, non mancavano di insistere sull'astensionismo. nota caratteristica costante­mente presente nelle elezioni a Roma.77) L'Osservatore Romano, ansa, pren­deva spunto da quel fenomeno per fare delle osservazioni di più ampia por­tata. Rilevava come nella stessa giornata, a Roma e a Bologna, le due città storicamente pontificie , l'astensione avesse registrato le maggiori propor­zioni .w) Speriamo scriveva l'organo vaticano che di fronte a tale
amministrative del 1891 s'erano avuti 10.992 votanti su 45.445 iscritti; alle elezioni gene­rali del dicembre 1890 gli iscritti erano stati 45.590 e i votanti 17.435; alle suppletive del giugno dello stesso anno avevano votato 6.765 elettori su 45.990 iscritti.
72) n Messaggero, 20 giugno 1892, p. 1, La vittoria liberale, stata aggiunse il giornale democratico una lotta senza equivoci, e il cui risultato segna una sconfitta completa, solenne pel Vaticano .
73) JJH Tribuna, 21 giugno 1892, p. 1, Le elezioni di Roma. Della vittoria liberale, il giornale di Attilio Luzzatto dava oc onore a Roma : Tutte le volte che si fa appello al suo patriottismo, la grande citta, la Capitale d'Italia, risponde in modo degno di lei ,
74.) La Riforma, 21 giugno 1892, p. 1, La vittoria.
75) lui. Anche L'Opinione (21 giugno 1892, p. 2, Le elezioni amministrative di Roma) sottolineava le divisioni e le ribellioni del partito clericale: È la prima volta che il clericalismo si divide in due campi, e che una frazione si ribella contro le candidature dell'Unione Romana, il cui Presidente è fra gli sconfitti .
76) 22 giugno 1892, p. 1, -Roma e Francesco Crispi.
77) L'Osservatore Romano, 22 giugno 1892, p. 1, LB elezioni di domenica.
78) lui, n giornale vaticano sottolineava come a Roma neppure un terzo degli elettori