Rassegna storica del Risorgimento
IRREDENTISMO; QUESTIONE ADRIATICA
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1975
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Ennio Musurati
adriatico e l'area alpina dalle Retiche alle Giulie, Delcassé incaricava con de* rreto del 26 gennaio 1899 il pubblicista Charles Loiseau di redigere imo studio sui motivi di frizione esistenti tra Austria ed Italia in relazione alla loro concorrenziale penetrazione commerciale ed influenza politica nei Balcani ed al conflitto nazionale nel Trentino e nel Litorale. La competenza specifica di Loiseau intorno a tali problemi s'era palesata già in alcuni articoli da lui pubblicati nella Revue des Deux Mondes nel 1895 e poi nel suo libro Le Balkan slave et la crise autrichienne scritto a Ragusa ed edito a Parigi nel 1898. Entrato, al momento del suo matrimonio con una Vojnovic, in una delle più illustri casate della Dalmazia i cui componenti rappresentavano a quel tempo la punta avanzata dell'idea nazionale degli slavi meridionali in Austria-Ungheria,3) Loiseau, che godeva anche della benevolenza del principe Nicola di Montenegro, aveva potuto familiarizzarsi alle questioni balcaniche, in una fase contrassegnata dal superamento degli allora primordiali progetti di riassetto trialistico della Monarchia danubiana e dall'affacciarsi di aspirazioni unitarie e d'indipendenza tra gli slavi del sud. Per i suoi scritti in favore della causa jugoslava, il pubblicista francese incorreva in un provvedimento d'espulsione dai domini asburgici e nel febbraio 1899 lasciava Ragusa alla volta dell'Italia per un temporaneo soggiorno a Napoli ed a Roma. In questa capitale avvicinava, tra gli altri, esponenti della Dante Alighieri e della Lega nazionale dai quali, grazie alla notorietà delle sue scarse simpatie per l'Austria, gli veniva fornita una documentazione di prima mano sull'attività delle due associazioni.4) In Loiseau maturava il convincimento dell'indispensabilità d'una conciliazione dell'irredentismo italiano con il movimento nazionale jugoslavo, come corollario ad un' intesa latina rivolta a contrastare il Drang nach Osten austro-tedesco, dopo che il troppo esclusivo interesse dell'Italia verso il Mediterraneo assieme allo spostamento degli interessi russi verso l'Estremo Oriente aveva creato nella penisola balcanica un vuoto di potenza a beneficio degli Imperi centrali.5)
L'obiettivo, a suo giudizio, comune alle due nazioni latine di scongiurare mutamenti dell'equilibrio europeo a loro svantaggio in quel delicato settore sudorientale, consigliava la Francia di favorire un'estensione dell'influenza italiana sull'opposta sponda dell'Adriatico, che altrimenti pareva destinato a divenire un lago austriaco, ed al tempo stesso di riconoscere la funzione risorgimentale antiasburgica dell'irredentismo. Pertanto, il complemento naturale d'una campagna di riavvicinamento tra Italia e Francia sottolineava Loiseau in un suo colloquio con Barrère consisteva nell'utilizzare Tanimosité, plus ou
3) La dimora dei conti Vojnovic era diventata come ricorda Ivan Loiseau nella prefazione all'articolo di CHARLES LOISEAU, Souvenirs adriatiques (1893-1900), in Revue iVHistolre diplomaùque, 1960, pp. 56 sgg. luogo di ritrovo di qualificati studiosi ed impegnati sostenitori dello slavismo: francesi come Ernest Denis, Émile Bourgeois, Jehan de Witt, russi come Wladimir Soloviev, figlio del celebre storico, polacchi come rabule Sapieha, futuro principe-vescovo di Cracovia, e numerosi altri, senza parlare dei loro amici intimi. il vescovo di Djakovo, Strossmayer, ed il cardinale Rampolla, segretario di Stato di Leone XIII.
4) Intratteneva rapporti d'amicizia particolarmente con Donato SanminiateHi, uno dei segretari del Consiglio centrale della ce Dante Alighieri , autore tra l'altro dell'opuscolo In giro sui confini d'Italia, Roma, 1899.
5) CH. LOISEAU, Souvenirs adriatiques cit.