Rassegna storica del Risorgimento
MARTINI FERDINANDO
anno
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1975
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pagina
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478
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478
Alberto Aquarone
H 14 gennaio 1898 Martini sbarcava a Massaua ed iniziava così la sua missione in Eritrea, destinata a prolungarsi molto al di là di quanto inizialmente tatti, compreso l'interessato, avessero preventivato. H passaggio delle consegne dall'autorità militare a quella civile avvenne malgrado rutto in un clima sufficientemente disteso, almeno nell'apparenza, come lo tesso Martini potè riferire in una lettera del 13 febbraio a Rudinì:
Sono qui da un mese: non mi pare in coscienza di aver perduto il mio tempo. Salvo attriti di lieve entità, perché mi è sembrato che quando fosse sicuro il conseguimento del fine, il fare patte de velours fosse il migliore dei sistemi, la trasmissione dei poteri e il cambiamento del Governo si sono compiuti tranquillamente: della qual cosa è giusto bensì che sia data molta parte di merito al Generale Caneva che oltre all'essere intelligentissimo e capace di comprendere tutte le necessità di una situazione complessa, è anche un uomo di modi squisitamente cortesi.78)
Armato di un regio decreto che delegava al Commissario civile per l'Eritrea la facoltà di ridurre gli organici coloniali in relazione alle mutate condizioni della Colonia ed alla necessità di semplificare i congegni amministrativi ,79) pungolato in ogni modo da Roma affinché venisse ridotto al minimo indispensabile il bilancio eritreo, ma deciso al tempo stesso a creare una situazione
soddisfatto del funzionamento dell'Ufficio coloniale nell'ambito del ministero degli Esteri* Giunto ormai al termine della sua carriera di governatore dell'Eritrea, così egli ebbe a scrivere, per esempio, al fido amico Dal Verme: oc Debbo riconoscere (te lo dico in un orecchio) che l'Ufficio coloniale non va. In materia coloniale il Ministro degli Esteri dovrebbe essere signore e donno: e invece non muove foglia senza interrogare le altre amministrazioni che di colonie non sanno l'a b e, così che l'Ufficio si riduce a una sottoprefettura: trasmette le carte e sufficit. La lettera, datata Monsummano, 19 settembre 1907, si trova in RICCARDO TRUFFI, Lettere inedite di Ferdinando Martini, in Gli Annali dell'Africa Italiana, a. I, voL II, 1938, pp. 619-630 (e p. 630 per la citazione). È da credere, tuttavia, che la recriminazione di Martini peccasse un tantino di esagerazione.
77) La convinzione che la missione di Martini in Eritrea dovesse essere di breve durata e limitarsi ad una prima opera di assestamento urgente della colonia, dopo i travagli della guerra e della sconfitta, è ricorrente nei commenti con cui la stampa dell'epoca salutò la sua designazione. Del resto, la stessa denominazione della carica, Commissario civile straordinario, sembrava voler sottolineare il carattere speciale e temporaneo della missione affidata al deputato toscano.
78J Copia della lettera in Archivio Visconti Venosta, cit. Anche in questo caso ringrazio il dott. Silengo, che mi ha fatto gentilmente pervenire fotocopia del documento in parola. Su questo trapasso di poteri, e per il giudizio lusinghiero su Caneva, cfr. pure II diario eritreo, cit., pp. 22 sgg. e la lettera di Martini a Luchino Dal Verme, in data 27 febbraio 1898, pubblicata in RICCARDO TRUFFI, Precursori dell'Impero africano, Roma, Edizioni Roma, 1936, pp. 207-209.
79) L'art. 3 del regio decreto recitava: ce È temporaneamente delegata fino al 31 dicembre 1898, al commissario civile straordinario per la Colonia Eritrea la facoltà di ridurre gli organici stessi [cioè del corpo degli ufficiali e commessi coloniali] e di tradurre immediatamente in atto gli organici ridotti, salvo susseguente ratifica per decreto reale . La delega fu poi prorogata di altri sei mesi con R.D. 18 dicembre 1898, n. 513, e ancora fino al 31 dicembre 1899 con R.D. 18 giugno 1899, n. 285.
*") Particolarmente assillante, in seno allo stesso gabinetto, era il <c tremendo Luzzatti , secondo la definizione datane da Rudinì nella citata lettera del 4 marzo 1898. Ma v. pure LUIGI LUZZATTI, Memorie, cit,, pp. 489 sgg. Il governo si era impegnato a ridurre il bilancio per l'Eritrea, entro l'esercizio 1898*99, a sette milioni di lire In realtà, l'accertamento di