Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA STORIA COSTITUZIONALE 1849-1948
anno <1975>   pagina <485>
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Postilla ad una recensione
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ma in rapporto diretto con la vocazione, talvolta rivoluzionaria, talaltra riformi­stica, il più spesso solo acriticamente confusionaria, di un presente ad essa poste­riore di decenni, di ecoli o, come ora accade per recenti scritti sul medioevo e sull'età classica, addirittura di millenni.
Io sono colpevole di non avere queste visioni escatologiche e millenariste: tale è il vero e maggiore peccato della Storia costituzionale agli occhi della mia aeeusatrice. Questa colpa, e così vogliamo chiamarla, posso confessare subito e, quindi, dichiarare fondata l'accusa lanciata così duramente da qualcuno che si sente in possesso di un verbo condizionante a un tempo metodi e oggetti di studio.
Riguardo ai quali mi sembra opportuno domandare alla Zanni Rosiello che cosa voglia intendere quando mi lancia l'accusa di carenze e di insufficienze metodiche rivelate dalla Storia costituzionale. Con tutta onestà ritengo che non esistano metodi da considerarsi in astratto come validi per un determinato tipo di ricerca. Imparai alla scuola di Francesco Galasso, quando mi formavo e mi infor­mavo riecheggiando, senza peraltro saperlo, quegli stanchi giudizi di ispirazione crociana (sicì) che avrebbero, secondo la mia aeeusatrice, condizionato il mio lavoro di storico, come il metodo si identificasse con l'oggetto stesso dello studio nel senso che lo studioso di storia, accostandosi a quello, si crea via via gli stru­menti necessari per l'approccio e la valutazione del materiale prescelto per la sua ricostruzione dei fatti. Ora, invece, apprendo il contrario, e cioè che esiste una strada obbligata destinata ad essere costantemente seguita per la dimostrazione di un certo assunto. Confesso che non lo sapevo e che, ingenuamente, ritenevo essere l'opera dello storico, almeno da questo angolo visuale, totalmente libera.
Avevo letto opere straniere e domestiche di metodologia storico-istituzionale e mi sembrava di aver ravvisato in esse motivi ed idee piuttosto difformi e tali peraltro da confortarmi nella visione di una fondamentale libertà nell'ispirazione e nella scelta di strumenti e mezzi di lavoro da parte dei loro autori. Penso, tra quelle straniere, al libro del Boeckenfoerde sulle problematiche e sui modelli del­l'epoca a cui si era ispirata nelle sue diverse manifestazioni la storiografia costi­tuzionale tedesca dell'Ottocento, o alle positive ricostruzioni degli scrittori fran­cesi di storia delle istituzioni, come il Mousnier, l'Ellul, il Lepointe e il Godechot, in misura diversa sensibili ai collegamenti tra forme giuridiche e strutture sociali, o alla talvolta celebrala, talaltra contestata Economica! Interpretation of the Ame­rican Constitution del Board che, empiricamente, e cioè senza aprioristici schemi ideologici, legò la vicenda dell'ordinamento federale a quella del popolo che l'aveva espresso, o ancora, alle più classiche storie costituzionali d'oltre Manica, tanto permeate di realismo e ugualmente sorrette da rigore formale. E, tra le italiane, all'antica ed ormai classica dell'Arangio Ruiz, troppo a lungo restata senza imitazioni e continuazioni, o alla Storia del potere in Italia del compianto Maranini, intessuta di suggestioni sociologiche e politologiche, agli scritti di Miglio sulla storia amministrativa e istituzionale, tendenti forse ad accentuarne eccessi­vamente l'autonomia disciplinare. In tutti questi lavori ho trovato quella varietà di interessi e quella difformità di intendimenti che mi sembra naturale, data la diversa tempra dei loro autori, i differenti tempi in cui furono scritte e gli inte­ressi culturali e ideali che vi sì riflettevano. E naturalmente varietà di interessi e difformità di intendimenti avevo anche trovato nei pochi scritti che la Zanni Rosiello predilige e che sembra considerare i soli validi, almeno da quanto si evince dalla sua unica citazione del Romanelli, così deciso nell'indicare come obiettivo indispensabile di questa particolare forma di ricerca storico-giuridica