Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MANTOVA
anno
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1975
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pagina
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490
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
IL MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MANTOVA H
A distanza di una ventina d'anni da una breve illustrazione della consistenza dei documenti esistenti presso il Museo del Risorgimento di Mantova,1) mette conto di segnalare le nuove accessioni, gli acquisti di documenti e cimeli, l'attività di studiosi nell'ambito del Museo, del quale sono state inagurate il 2 giugno del 1975 alcune nuove sale, dedicate al periodo dalla Prima Guerra Mondiale alla Resistenza.
Il Museo del Risorgimento di Mantova, la cui origine risale alla fine del secolo scorso per iniziativa della Commissione incaricata di raccogliere documenti e oggetti appartenenti ai patrioti mantovani e in particolare ai Martiri di Belfiore, è definitivamente sistemato nelle sale del Capitano in Palazzo Ducale; in passato il materiale raccolto era distribuito in alcune salette dell'Accademia Virgiliana fino al 1915, e poi in Palazzo Ducale, nelle carceri politiche del Castello di S. Giorgio, opportunamente restaurate,2) ed infine, intorno al 1941, nella sede attuale. Riordinato secondo criteri moderni e riaperto al pubblico, e soprattutto ai giovani delle scuole, nel 1959 dopo una lunga parentesi, il Museo del Risorgimento trova così la sua ragion d'essere non solo per la conservazione e custodia di documenti e memorie, ma anche per la sua funzione largamente educativa verso i giovani delle scuole medie ed elementari, che possono rivivere le pagine più nobili del Risorgimento italiano. In tal senso, come gli avvenimenti nell'ambito mantovano risultano situati in un discorso più ampio, di portata nazionale quale fu di fatto politico e spirituale del Risorgimento così si è cercato di collegare, sia pur con debole trama, la storia di Mantova con quella italiana, insistendo non tanto sulla celebrazione o sulla pura memoria del passato, quanto sull'imponente presenza del popolo mantovano ai fatti del Risorgimento, dalle cospirazioni alle battaglie, dal martirio di Belfiore al volontarismo garibaldino, dall'emigrazione politica alla conquista della libertà.
Prima di passare, però, ad una illustrazione, per quanto rapida, dell'itinerario delle varie sale, è da ricordare l'attività scientifica del Museo che, tramite l'organizzazione di convegni storici e l'annuale pubblicazione di Atti e memorie dal 1961, offre un buon contributo alla conoscenza e allo studio della storia mantovana dal '700 in avanti, e alla riflessione su alcuni problemi di più larga risonanza nel dibattito della cultura italiana contemporanea.
Se è vero in tesi generale che il (rifiorire degli studi di storia locale è uno degli aspetti più interessanti e discussi della storiografia italiana contemporanea,
1) R. GIUSTI, Inventario dei documenti esistenti presso il Museo del Risorgimento di Mantova, in Rassegna storica del Risorgimento, 1955, pp. 654-659; IDEM, Inventario dei documenti esistenti presso il Museo del Risorgimento di Mantova, in Atti e memorie dell'Accademia Virgiliana, Mantova, 1954, pp. I-LXXXIV,
2) T. UBANCIA TAZZOM, La traslazione dalle Salme dei Martiri di Belfiore ed il Museo mantovano del Risorgimento, in Rassegna storica del Risorgimento, 1931, pp. 193-202; Museo del Risorgimento, Mantova. Catalogo, a cura di R. GIUSTI, Mantova, 1959 (con ili.).