Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MANTOVA
anno <1975>   pagina <492>
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Renato Giusti
su regime e società in Italia dall'età giolittiana al fascismo e alla seconda guerra mondiale (dai quali è scaturito il volume: Dallo stato liberale alla Repubblica) e dagli articoli da noi scritti sul Mantovano tra il 1849 ed il *66, costituenti nell'in­sieme un volume della Storia di Mantova nell'età del Risorgimento.
E proprio tramite queste direzioni di ricerca (convalidate da uno scritto di Berto Perotti: Gli ideali del Risorgimento nella Resistenza italiana e tedesca, 1971) si torna alle constatazioni iniziali sugli studi di storia contemporanea per il significato e l'importanza che le analisi storiche del recente passato possono avere per la miglior conoscenza (e azione) del e nel presente, secondo le suggestioni storiografiche di Bloch, Carr, Collingwood o Brandel, e in base alle osservazioni di Woolf o di Barra ci ough sui caratteri, la natura e le prospettive della storia contemporanea in Italia, in Europa. Una delle vie per meglio conoscere il presente, oltre che il passato, è rappresentata dalla pratica degli incontri e dei convegni storici, che facilitano la messa a confronto di giudizi e interpretazioni, il progres­sivo reperimento di documenti, la circolazione delle idee tanto nel dibattito che nel divario riconosciuto delle metodologie di ricerca. Per Mantova è da rammen­tare, in particolare, la sensibilità di amministratori e politici quando si è trattato di organizzare convegni e congressi storici, dal 1952 in avanti; analogamente è da rammentare l'impegno di studiosi, laureandi, ricercatori locali che hanno arric­chito, con il loro lavoro, il patrimonio culturale della Comunità mantovana. Così gli atti del convegno per il centenario della morte di Giuseppe Mazzini, anche se non contengono per intero i contributi recati in quella occasione, offrono una soddisfacente prova del nostro asserto, in quanto danno un apporto largamente positivo, specie per alcuni problemi {L'Apostolato popolare mazziniano in Inghil­terra; La mancata penetrazione mazziniana nella Spagna dell'800; Le ripercussioni della Comune parigina, ecc.).
Almeno un cenno, sempre per gli studi relativi all'età del Risorgimento e al periodo successivo, merita il Bollettino storico mantovano, che pubblicò tra il 1956 ed il 1959 alcuni articoli storici o letterari, tra i quali è doveroso rammen­tare un gruppo di lavori concernenti l'opinione pubblica a Mantova alla fine del '700, Ferdinando Arrivabene, Melchiorre Gioia e il Dipartimento del Mincio, VEco del Po nel '48, le missioni diplomatiche di Anselmo Guerrieri Gonzaga; un altro gruppo circa il movimento cattolico tra il 1866 ed il 1878, le comunicazioni ferroviarie nel Mantovano, Enrico Ferri ed Enrico Dugoni, le discussioni con­nesse con il neutralismo e l'interventismo nel 1914-15; utili inventari, bibliografie e recensioni, ed infine importanti inediti come i Mezzi di risorgimento degli affari economico-politici del ducato di Mantova, di Angelo Gualandris. Un quaderno infine (no. 11-12) raccolse gli Atti del convegno storico sul tema: Politica ed economia a Mantova e nella Lombardia durante la dominazione austriaca (1707-1866) ) con una ampia relazione generale di Roberto Cessi e molti contributi, su argomenti e figure della Lombardia tra 1 '700 e 1' '800, ad opera di studiosi come Ambrosoli, Catalano, Fardo, Fasanari, Finzi, Balestrerà Faccioli, Giusti, Salva-dori, Van Nuffel, Mazzolili, Vivant i, Mal inverni, Manzoni ed altri ancora. Sen­z'altro interessante fu l'esperienza di tale rivista (con scadenza trimestrale) che per il titolo e la problematica aveva la sua ragion d'essere nei limiti della storia civile, letteraria, artistica ed economica di Mantova, e che, mentre si presentava come strumento disponibile ed agile di divulgazione a buon livello, intendeva essere un punto di incontro e di collaborazione tra studiosi di diversa provenienza e formazione. E a questi orientamenti la rivista tenne fede.
Ma ritorniamo al tema principale dell'articolo. La mostra di documenti e