Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MANTOVA
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1975
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Renato Giusti
su regime e società in Italia dall'età giolittiana al fascismo e alla seconda guerra mondiale (dai quali è scaturito il volume: Dallo stato liberale alla Repubblica) e dagli articoli da noi scritti sul Mantovano tra il 1849 ed il *66, costituenti nell'insieme un volume della Storia di Mantova nell'età del Risorgimento.
E proprio tramite queste direzioni di ricerca (convalidate da uno scritto di Berto Perotti: Gli ideali del Risorgimento nella Resistenza italiana e tedesca, 1971) si torna alle constatazioni iniziali sugli studi di storia contemporanea per il significato e l'importanza che le analisi storiche del recente passato possono avere per la miglior conoscenza (e azione) del e nel presente, secondo le suggestioni storiografiche di Bloch, Carr, Collingwood o Brandel, e in base alle osservazioni di Woolf o di Barra ci ough sui caratteri, la natura e le prospettive della storia contemporanea in Italia, in Europa. Una delle vie per meglio conoscere il presente, oltre che il passato, è rappresentata dalla pratica degli incontri e dei convegni storici, che facilitano la messa a confronto di giudizi e interpretazioni, il progressivo reperimento di documenti, la circolazione delle idee tanto nel dibattito che nel divario riconosciuto delle metodologie di ricerca. Per Mantova è da rammentare, in particolare, la sensibilità di amministratori e politici quando si è trattato di organizzare convegni e congressi storici, dal 1952 in avanti; analogamente è da rammentare l'impegno di studiosi, laureandi, ricercatori locali che hanno arricchito, con il loro lavoro, il patrimonio culturale della Comunità mantovana. Così gli atti del convegno per il centenario della morte di Giuseppe Mazzini, anche se non contengono per intero i contributi recati in quella occasione, offrono una soddisfacente prova del nostro asserto, in quanto danno un apporto largamente positivo, specie per alcuni problemi {L'Apostolato popolare mazziniano in Inghilterra; La mancata penetrazione mazziniana nella Spagna dell'800; Le ripercussioni della Comune parigina, ecc.).
Almeno un cenno, sempre per gli studi relativi all'età del Risorgimento e al periodo successivo, merita il Bollettino storico mantovano, che pubblicò tra il 1956 ed il 1959 alcuni articoli storici o letterari, tra i quali è doveroso rammentare un gruppo di lavori concernenti l'opinione pubblica a Mantova alla fine del '700, Ferdinando Arrivabene, Melchiorre Gioia e il Dipartimento del Mincio, VEco del Po nel '48, le missioni diplomatiche di Anselmo Guerrieri Gonzaga; un altro gruppo circa il movimento cattolico tra il 1866 ed il 1878, le comunicazioni ferroviarie nel Mantovano, Enrico Ferri ed Enrico Dugoni, le discussioni connesse con il neutralismo e l'interventismo nel 1914-15; utili inventari, bibliografie e recensioni, ed infine importanti inediti come i Mezzi di risorgimento degli affari economico-politici del ducato di Mantova, di Angelo Gualandris. Un quaderno infine (no. 11-12) raccolse gli Atti del convegno storico sul tema: Politica ed economia a Mantova e nella Lombardia durante la dominazione austriaca (1707-1866) ) con una ampia relazione generale di Roberto Cessi e molti contributi, su argomenti e figure della Lombardia tra 1 '700 e 1' '800, ad opera di studiosi come Ambrosoli, Catalano, Fardo, Fasanari, Finzi, Balestrerà Faccioli, Giusti, Salva-dori, Van Nuffel, Mazzolili, Vivant i, Mal inverni, Manzoni ed altri ancora. Senz'altro interessante fu l'esperienza di tale rivista (con scadenza trimestrale) che per il titolo e la problematica aveva la sua ragion d'essere nei limiti della storia civile, letteraria, artistica ed economica di Mantova, e che, mentre si presentava come strumento disponibile ed agile di divulgazione a buon livello, intendeva essere un punto di incontro e di collaborazione tra studiosi di diversa provenienza e formazione. E a questi orientamenti la rivista tenne fede.
Ma ritorniamo al tema principale dell'articolo. La mostra di documenti e