Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MANTOVA
anno <1975>   pagina <493>
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Il Museo del Risorgimento di Mantova 493
cimeli nelle varie sale del Museo, mentre pone in risalto il materiale mantovano, donato per lo prù dagli uomini che vissero le vicende del nostro Risorgimento, prende avvio dalla discesa delle truppe francesi in Italia (1796) e giunge fino alla liberazione della città dagli austriaci (1866) attraverso i momenti più signifi­cativi elei Risorgimento nazionale. U recente riordino di documenti, oggetti, armi ha tenuto conto dell'intero arco di tempo, anche se, soprattutto, sono stati indivi­duati alcuni nodi storici in particolare: il triennio giacobino e l'età napoleonica; la rivoluzione del 1848-49 e le battaglie combattute nella nostra provincia; le con­giure nel decennio di preparazione; le campagne belliche del '59 e del '66; la nascita del Regno d'Italia. In base all'attuale itinerario nella saletta d'ingresso, oltre al busto di Paride Su zzar a Verdi (membro della congiura del 1850-52, esule e, dopo il '66, direttore del giornale democratico La Favilla), sono collocati mani­festi e documenti relativi al periodo francese e giacobino; nella seconda sala, tra i documenti del periodo napoleonico e austriaco del primo cinquantennio del se­colo, spicca la rivoluzione del 1848-49, durante la quale la Fortezza di Mantova, roccaforte delle truppe austriache, ebbe notevole importanza sotto il profilo mili­tare insieme con Verona, Pescheria e Legnago. Sono da segnalare i manifesti-bol­lettini della guerra, il diario manoscritto del Grassi (1848-54), qualche cimelio di reduci. La terza sala, dominata dalla presenza delle forche innalzate nella valletta di Belfiore, raccoglie oggetti, documenti, memorie dei martiri del 1852-1853, e di P. F. Calvi, di F. Orsini; eloquenti testimonianze di morte e di carce­razione in Mantova e Josephstadt sono i messaggi di don Tazzoli, Poma, Speri, i ritratti di Finzi, Calvi e Orsini, La quarta sala contiene armi e divise di garibaldini e di ufficiali dell'esercito regolare; documenti e stampe dalla guerra del 1859 in avanti fino alla liberazione di Mantova. Da segnalare l'atto di cessione della For­tezza (11 ottobre 1866).
Se il nucleo originario dei documenti esistenti presso il Museo contenuti in cartelle e buste (numerate, o intestate a don Tazzoli, Speri, Poma, Garibaldi ecc.) è costituito da lettere e manoscritti per lo più pubblicati3) e concernenti in specie i Martiri e il processo di Belfiore, una parte cospicua e più recente, composta dal carteggio Orsini,4) da manifesti concessi dall'Archivio di Stato nel '59, da nuove accessioni, serve da completamento e integrazione ad un tempo ampliando il disegno generale ristretto, in passato ad alcuni momenti soltanto, della storia man­tovana dell'800. Ma veniamo ad un più particolareggiato inventario:
Cartella Carnevali: contiene il congedo del garibaldino Tito Carnevali (16 ottobre 1866), una scheda del plebiscito per l'unione di Mantova al Regno d'Italia (1866); una lettera di Luigia Paglia al fratello Cesare, 30 ottobre 1867 (circa una dimostrazione avvenuta in Mantova in occasione della impresa garibaldina nella campagna romana del '67); una carta dell'insurrezione romana del '67.
Cartella Miscellanea: è composta di due inserti, con manifesti e avvisi a stampa dal 1797 al 1859; lettere, dichiarazioni, prospetti ecc. dal 1797 al 1859. Sono da segnalare in particolare: 1) lettere di mona. Martini (1844-56); 2) alcuni documenti relativi alla Commissione dei sequestri dei beni di cittadini emigrati; 3) divisione dei beni tra l'avv. G. Massarani e i fratelli Fano (1867); 4) documenti
3) A. Luzio, / Martiri di Belfiore, Milano, 1905 ed edizioni successive; U. GALLO, Nievo con inediti e un ritratto, Genova, 1932; A. RKZZACHI, Quarantotto mantovano, Man­tova, 1934.
4) A. Luzio, F, Orsini e E. Berwegh, Firenze, 1973; T. Un ANCIA TAZZOLI, Don Enrico Tazzoli e i mai tempi, Bergamo, s.d.