Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MANTOVA
anno <1975>   pagina <495>
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II Museo del Risorgimento di Mantova 495
tanto sotto il profilo polìtico quanto sotto l'angolazione culturale (Gian Battista Intra, autore di opere di divulgazione storica, romanzi e drammi, liriche ecc., fu per vari anni prefetto dell'Accademia Virgiliana di Mantova): 1) una grossa busta con minute di poesie, epigrafi ecc.; 2) una busta con documenti relativi a questioni d'onore del figlio Luigi (con giornali, opuscoli, stampe); 3) un grosso fascio di certificati, nomine, documenti relativi a G. B. Intra; 4) copie di documenti concernenti i beni e il monastero di S. Benedetto (in date diverse); 5) minute di artìcoli (editi e inediti) di carattere storico; 6) grosso fascio di giornali di epoche diverse (con opuscoli concernenti la crisi dell'Accademia Virgiliana del 1881, opuscoli, recensioni); 7) drammi storici editi e inediti; bozzetti teatrali, appunti ecc.; 8), 9), 10) corrispondenza ricevuta da G. B. Intra; tra i corrispondenti ricor­diamo Ardigò, Giovanni Arrivabene, Geremia Bonomelli, Boselli, Crescini, Can­toni, Enrico Ferri, Carlo Guerrieri Gonzaga, Govi, mons. Martini, Paglia, Pastor, Tamassia, Villari, Zanardelli ecc.
Ma veniamo ora alla recente inaugurazione di alcune nuove sale del Museo relative a documenti, cimeli, manifesti per il periodo dalla Prima Guerra Mon­diale alla Resistenza. In modo analogo a quel che è avvenuto per altri Enti, isti­tuti o musei di Torino, Milano, Roma o Bologna anche il Museo mantovano, per la volontà di parenti dei caduti, o di ex-combattenti, per la cortesia di raccoglitori di memorie patrie, possiede ora una sezione relativa alla storia contemporanea. Se su questi documenti vogliamo fermare la nostra attenzione, indicando i pezzi più significativi, è da dire che cimeli, lettere e diari sono ancora in possesso di privati, e che atti e documenti ufficiali si possono reperire presso le pubbliche amministrazioni (talora versati all'Archivio di Stato), o Distretti militari (come i Fogli di notìzie, le relazioni dei reduci ecc.), le associazioni combattentistiche, la Curia vescovile, la Comunità israelitica, le associazioni e i partiti politici, i gior­nali ecc. Assai ampia è dunque l'area per una ricerca documentaria indispensabile alla ricostruzione delle vicende della società politico-civile del Mantovano negli ultimi sessantanni, tanto in chiave di cronaca, quanto di giudizio storico. È vero d'altra parte che qualche tentativo da noi esperito per raccogliere, ad es., testimo­nianze, dati e notizie intorno al numero, alla permanenza, all'internamento di soldati italiani (mantovani e non) prigionieri nei campi del Gradaro, del Dosso, di S. Giorgio nel settembre-ottobre 1943, non ha dato i risultati sperati; il che in particolare modo colpisce se si tiene presente che soldati e ufficiali, a decine di migliaia, transitarono per tali campi o per la stazione di Mantova, ricevendo conforto e assistenza dalla popolazione. Analogamente, ad es., per il periodo con­cernente la Prima Guerra Modniale a parte i periodici, i documenti e le rela­zioni presso l'Archivio centrale dello Stato in Roma quasi nulla è stato repe­rito e conservato che fosse di provenienza privata; oppure il documento aveva rilievo solo nell'ambito familiare o personale. Nonostante ciò, distinguendo per un attimo il momento della ricerca scientifica (che richiede ampiezza di inda­gini e ricchezza di documentazione) dal momento didattico-educativo , può es­sere conseguito ugualmente il fine precipuo d'un Museo che propone e vuol es­sere, soltanto per accenno e per simbolo, una lettura degli eventi che tanto hanno sconvolto la vita politica e civile in Italia negli ultimi decenni.6)
6) e Mantova Ubera . Testimonianze e documenti a cura del comitato provinciale per le celebrazioni del XX anniversario della liberazione, Mantova, 1965 (estr. dal n. 14-15 di