Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO DEL RISORGIMENTO DI MANTOVA
anno <1975>   pagina <532>
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VITA DELL'ISTITUTO
MUSEO CENTRALE DEL RISORGIMENTO. -H7 novembre u.s. si è inaugurata, alla presenza del Ministro dei Beni culturali e ambientali, sen. prof. Giovanni Spadolini, una Mostra dedicata ai 75 anni di storia del costume militare italiano che vanno dalla campagna d'Italia (1796) a Porta Pia (1870). La Mostra è stata curata da Alberto M. Ar-pino, Massimo Brandani, Piero Crociani, Massimo Fiorentino, con la preziosa collabora­zione di Valerio Gibellini, Giorgio Intersimone ed Ernesto G. Vitetti.
In attesa di pubblicarne il catalogo, diamo il testo della presentazione premessa alla guida breve della Mostra stessa.
a Le Stampe, i disegni, gli oggetti esposti nella mostra racchiudono visivamente set­tantacinque anni del nostro Risorgimento.
Nella mostra più che al succedersi degli avvenimenti politici e militari che del Ri­sorgimento hanno scandito i tempi e che, non dimentichiamolo, si sono concentrati soprat­tutto nell'ultimo periodo, si è voluto dar risalto alla storia delle uniformi, anzi, più esatta­mente, all'evolversi del costume militare, al suo mutarsi con il ricambio delle generazioni, seguendo le innovazioni della tecnica (è l'epoca della rivoluzione industriale), a seconda del mutevole gioco delle influenze politiche e col variare, perché no, anche delle leggi e dei capricci che regolano la moda. Questo è quanto si vuol far scoprire al visitatore, pro­fano o del w mestiere ": il sottile, a volte quasi invisibile, tracciato che porta dalle divise dell'età napoleonica a quelle della Restaurazione forse altrettanto colorate, ma di taglio più semplice, a quelle, infine, un po' insipide del secondo Ottocento. E poiché non delle uniformi del Risorgimento, strido sensu, si tratta, ma di una sintesi del costume militare in Italia, è stato dato rilievo in uguale maniera alle divise di tutti gli Stati pre-unitari. Speriamo che il visitatore insieme con quelle dei bersaglieri sappia quindi apprezzare le uniformi dei soldati del Regno Italico che a Malo Jaroslawetz, nel 1812, permisero la riti­rata della Grande Armée, o le divise parmensi dell'esercito del duca Carlo III, non legate ad alcun evento storico, ma sobrie ed elegantissime nel loro taglio schiettamente prussiano.
Nonostante sia stato integrato con materiale proveniente da raccolte private o con disegni appositamente eseguiti, il materiale esposto, di proprietà del Museo Centrale del Risorgimento, è ovviamente ben lungi dall'essere sistematicamente completo ed esauriente, e, d'altra parte, questa mostra altro non è, né vuole essere, che una panoramica, una sin­tesi del costume militare italiano.
Se questa, però, avrà stimolato la curiosità o, meglio, l'interesse dei visitatori, specie dei più giovani tra loro, se, riportando alla luce qualche frammento del nostro passato, avrà in qualche modo accresciuto il loro bagaglio culturale, allora la mostra, giustificando la sua esistenza, non sarà semplicemente una ** fiera delle vanità " degli organizzatori ma un autentico fatto di cultura .
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BARI. - Il Consiglio Direttivo del Comitato, sotto la presidenza del dott. Pasquale Di Bari, si è riunito i giorni 11 dicembre 1974 e 21 maggio 1975 per discutere i seguenti argomenti: per la pubblicazione in onore del compianto prof. Viterbo, il presidente comu­nica che il segretario generale ha fornito le notizie relative alla primissima vita del Comi­tato, e che è stato, quindi, possibile compilare con il dott. Giovanni Pnparella la nota riguardante l'attività del Comitato dalla fondazione a tutt'oggi.
Il Presidente fa rilevare che la Regione, la Provincia ed il Comune vanno sollecitati per l'invio dei contributi al fine di poter potenziare l'attività scientifica e, perciò, dà let­tura di una lettera di plauso del Presidente dell'Istituto.