Rassegna storica del Risorgimento

CAPUTO NICOLA; LECCE (DIOCESI) STORIA SEC. XVIIII-XIX
anno <1976>   pagina <8>
immagine non disponibile

NICOLA CAPUTO (1774-1862) TRA RELIGIONE E POLITICA *>
Nicola Capato, protagonista degli avvenimenti napoletani del 1820-21, aveva assistito, avvocato venticinquenne, alla rivoluzione del 1799 e avrebbe visto, vescovo ottuagenario, l'unificazione italiana ; lo studio della sua vita offre quindi la possibilità di riconsiderare in uno sguardo d'insieme la ricchezza e la comples­sità dei problemi politici e religiosi che caratterizzarono Fattività dell'episcopato meridionale fra la Restaurazione e l'Unità.
Esponente di quell'aristocrazia cui spesso la monarchia borbonica attingeva per provvedere alle sedi vescovili di nomina regia, era nato a Napoli il 3 feb­braio 1774 da Salvatore, marchese di Cerveto. Secondo il suo primo ed unico biografo avrebbe influito nella sua formazione la religiosità della madre, Marianna Cacciatore, che aveva come direttore spirituale S. Alfonso de' Liguori.2) Certa­mente atipica fu la sua vocazione al sacerdozio. Dopo aver compiuto gli studi di diritto,3) una intemerata condotta Io rese popolarissimo, e sarebbe divenuto una celebrità del foro napoletano, se gli avvenimenti del '99. cangiando repenti­namente la faccia delle cose, non ne avessero trasportato lo spirito sul terreno della politica, dov'egli spende il lavoro in benefìcio della patria. Ma sia che sco­rato dalle prepotenze degli uomini chiamati al governo delle cose, sia dai luridi partiti, o dalle magagne de' popoli, dopo quelle lotte sanguinose che sagrifica-rono all'ambizione pensiero ed onore nazionale, volle ritrarsi dalla vita comune volle abbandonare la carriera, il concetto politico e la Signoria Familiare per condurre i suoi giorni all'ascetismo .4) Al di là di questa testimonianza non vi sono altri elementi per chiarire la natura della crisi spirituale che portò il Caputo al sacerdozio e soprattutto per definire l'entità della sua partecipazione e ade­sione alla rivoluzione del *99.5)
*) Questa ricerca è stata condotta nell'ambito dell'indagine su Vescovi e diocesi del Mezzogiorno nell'età moderna e contemporanea , diretta dal prof. A. Monticone e finan­ziata dal C.N.R.
J) ARCHIVIO STORICO DIOCESANO, NAPOLI, Sacra patrimonio, Pandette //, fase. 2231.
2) Cfr. P. GRECO, Cenno biografico del venerando vescovo di Lecce Monsignor Nicola Caputo, Napoli, 1865. Più che di ima vera e propria biografia si tratta di un discorso cele­brativo pronunciato da un erudito leccese alcuni anni dopo la morte di mons. Caputo. A que­sta pubblicazione si rifa tutta la tradizione erudita locale che ripete perciò una serie di errori di fatto (ad esempio la data di nascita e quella dell'ordinazione al sacerdozio, indicata, que­st'ultima, come avenuta a 33 anni e non a 26, come realmente fu) e di interpretazione (come in seguito vedremo per ciò che riguarda il viaggio a Capua del 1856).
3) Né il processo di Sacra Ordinazione (n. 1), né il Processus Consistorialis (v. più avanti n. 6) accennano a questi precedenti del Caputo.
4) Cfr. P. GRECO, op. cit,, p, 8.
5) Dalle ricerche compiute presso l'Archivio di Stato di Napoli ci risulta che certa­mente non fu tra i rei di Stato, né compare tra i personaggi citati dai numerosi memoria­listi e cronisti dei fatti del '99. Non risulta ancora alcuna parentela con quel Severo Caputo, olivetano, giustiziato durante la reazione. Non si deve tuttavia trascurare di ricordare, come