Rassegna storica del Risorgimento

CAPUTO NICOLA; LECCE (DIOCESI) STORIA SEC. XVIIII-XIX
anno <1976>   pagina <13>
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Nicola Caputo tra religione e politica 13
ria di Napoli.26) In un elenco allegato alla lettera mons. Caputo risultava per giunta sopraffatto dai Carbonari .27>
Che sì trattasse di sopraffazione non è dato purtroppo accertarlo. Si trattò in ogni caso di un'attività politica che determinò nella tradizione storiografica erudita locale il mito, ripreso poi pure dal De Cesare, a> di un vescovo liberale tout court. Senza dubbio, invece, si può solo affermare che immediatamente dopo i fatti del 1820-21 il Caputo ebbe una sola certezza: garantiti alla Chiesa i diritti di libertà di azione e tenendo nettamente distinto lo spirituale dal temporale, qualunque regime poteva essere accettato. Accadde cosi che negli anni della rea­zione, mentre le alte sfere ecclesiastiche favorivano l'azione governativa soste­nendo che l'adesione all'ideologia carbonara era in contrasto con i principi della fede cattolica, e mentre molti vescovi in varie parti del regno fungevano quasi da intendenti (almeno per quanto riguardava lo spirito pubblico) fornendo rapporti generali al governo centrale e informazioni alle autorità periferiche, *) mons. Caputo cercò di tenere fede al nuovo acquisito atteggiamento di disimpegno poli­tico. In occasione della richiesta da parte degli organi di polizia di informazioni sul conto dell'arciprete di Surbo, riconosciuto il 25 febbraio 1822 colpevole di detenzione di armi, di lettere misteriose e di opuscoli sovversivi e condannato a 5 mesi di prigione e a una multa di 200 ducati, mons. Caputo rispondeva il 20 novembre 1822 che per quanto riguardava le sue funzioni di vescovo, una volta accertato che l'arciprete era uomo intelligente e idoneo alla Santa Predica­zione :, non poteva non stimarlo degno della Cura; poiché la S. Chiesa non spo­glia di Benefici, e specialmente curati, i possessori, che dietro lucidissima cogni­zione di causa, e per affari meramente spirituali, e veduti dai Sacri Canoni.30) Anche in seguito fu chiara nel Caputo la consapevolezza delle competenze proprie della sfera canonica, alla quale reclamò sempre la piena autonomia: nel 1833, a proposito di un monaco dei francescani riformati di Lecce, accusato da zelanti confratelli d'ingerirsi in affari secolari e dagli stessi denudato all'autorità politica, risponderà all'intendente di Terra d'Otranto che qualunque colpa, ove fosse stata accertata, -sarebbe stata oggetto di sanzione canonica (gli affari seco­lari cui si riferivano le accuse non riguardavano attività politiche).31 ' Sempre
**) Documento citato in G. M. MONTI, op. cit., p. 65.
27) Ibidem, p. 66. Dal testo della lettera al clero e ai fedeli della diocesi del 22 agosto 1820, che è l'unica fonte un pò1 ampia contenente alementi utili per la valutazione della posizione politica del Caputo, si ricavano chiaramente le origni settecentesche del suo pen­siero, che se per un verso si svolge in direzione manarchico-costituzionale, per l'altro non riesce a superare il principio del fondamento divino della monarchia e fa poggiare su esi­genze di natura religiosa lo stesso ordine costituzionale. (Il documento fu, come probabil­mente altri dello stesso tono, tolto dalla circolazione negli anni della reazione, proprio per­ché costituiva la prova dei sentimenti costituzionali del Caputo: per puro caso siamo riu­sciti a rintracciarne una copia nell'Archivo della Parrocchia di S. Maria delle Grazie, in Lecce).
2B) R. DE CESARE, La fine di un Regno, Milano, 1969 (ristampa), pp. 186-188.
29' Cfr. A. LEPRE, Storia del Mezzogiorno nel Risorgimento, Roma, 1969, pp. 154-155.
3) ARCHIVIO DI STATO DI LECCE (d'ora in avanti A.S.L.), Intendenza di Terra d'Otranto (d'ora in avanti Int. di T, d'Otranto), Associazioni Segrete, fase. 397.
31) a Lo zelo nasce dal timor di Dio, e dalla scienza delle obbligazioni, le quali nel proposito sono gravissime per gli Ecclesiastici, e massimamente pei Religiosi. Non c'è ordine costituito colla sua Gerarchia? Non vi sono i Superiori che vegliano? Ch'è mai forse un convento qualche assembragli anarchica? (A.S.L., Int. di T. d'Otranto. Vigilanza sugli Ecclesiastici, b. 105).