Rassegna storica del Risorgimento
CAPUTO NICOLA; LECCE (DIOCESI) STORIA SEC. XVIIII-XIX
anno
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1976
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15
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Nicola Caputo tra religione e politica 15
avanzare l'ipotesi che il Caputo, così come forse aveva ceduto e poi resistito alle tentazioni politiche durante il periodo che vide infine maturare in Napoli la rivoluzione del '99, si fosse lasciato influenzare dalla presenza nella diocesi di Lecce di gruppi carbonari di estrazione anche clericale 37> e dalla piega presa dagli avvenimenti politici del 1820: tali solecitomoni ne avrebbero distolto per qualche tempo l'attenzione dalle cure specificamente pastorali.
Può esserne una prova il fatto che egli cominciò un'accurata visita della diocesi soltanto nel 1822, Tanno appunto in cui fu ripreso in tutto il regno il processo di riassestamento dell'organizzazione eclesiastiea in una diversa situazione politica e con un programma ormai lontano dalle esigenze emerse nel 1820-1821.x)
La Chiesa leccese della prima metà dell* '800, come quella di molte altre diocesi del Regno delle Due Sicilie, si trovava ancora rinchiusa, sostanzialmente, nell'apparato organizzativo che il dominio spagnolo e un ritardato Tridentino avevano finito col darle nel corso dei secoli XVII e XVIII. Certamente nuovi problemi e situazioni nuove si erano determniate nel tempo, e in particolare sul piano dei rapporti tra stato (società) e chiesa (organizzazione ecclesiastica) avevano contribuito a mutare qualcosa il concordato del 1741 e le leggi francesi del primo '800, ma i riflessi nella società meridionale delle realtà volute o create dall'azione combinata della singolare struttura politica e sociale portata dal governo spagnolo e di una organizzazione ecclesiastica tridentina che in quella struttura aveva cercato spazio, invadendo, o rimanendo schiacciata, salvando lo spirituale, ma il più delle volte soggiacendo al temporale, laicizzandosi e secolarizzandosi, con. dizionavano e caratterizzavano ancora nella prima metà del secolo XIX la vita religiosa del Mezzogiorno. In altre parole era la religiosità che, pure manifestatasi in ben definite forme devozionali, in correnti di spiritualità e di pensiero teologico apprezzabili e a volte anche autonome da condizionamenti estranei al fatto puramente religioso, aveva portato in seno alla società le chiese ricettizie, le chiese
37) Sulla estrazione clericale e borghese della carboneria leccese cfr. V. ZARA, op. cit., p. 10. Quest'opera, anche se ricca di dati e quasi sempre filologicamente corretta, non entra nel merito del contenuto ideologico delle varie correnti carbonare (si tratta del resto di una ricerca pubblicata nel 1913). Certamente in Lecce e in Terra d'Otranto la società segreta doveva avere una qualche consistenza e non dovevano mancare espressioni di radicalismo carbonaro; il Lepre (La rivoluzione, cit., p. 150) ricorda che in una lettera pervenuta al Parlamento da Lecce il 16 novembre 1820 la richiesta principale era quella della definitiva abolizione di tutti i residui di feudalità .
In generale sull'adesione del clero meridionale alla carboneria è interessante quanto di recente ha scritto A. Cestaro: Il diffuso fenomeno del clero carbonaro nelle diocesi come movimento catalizzatore di speranze deluse e di malcontento, di angustie e strettezze di ordine economico, di declassamento in una società in trasformazione, non può trovare esauriente spiegazione come è accaduto nella tradizione storiografica di ispirazione liberale, col ricorso ai patriotismo continuatore degli ideali del 1799, anche se il ricordo di quella esperienza ebbe certamente la sua parte. Il clero delle province si dibatte con problemi diversi da quelli della borghesia terriera suscitatrice e protagonista del moto rivoluzionario del 1820-21, sebbene avesse in comune con quella il senso di instabilità, di insoddisfazione, di precarietà per la mancata sicura collocazione hi una società uscita da un decennio di riforme e dall'abolizione dela feudalità (A. CESXABO, La ricerca storico-religiosa del Sud con particolare riferimento alla tipologia dell'organizzazione ecclesiastica nell'Ottocento, in La società religiosa nell'età moderna. Atti del Convegno Studi di Storia sociale e religiosa. Capaccio-Paestum, 18-21 maggio 1972, Napoli, 1973, p. 153.
38) Ibidem., pp. 155-156.