Rassegna storica del Risorgimento

CAPUTO NICOLA; LECCE (DIOCESI) STORIA SEC. XVIIII-XIX
anno <1976>   pagina <35>
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Nicola Caputo ira religione e politica 35
Apprezzabile fino all'ultimo (morì qualche tempo dopo il 6 novembre 1862) per non essere mai venuto meno al dovere della carità operosa che in ogni caso egli riteneva fondamentale per il cristiano, carico di un'esperienza che attraverso il 1799 e il 1820-21 non aveva superato le contraddizioni insite nel modo di porsi della Chiesa nei confronti della società meridionale, stanco infine per la ricerca di un non mai raggiunto equilibrio tra esigenze religiose e potere poli­tico, non ebbe più la forza di intuire in un momento che era cruciale per la sua vita, per la società italiana e per la Chiesa cattolica, che il passaggio dal pater­nalismo borbonico allo stato liberale moderno avrebbe comportato delle pro­fonde trasformazioni nell'assetto patrimoniale della Chiesa e di conseguenza nel suo stesso modo di concepire idealmente e praticamente i rapporti con lo Stato. ">
BRUNO PELLEGRINO
116) Tale presa di posizione fu attaccata da un altro giornale leccese, anticlericale ma non antireligioso: Non crediamo che tutto ciò sia imputabile al vecchio Monsignor Caputo, che avendo il piede sulla fossa non sarebbe certo capace di tanta energia. L'iniziativa e la perseveranza in ciò noi pensiamo aia da attribuire a qualche audace e ben noto consigliere che fa presso il vescovo di Lecce la parte stessa che fa Ani une Hi presso Pio IX moribondo ancor esso, e pressocché uscito di mente (La Riforma, a, I, n. 13, 5 aprile 1862).
117) Cfr. A. SCIROCCO, op. cik, p. 178.