Rassegna storica del Risorgimento
PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
anno
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1976
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Rosario Romeo
Presidente della commissione canonico Fantolini e gli dicessi a suo nome di radunare immediatamente la commissione la quale decidesse sul da farsi e la decisione gli fosse spedita a Piacenza per via di taffettà; che io intanto aspettassi gli ordini e che a chiunque mi interrogasse rispondessi essere io disposto a fare la sepoltura appena ne avessi ricevuto il permesso da Monsignore. Me ne ritornai subito a Torino -circa le ore sette e ad un miglio fuori di Pianezza incontrai due vetture in una ideile quali riconobbi il Ministro della Guerra ") che se ne andava a Pianezza, il quale mi guardò, mi conobbe e sorrise. Arrivato a Torino andai subito a trovare il P.re Girò, gli raccontai tutto. Era egli molto dubbioso sul conto della sepoltura e gli pareva che non si poteva fare, però mi domandò con qua! sentimenti era morto il Ministro, quali erano state le sue ultime parole.
In seguito mi portai dal canonico Fantolini, lo informai di tutto e lo pregai a radunare subito la commissione secondo gli ordini di Monsignore. Il canonico Fantolini mi domandò pure quali erano stati gli ultimi sentimenti, quali le ultime parole del defunto. Rispostogli come al P. Girò, mi recai dal canonico Tempo,12) altro membro della commissione, che informai di tutto e mi fece le stesse domande degli altri due; e vedendomi stanco ed affaticato mi disse che andassi pure a riposarmi a casa che egli avrebbe fatto avvisare gli altri membri della commissione e che se fosse stato necessario la commissione mi avrebbe poi fatto chiamare alla sua presenza assieme al Prof. Ghiringhello. Ritornato in convento mi fu riferito da uno dei vicecurari che nella mia assenza era venuto il Ministro della Guerra accompagnato dal Primo Ufficiale degl'Interni 13) a cercarmi, e rispondendogli il vicecurato che era fuori di convento, che sino alle ore 9 non sarei stato in casa, il Ministro suppose che fossi andato a Pianezza come era vero e disse che anch'egli andava subito a Pianezza, che eravam promotori di disordini, che perciò la truppa era consegnata e la Guardia Nazionale tutta in armi e che saremmo stati cacciati da Torino e che per Monsignore la sarebbe andata male, che insomma noi rovinavamo la religione ecc.: non era a. stupirsi se con questi fatti il popolo andava perdendo sempre più la sua religione. Da li a poco verso le ore 10 essendo io nella mia stanza venne a trovarmi il Conte Cravetta, Colonello dei Carabinieri,14) dicendomi che veniva per parte del Ministero ad interrogarmi se avrei fatto o no la sepoltura del S Rosa e che gli mettessi per iscritto la mia risposta, che l'avrebbe presentata al Ministero dal quale poi avrei ricevuto gli ordini. Allora io gli consegnai per iscritto queste precise parole. Interrogato se farò o no la sepoltura del Defunto Cavaliere S. Rosa rispondo che io san pronto a farla appena ne riceva il permesso da Monsignore . In questo mentre entrò nella mia stanza il Cav. Aw. Bollono Sindaco della Città 15) e con forti ed anche un pof acerbe parole voleva indurmi a fare senz'altro la sepoltura, al che io risposi come aveva risposto al Conte Cravetta. Allora il Cavaliere Sindaco dicendomi che questo era il modo di tirarsi ad osso l'indignazione di tutti, che temeva per noi che non potremmo essere più tranquilli in Torino etc., e minacciandomi guai se ne partì. Da lì ad un momento venne da me il Pro vicario Generale canonico Fissore,,6) membro
11 ) Alfonso La Marmerà,
12) Andrea Tempo, del Capitolo metropolitano di Torino.
!3) Gustavo Ponza di San Martino.
W) Marcellino Crovetta di Villano vetta, relatore del Comando dell'Arma.
5) Giorgio Bollono. Consigliere di appello, deputato di Ivrea.
l6ì Celestino Fissore, del Capitolo metropolitano di Torino.