Rassegna storica del Risorgimento

PITTAVINO BONFIGLIO; SANTA ROSA PIETRO DE ROSSI DI; STATO E CHI
anno <1976>   pagina <45>
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Il rifiuto dei Sacramenti a Pietro di Santa Rosa 45
sere al campanile dando di mano Ile campane per farle suonare fuori tempo, fu però loro fatta capir ragione e se ne astennero. Terminata la messa presente cadavere, anch'essa cantata con tutta quella precisione e cerimonie eolite a farsi senza aver mancato in nulla, come ci caluniarono i giornali, fui chiamato in sacrestia dall'Intendente Generale il quale mi disse che non potendo noi esser sicuri eolle porte aperte egli <avea di già dato ordine ai Carabinieri che chiudessero la porta del convento, e che lo stesso si dovesse fare della porta della Chiesa, che intanto per nostra sicurezza sarebbesi fermata fuori della porta qualche compagnia di Guardia Nazionale e dentro del convento ci sa­rebbe rimasto una compagnia della medesima con varj Carabinieri ed appara­tori.19)
Al che io risposi che non credeva necessario tanto apparato, che se aves­sero voluto potevano far cessare ogni pericolo. L'Intendente replicò come si ha da fare, quai mezzi vuol che usiamo, abbiamo da mettere i Carabinieri? . Io gli risposi che mi scusasse che non toccava a me suggerire loro i mezzi ma che tornava a dire che se volevano potevano, che avendo fatto il mio dovere non credeva di avere inasprita contro di <me la popolazione, se non fosse alcuni illusi ed ingannati. L'Intendente finì con dirmi che usassi prudenza, che in­tanto restassimo chiusi in convento e che nella giornata ci sarebbero stati comu­nicati gii ordini del Ministero e se ne andò, restando noi chiusi in convento e con noi una compagnia di Guardia Nazionale, buon numero di Carabinieri ed apparitoli. Verso le ore 4 fui di nuovo chiamato in sacristìa dall'Intendente Generale e lo 'trovai accompagnato dal Questore.20) Quivi mi disse che il Con­siglio dei Ministri aveva deciso che la famiglia religiosa di S. Carlo dovesse partire immediatamente da Torino ed esser condotta parte nel nostro convento di Alessandria e parte in quello di Saluzzo, che portassimo seco noi la roba che volevamo, libri, denari, lingeria, insomma tutto ad eccezione delle carte che non dovevano toccarne alcuna, ed intanto mi fece consignare dal Questore la lettera seguente.
Ministero dell'Interno Gabinetto Particolare.
Torino addi 7 Agosto 1850. Illmo e M. Rev. Sig.
Il Governo di S. M. ha prescritto che siano allontanati da Torino e distri­buiti in diverse Case di Cod. Ordine i Religiosi che compongono la famiglio cui è affidata la Farocchia di S. Carlo.
Nel partecipare alla S. V. Illma. e Molto Rev. quest'ordine del Governo deggio invitarla a disporre pel suo eseguimento immediato.
Il S. Questore della Città è incaricato di prendere all'uopo le determina-zioni necessarie.
Ho l'onore di dirmi con sensi di distintissima stima all'Ili. M. Rev.
D. S. V.Ulma. M. Rev. Dev. Obb. Servitore II Ministro dell'Interno
Galvagno. Provinciale dell'Ordine de PP. Serviti ed al Superiore della Casa Torino.
19) Agenti della Pubblica Sicurezza.
20) Le funzioni di questore di Torino, a quanto sembra, in quei giorni erano svolte dall'assessore capo Reciocchi (Risorgimento, 7 agosto 1850).