Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO DI CAPRERA
anno <1976>   pagina <66>
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Libri e periodici
ciati specifici spunti di ricerca, nonché i risultati ottenuti in altri fondi d'archivio per ricerche parallele.
I risultati di questo non indifferente impegno si leggono a chiare lettere, e non sol­tanto per gli archivi maggiori (Roma, Firenze, Venezia, Torino ecc.), ma anche per gli archivi meno noti, e meno consultati, come quelli, ad esempio, di Lucca, Livorno o Mo­dena. Certo, non sempre l'impegno è stato costante e non si possono non notare alcune sproporzioni e squilibri a livello di esposizione. Tale appare particolarmente vero per l'Ar­chivio di Stato di Genova (e, in misura minore, per quello di Napoli) dove l'esposizione dei fondi di potenziale interesse per la storia dell'Africa appare eccessivamente concisa se non scarna. Di contro, le ottime esposizioni degli Archivi di Stato di Firenze o di Venezia, per menzionarne solo due, vanno ben oltre le consuete indicazioni sommarie a titolo pura­mente indicativo, essendo corredate da ampie note e richiami con riferimenti a pubblica­zioni o edizioni di documenti, e con segnalazioni di materiale inedito di particolare inte­resse per gli studiosi di cose africane; in ciò innovando notevolmente sulla pur ottima Guida di R. Gray e D. Chambers (Materials for West African History in Italian Archives, Londra, The Athlone Press, 1965).
Del secondo volume particolarmente interessante appare la sezione dedicata agli archivi privati. Tale sezione, sia pur considerata come oc un semplice " saggio " o " campione " del materiale documentario esistente presso enti e famiglie (p. 587), offre nella sua sche­maticità una panoramica non indifferente del materiale documentario tuttora in mani pri­vate esistente in Italia. Se infatti interesseranno particolarmente gli etiopisti le carte con­servate dagli eredi Capucci, Cicognani, Cecchi, Bottego o Toselli, il valore documentario del fondo d'archivio della Società Geografica Italiana, ad esempio, appare degno di tutta considerazione, e non solo per i documenti relativi a viaggi e missioni in Africa orientale.
Parimenti interessanti, se non maggiormente tali proprio per il fatto di essere poco noti perfino agli specialisti, i fondi d'archivio conservati presso biblioteche e musei. Tale, ad es., la collezione di Mss. etiopici conservata presso la Biblioteca Consorziale Forteguer riana di Pistoia, dove è inoltre una preziosa raccolta di carte e documenti di Ferdinando Martini, già Governatore dell'Eritrea; tale anche il fondo d'archivio conservato presso il Museo Africano di Roma che racchiude non pochi documenti, carteggi e diari di esplora­tori, viaggiatori, agenti diplomatici e commerciali che hanno soggiornato in varie parti dell'Africa tra la fine del diciannovesimo secolo e gli inizi del ventesimo; tale infine l'Ar­chivio storico del Museo Centrale del Risorgimento che contiene, tra le altre, le importanti carte Mancini e parte delle carte Crispi, nonché una interessante collezione di lettere e autografi.
È proprio la segnalazione di fondi come questi, ignoti o quasi, che rende la Guida uno strumento particolarmente utile per lo storico africanista. D'ora in poi chiunque voglia interessarsi alla politica italiana verso l'Africa tra il 1880 e il 1896 non potrà non consul­tare le carte Mancini e Crispi presso il Museo Centrale del Risorgimento (presentate da Lucrezia Zappi a con dovizia di particolari) oltre ai più noti fondi dell'Archivio Centrale dello Stato e del Ministero degli Esteri; così ancora l'archivio storico della Società Geo­grafica Italiana dovrà essere consultato insieme a quello del Museo Africano; e le carte Martini di Pistoia saranno un utile complemento al fondo eritreo dell'archivio del Mini­stero dell'Africa Italiana.
Ma non è tutto. Una lettura attenta della presente Guida è rivelatrice dell'abbon­danza di materiale esistente presso gli archivi italiani sia di manoscritti e di fonti interne per la storia dell'Africa, sia di relazioni, memorie e resoconti di avvenimenti non più e non solo " coloniali ", ma propriamente africani. È in questa direzione che la Guida svolge un ruolo di primo piano, ruolo che è sottolineato, all'inizio dell'opera, dall'auspicio espresso dal Comitato tecnico internazionale incaricato della direzione della Guida, che PUnesco continui la sua opera meritoria in questo campo tramite un censimento delle ricche fonti documentarie conservate in territorio africano .
ALESSANDRO TRIULZI