Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO DI CAPRERA
anno <1976>   pagina <67>
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Libri e periodici 67
Lunario romano 1974. Le acque di Roma dalle scaturigini attraversando l'Urbe al mare, a cura del Grappo dei Cultori di Roma; Roma, Arti grafiche Scalia, 1974, in 8, pp. XV-445. L. 12.000.
Dopo a Trilussa e Vecchie Case Romane , il Gruppo dei Cultori di Roma torna al suo annuale appuntamento con un nuovo volume monografico dedicato alla linfa vitale della città, alle acque di Roma.
H libro consta di numerosi saggi (ventisei, per l'esattezza) di argomenti vari, ma tutti legati ed attinenti al tema centrale. Gli articoli sono corredati e completati da una vasta documentazione fotografica, in cui fanno la parte del leone le belle fontane romane, i resti degli acquedotti, le riprod uzioni di vecchie illustrazioni, le cartine topografiche.
Dopo un primo articolo, che fa quasi da introduzione, in cui l'autore, Fabrizio M. Apollonj Ghetti, con un ampio ma assai sintetico excursus storico, dimostra il carattere o meglio la vocazione marittima della città, l'interesse degli autori si rivolge principal­mente al Tevere e alle fontane di Roma, anche se non sono trascurati gli acquedotti, FAniene e i corsi d'acqua minori.
H biondo fiume viene ricordato attraverso la pittura dell'artista danese C. "W. Ecker-sberg, le cui nitide rappresentazioni di ponti, di barche, di pescatori sono interessanti testi­monianze di una Roma ormai sparita; viene evocato, nella storia della Roma antica, attra­verso le leggende e le parole degli scrittori e dei poeti; vengono ricordate, in più articoli, le tristi vicende delle sue inondazioni del XVI e del XIX secolo, le prime con precisi rife­rimenti a documentazioni dell'epoca, le seconde in una simpatica ricostruzione in versi romaneschi di Giorgio Roberti.
Ma il Tevere non è visto solo in questa atmosfera di ricordi, poiché il Lunario . spa­zia anche in gualche digressione tecnica che ci invita a guardare al futuro , come l'inte­ressante articolo di Walter Tartarini su un progetto di sistema idroviario, i vantaggi del quale sono dall'autore presentati nella speranza che anche in Italia, come in molti altri paesi, sia finalmente compresa appieno, e quindi debitamente sfruttata, l'importanza delle idrovie.
Come ho detto all'inizio, anche alle fontane sono dedicati vari saggi. Assai piacevole l'articolo di Carlo Pietrangeli dedicato a numerose fontane romane che per l'usura del materiale o per le esigenze dell'ambiente o per il mutamento del gusto sono state alterate o spostate o addirittura, nel corso dei secoli, fatte sparire.
Un vero e proprio inno alle fontane di Roma è il saggio di Mario Rivosecchi per il quale e se Roma mancasse dell'acqua che allieta le sue fontane... sarebbe come un corpo senza anima.
E non poteva mancare una raccolta di poesie dedicate alle fontane romane, dalle mag­giori, il Fontanone, il Tritone, la Barcaccia, alle umili fontanine di ghisa. Una scelta (cu­rata da Francesco Possenti) davvero molto bella, dove s'alternano salaci frizzi romaneschi a note piene di malinconia, tutte comunque traboccanti amore per questa splendida città.
MIRELLA LA MOTTA
FaANCOis GDIZOT, Storia della civiltà in Francia, a cura di REGINA POZZI; Torino, U.TJE.T., 1974, in 8, pp. 1172. l>. 16.000.
In una lussuosa veste editoriale vengono presentati, per la prima volta in traduzione italiana, i famosi corsi tenuti da Francois Guizot alla Sorbona nel biennio 1828-1830 su La storia della civiltà in Francia,
Il contenuto è noto: qui basterà ricordare che nel primo anno, in trenta lezioni, Guizot ha analizzato con indubbia abilità la vita di cinque secoli di storia francese. Egli comincia descrivendo le condizioni sociali, civili e religiose dei Galli prima dell'invasione franca; le istituzioni delle popolazioni tedesche, e finalmente il processo di fusione di una società an­cora barbara con una romanizzata. Il quadro è completato dallo sforzo di illustrare le rela­zioni della Chiesa con il mondo laico e la vitalità della vita intellettuale. Il secondo corso,