Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO DI CAPRERA
anno <1976>   pagina <75>
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Libri e periodici
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La seconda parte del volume concerne i Cento anni di Roma Capitale d'Italia e si occupa non solo delle vicende politiche, ma anche dei problemi pratici che si dovet­tero affrontare per fare della città papale una capitale moderna. Fra tutti, si presentò subito, con grande urgenza, la questione della sistemazione dei ministeri in locali adatti e quella degli alloggi per tutti coloro che si trasferivano a Roma. Vane furono le proposte di Sella, ministro delle Finanze, che avrebbe voluto costruire, secondo un piano ben pre­ciso, al di fuori della vecchia città. Si edificò [invece] in tutte le direzioni, sotto la pres­sione degli interessi particolari dei vari proprietari dei terreni .
Di piacevole lettura è, infine, l'appendice, in cui sono riportati poesie e canti roma­neschi, alcuni anonimi.
Non sono poi da dimenticare le numerose illustrazioni che fissano gli avvenimenti più importanti. Alcune sono riproduzioni di piante topografiche della città, che ce la mostrano nel suo graduale sviluppo, altre riproducono strade e quartieri ormai scomparsi e altre, infine, sono dedicate ai r-'-sonagx*' romani più significativi.
MARIATERESA. BACA
LUISA OSNAGHI DODI, L'azione sociale dei cattolici nel Milanese (1878-1904); Milano, SugarCo, 1974, in 8, pp. 306. S.p.
L'opera della Osnaghi Dodi colma una lacuna nella storiografia locale del movimento cattolico italiano nelle sue origini, soprattutto se si pensa alla importanza e alla funzione propulsiva che il capoluogo milanese ebbe nella formazione di un movimento politico ispi­rato a principi cristiani. Il mondo culturale milanese rappresentò il punto d'incontro di diverse esperienze di azione cattolica, non soltanto politiche ma anche culturali e filoso­fiche, divenne la sintesi di varie iniziative e di un vario pensiero cattolico, senza peraltro restare legato al motivo di rivendicazione temporalista, che invece caratterizzò per lungo tempo l'ambiente romano.
Nella prefazione del volume la Osnaghi Dodi chiarisce i limiti nei quali intende contenere il suo lavoro: <c... lumeggiare gli aspetti meno noti e più dimessi del movimentò cattolico, ossia l'azione concretamente svolta dai cattolici tra le classi subalterne per alle­viarne le sofferenze e per migliorarne le condizioni di vita (p. vii). Non quindi un'ana­lisi ideologica o dei contenuti dottrinari, ma una esposizione delle iniziative e delle attività d'indole sociale dei cattolici milanesi nel periodo preso in esame. Viene però da chiedersi se un lavoro di tale respiro respiro dovuto alla particolare ed unica importanza che riveste Milano nella storia del movimento cattolico possa prescindere da sia pur brevi ma costanti richiami ai principi e allo sviluppo delle idee che si manifestarono nell'am­biente milanese.
Dal 1870 al 1890, ad esempio, il mondo cattolico italiano si inserisce sempre di più nei grossi temi caratterizzanti la vita sociale e politica contemporanea; attenua sia pur len­tamente la sua posizione di partito antiunitario e nettamente temporalista e il suo giudizio sulla ideologia liberale pur restando sostanzialmente negativo perde il carattere emo­tivo e viscerale degli anni Settanta, per diventare una interpretazione ragionata e pacata attraverso il confronto con le nuove realtà che la società italiana post-unitaria presenta. Tuttavia rapprofondimento di questa evoluzione, fondamentale per poter comprendere le posizioni successive del mondo cattolico e per poter bene inquadrare le iniziative d'indole sociale alle quali i Cattolici diedero vita negli ultimi anni del secolo XIX e nei primi del XX, non sempre a obi legge risulta chiaro nel lavoro della Osnaghi Dodi.
Nel primo dei sei capitoli che compongono l'opera, l'Autrice si propone di analizzare le origini e i primi sviluppi dell'azione sociale cattolica milanese; origini e sviluppi che si possono sintetizzare nella figura di Stanislao Medolago Albani, il patrizio bergamasco che tanta parte ebbe nell'organizzazione e soprattutto nell'individuazione di un pensiero poli­tico e sociale cattolico, e negli sforzi dei primi organizzatori locali di identificare uno