Rassegna storica del Risorgimento

BARAZZUOLI AUGUSTO
anno <1976>   pagina <419>
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FONTI E MEMORIE5
AUGUSTO BARAZZUOLI
Nel quotidiano H Tempo di Roma del 10 luglio u.s. Ettore Paratore ha re­censito con la consueta competenza, con acuta comprensione e con affettuose pa­role di cui lo ringrazio con altrettanto affetto, l'ultimo volume su I ministri del regno d'Italia, edito dal nostro Istituto, in occasione del centenario della nascita di mio padre. Quel volume va dal 1889 al 1896 e perciò contiene tra l'altro le biografie dei componenti dell'ultimo ministero Crispi. Paratore, a cui nulla sfugge ed è studioso ferratissimo in ogni ramo delle discipline letterarie e storiche, notò una lacuna del libro, quella della strana omissione della biografia di Augusto Barazzuoli , ministro dell1'Agricoltura appunto nell'ultimo ministero Crispi. Debbo recitare il mea culpa; nel libro di mio padre la biografia era compresa ed io ricordavo di averla letta. Per una disavventura che non riesco a spiegare, se non ricorrendo al disordine abituale delle mie carte, quelle cinque cartelle erano andate sommerse e disperse. Messo in avviso dal puntuale richiamo dell'amico Paratore le ho finalmente rinvenute. Chiedo scusa all'attento recensore e ai let­tori del VI volume de I Ministri. È un modo anche questo per la Rassegna di ricordare ancora una volta uno studioso così legato agli ideali del Risorgimento quale Amedeo Moscati, nato il 25 giugno 1876.
R. M.
Il Ministero Crispi salito al potere il 15 dicembre 1893 si trovava ad altra versare nn periodo già grave della sua agitatissima vita, definita di combatti­mento dallo stesso presidente del Consiglio, quando, dopo le dimissioni e una breve crisi, col decreto del 14 giugno 1894, in luogo del Boselli trasferito alle Finanze, vi entrava, chiamato a capo del Ministero per l'Agricoltura e Commercio l'on. Augusto Barazzuoli e non senza destare quasi generale meraviglia, non per-che lo si ritenesse inadatto o impreparato ad assumere cariche di governo, ma perché non era mai parso, attraverso la non breve sua appartenenza al Parla­mento, che egli avesse nutrite simili aspirazioni e, tanto meno, che altri avessero mai pensato alla opportunità di prenderle eventualmente in considerazione. Da che egli era entrato alla Camera si erano verificate, sotto la Destra e sotto la Sinistra, una ventina di crisi ministeriali e mai, tra quelli dei probabili ministri o viceministri, era stato fatto o sussurrato, negli ambienti bene o male informati, nelle redazioni dei giornali, nei circoli politici, nei corridoi dei palazzi del Par­lamento, il nome di Augusto Barazzuoli.
A Monticiano, piccolo comune, in provincia di Siena, Augusto Barazzuoli era nato da Luigi e Colomba Cipriani il 5 agosto 1830; era nel 1848 studente in legge quando, tra i più animosi aderenti al movimento per l'indipendenza nazio­nale s'era arruolato nei battaglione degli studenti universitari, alla cui eroica vicenda partecipando, aveva combattuto a Curtatone e a Montanara, dove gli erano caduti intorno tanti compagni di fede e di studi. Più tardi, conseguita nel 1851 la laurea, aveva a Firenze frequentato lo studio di Vincenzo Salvugnoli, dove, come fu scritto di lui, aveva anche avuto modo di far pratica di amor patrio e di civile sapienza .
A quel tempo s'era reso noto anche per qualche pubblicazione letteraria,